Calabria, consigliere Naccari: "Mie interrogazioni da mesi senza risposta"

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Reggio Calabria - Il consigliere regionale del Pd Demetrio Naccari Carlizzi ha scritto ai presidenti di Giunta e Consiglio lamentando "di non ricevere da svariati mesi le risposte previste dall'art. 121 del Regolamento interno del Consiglio alle sue interrogazioni". "Contrariamente a quanto prescrive lo stesso articolo le interrogazioni a risposta scritta, decorsi i 20 giorni dalla presentazione, non vengono calendarizzate alla prima seduta utile del Consiglio. Su un totale di 45 interrogazioni a risposta scritta, ho ricevuto soltanto quattro risposte". Naccari Carlizzi ricorda di avere più volte, in passato, sollecitato il Settore segreteria assemblea e quindi la Presidenza del Consiglio sia oralmente che con lettere regolarmente protocollate affinché si ponesse fine a questo comportamento omissivo. Naccari Carlizzi parla di evidente impedimento allo svolgimento delle sue funzioni, in particolare l'attività di sindacato e di controllo, e si trova costretto, suo malgrado, a ritenere che questa attività venga posta in essere per impedire la conoscenza di ulteriori fatti, dati e notizie circa gravi questioni attinenti il governo e la gestione della Regione".

"Inoltre - spiega ancora Naccari nella lettera - alcune delle sue interrogazioni concernenti la sanità sono state dichiarate inammissibili in quanto non avrebbero i requisiti di fatti o questioni che investono la competenza della Giunta regionale. Ma, chiarisce il consigliere del Pd, dall'art. 121 del Regolamento non si evince la facoltà del presidente di dichiarare o meno l'ammissibilità delle interrogazioni presentate dai consiglieri. Nel merito invece le interrogazioni riguardano materie di competenza del Consiglio regionale ai sensi del titolo V della Costituzione e sono oggetto del sindacato ispettivo dei consiglieri". "Demetrio Naccari Carlizzi, nella sua lettera - conclude il comunicato - diffida il presidente della Giunta regionale e il presidente del Consiglio regionale dal proseguire questa attività omissiva nei suoi confronti e se non saranno ristabilite le regole previste dalle leggi, dagli statuti e dai regolamenti si dice costretto, sempre suo malgrado, a inoltrare un esposto alla Procura della Repubblica per le evidenti omissioni messe in atto".

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