Barbanti: "Porto Gioia, commissario faccia programmazione"

porto-gioia-tauro-2015-novembre.jpg

Catanzaro - "La corposa risposta del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti alla mia interrogazione in merito a diverse criticità del porto di Gioia Tauro arriva in piena tempesta mediatica dopo che il Ministro Delrio ha palesato la possibilità di accorpamento dell'autorità portuale Gioiese con quella di Messina, situazione che sicuramente contribuirà a rendere ancora più incandescente il dialogo tra istituzioni, parti sociali e lavoratori". Lo afferma in una nota il deputato Sebastiano Barbanti. "Innanzitutto il Ministero - prosegue - ribadisce con forza che sia il Commissario che il Presidente dell'Autorità Portuale godono dei medesimi poteri quindi auspichiamo, stavolta anche noi con forza, che il commissario non si limiterà ad amministrare l'ordinario ma si misurerà anche con una programmazione di medio-lungo periodo.

Ma il punto focale di tutta la situazione Porto di Gioia Tauro che vorremmo approfondire dialogando con il Governo, tenendo conto che - come si menziona nella risposta - viene evidenziata la polifunzionalità del porto che per sua natura ha la potenzialità di accogliere molteplici attività; visto che ha la disponibilità di grandi spazi a ridosso sia delle banchine portuali che nell'area retroportuale che ne conferma l'unicità quale fulcro della logistica nazionale ed internazionale, come abbiamo più volte ribadito nell' esposizione del progetto sulle Aree per l'Innovazione in sostituzione delle Zes che non consideriamo risolutrici ; e visto che il Piano Strategico Nazionaledella portualità e della Logistica evidenzia l'opportunità che per il porto di Gioia Tauro si creino attività alternative e complementari al solo transhipment; qual è il vero interesse del Governo sul Porto di Gioia Tauro". "Sicuramente - aggiunge Barbanti - auspichiamo che si proceda alla richiesta di un nuovo "programma di attività", da parte di Mct, che tenga conto della fruibilità dei nuovi spazi operativi a terra e delle banchine in linea con le rinnovate esigenze dello "shipping" mondiale.

Solo in questo modo si potrà arrivare ad un nuovo Accordo di Programma tra le pubbliche amministrazioni (locali e centrali) ed il privato in modo da fissare nuovi e più tutelanti paletti che possano incentivare investimenti che mirino all'effettivo sviluppo di questa importantissima porta sul Mediterraneo. Detto questo ci sembra chiaro che la cosa più importante per il futuro dei calabresi non è tanto il dato tecnico che porta il Governo ad accorpare l'autorità portuale con quella di Messina, ma come questa scelta s'incastra nella visione strategica del Governo. Ma soprattutto qual è la visione strategica del sistema portuale e del trasporto marittimo del nostro Paese".

© RIPRODUZIONE RISERVATA