Scilipoti, la cura omeopatica

Scritto da  Pubblicato in Battista Notarianni

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di Battista Notarianni

E così Domenico Mimmo Scilipoti (non è un inquisito, ma è altro) è candidato in Calabria. L’ineffabile deputato - eletto nella lista dell’IDV, transitato nel gruppo misto e poi cofondatore del gruppo dei “Responsabili” (splendido ossimoro!) per far galleggiare l’agonizzante governo Berlusconi in deficit di maggioranza alla Camera - è passato a riscuotere il salto della quaglia parlamentare. Ed è stato ricandidato, dal PDL non in Sicilia non a Messina, dove risiede, ma in Calabria dopo che l’Abruzzo aveva protestato con più pressione (o più forza) di Scopelliti, presidente della giunta regionale calabrese. L’ineffabile Scilipoti non è solo specializzato in salto della quaglia, ma vanta anche una altrettanto luminosa carriera di esperto in omeopatia.

Come si sa l’omeopatia è – riprendo da Wikipedia – “un principio di similitudine del farmaco, secondo il quale il rimedio appropriato per una determinata malattia sarebbe dato da quella sostanza che, in una persona sana, induce sintomi simili a quelli osservati nella persona malata. Tale sostanza è detta anche principio omeopatico".

Proprio questo “principio omeopatico” potrebbe dunque salvare la Calabria dalla brutta figura di eleggere Scilipoti, perché sarebbe davvero una brutta figura eleggere una persona che ha tradito i suoi elettori facendo il salto della quaglia e che per le parole, gli atteggiamenti, il comportamento si avvicina più all’avanspettacolo piuttosto che ad un parlamentare secondo decenza. Scilipoti dunque potrebbe essere “il rimedio appropriato per una determinata malattia”. Per la Calabria la determinata malattia si può riassumere in alcune parole: vittimismo, passività, indolenza, dipendenza, e cioé i requisiti reconditi che hanno spinto Berlusconi (oltre al debito che il presidente del Milan ha con l’ex deputato dell’IDV) a candidare Scilipoti qui. Inutile illudersi: B.& c. pensano che questa regione è una terra dove tutto è permesso, dove anche uno Scilipoti qualunque può essere eletto. E dunque a questo punto ben venga Scilipoti: trombandolo alle elezioni si può dimostrare che i calabresi non sono simili a Scilipoti, come quelli pensavano. Non è molto (visto il personaggio) ma sarebbe un bel passo in avanti.

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