Circolo Libertà e Giustizia: “Gentile sottosegretario, Renzi premia l'arroganza politica”

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Lamezia Terme – “La nomina dell'on.le Antonio Gentile a sottosegretario di Stato alle Infrastrutture ha suscitato vasto sconcerto in Calabria. Alcuni giorni addietro l'on.le Gentile è stato coinvolto, infatti, in un eclatante caso di attentato alla libertà di stampa. E' accusato di aver fatto pressioni, attraverso il titolare della tipografia Umberto De Rose, nei confronti del direttore del giornale "L'Ora della Calabria", affinché non venisse pubblicata la notizia di un indagine della Procura della Repubblica di Cosenza, riguardante il figlio Andrea cui vengono contestati i reati di abuso d'ufficio, falso ideologico e associazione a delinquere, nell'ambito della gestione dell'Azienda sanitaria cosentina. L'episodio è stato denunciato dallo stesso direttore del giornale, Luciano Regolo, al quale va tutta la solidarietà del circolo LeG di Lamezia.

"L'Ora della Calabria", giorno 19 febbraio u.s., non è comparso in edicola. A impedirne l'uscita sarebbe stato "un guasto alla rotativa". Questa la giustificazione addotta dallo stampatore; solo che tale versione è stata, poi, palesemente smentita dal contenuto di una registrazione telefonica intercorsa tra l'editore del giornale Citrigno e il titolare dell'azienda tipografica, per come riportano varie testate giornalistiche. Questo gravissimo episodio evidenzia il rapporto di pesante subalternità alla politica di buona parte dell'informazione e dell'editoria in Calabria. Pone all'attenzione della pubblica opinione il bisogno impellente di etica pubblica e trasparenza della classe dirigente, specie se si vuol candidare a rottamare il recente passato e avviare quel cambiamento e quelle riforme che tutti, almeno a parole, invocano e ritengono necessarie. La nomina di Gentile, personaggio politico molto discusso, a sottosegretario di Stato, avvenuta molto probabilmente attraverso il solito "manuale Cencelli", finisce così per premiare questo modo di agire a ulteriore discapito della credibilità della politica. Si impone, pertanto, che il presidente del Consiglio Renzi, in linea con quanto sempre annunciato, revochi questa nomina perché del tutto inopportuna. La Calabria e i calabresi meritano decisamente altro e di più”.

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