Fase 2, riaprono in Calabria dal 3 giugno le strutture socio-assistenziali

strutture-socio-assistenziali.jpg

Catanzaro – “A far data dal 3 giugno 2020 le strutture socio-assistenziali semiresidenziali per minori, disabili e anziani potranno riattivare le attività” ma seguendo numerose indicazioni. Lo prevede una nuova ordinanza del presidente della Regione, Jole Santelli, la numero 48 dall’inizio dell’emergenza coronavirus. Nell’ordinanza, consultabile sul sito istituzionale della Regione, si prevede, tra le varie prescrizioni, che “il Centro diurno dovrà dividere gli utenti in carico in due gruppi con possibilità di svolgere le attività in due turni giornalieri”, inoltre “le attività socio-riabilitative individuali o di gruppo dovranno essere svolte nel rispetto delle norme sul distanziamento interpersonale e avvalendosi dei Dpi; dovrà essere garantito il rispetto delle norme igieniche personali e ambientali specifiche per l’emergenza Covid-19, con disinfezioni delle superfici con prodotti alcolici almeno tre volte al giorno”. Inoltre - prosegue l'ordinanza di Santelli - “il personale, prima dell’accesso al luogo di lavoro, deve essere sottoposto al controllo della temperatura corporea. Se tale temperatura è superiore ai 37,5%, non sarà consentito l’accesso ai luoghi di lavoro. E’ vietato inoltre l’ingresso in struttura agli operatori che, negli ultimi 14 giorni, abbiano avuto contatti con soggetti risultati positivi al Covid-19 o con diagnosi sospetta”.

Il provvedimento del presidente di Regione specifica, poi, che “i servizi di mensa e di trasporto potranno continuare ad essere erogati solo laddove esistano le condizioni per garantire il rispetto del distanziamento interpersonale e l’uso dei Dpi. In caso di servizio trasporto devono essere assicurate le attività di igienizzazione e disinfezione dei mezzi su base quotidiana e sanificazione periodica del pulmino. Inoltre _ si legge ancora nell’ordinanza - “si ritiene opportuno vietare l’accesso al Centro Diurno per chiunque, anche per gli accompagnatori degli utenti. Qualora si rendesse necessario l’ingresso occorre predisporre un’apposita informativa affinché adottino le misure previste dalla struttura”. Quanto agli ingressi di nuovi soggetti nelle strutture socio-assistenziali residenziali, secondo l'ordinanza “può avvenire solo previa esecuzione del test Sars-CoV-2 e avente esito negativo. Comunque l’accesso di un nuovo ospite in struttura residenziale deve prevedere una zona di accoglienza riservata o comunque garantire l’adeguato distanziamento fisico fra gli ospiti. Gli accessi alla struttura da parte di familiari può essere autorizzata in casi eccezionali dalla direzione della struttura, previa valutazione dei rischi-benefici”. L’ordinanza con queste indicazioni è motivata dal fatto che – è riportato nel copro del provvedimento – “è necessario garantire lo sviluppo di adeguate azioni di prevenzione, nonché di contenimento e gestione della epidemia da Covid-19, soprattutto all’interno delle strutture socio-assistenziali, in quanto in particolare la popolazione anziana e disabile risulta essere una popolazione particolarmente fragile ed esposta al contagio”.

© RIPRODUZIONE RISERVATA