Il M5S chiede le dimissioni del Presidente Oliverio

gerardo-mario-oliverio-ok.jpgCatanzaro - "Ancora una volta e a distanza di pochissimo tempo dall'ultimo episodio in Calabria un governatore avrebbe problemi con la giustizia. In questo caso il presidente Oliverio è stato raggiunto dalla misura cautelare dell'obbligo di dimora nell'ambito di un'inchiesta che riguarderebbe due appalti pubblici, ragion per cui lo stesso governatore dovrebbe dimettersi rapidamente. E dovrebbe farlo per rispetto e tutela delle istituzioni". Così in una nota i componenti del Movimento 5 Stelle in Commissione antimafia. “Tuttavia in Italia i cittadini non possono continuare a essere governati da amministratori responsabili o sospettati di reati contro la cosa pubblica. Se da una parte è vero che anche gli elettori devono assumersi la responsabilità dei candidati che votano alle urne, dall'altra i cittadini devono essere messi nelle condizioni di scegliere esclusivamente tra personalità specchiate. È per questo che la Commissione antimafia vigilerà con grande attenzione su tutte le candidature, a livello regionale e non", concludono.

"Sono un garantista e non è mia abitudine esprimere giudizi senza conoscere prima bene i fatti, ma con un provvedimento di obbligo di dimora, il presidente della Regione Mario Oliverio dovrebbe dimettersi". Lo afferma, invece, il deputato calabrese del M5s, Massimo Misiti.

"Il governatore della Regione Calabria, Mario Oliverio, ha tradito il suo mandato e pertanto deve dimettersi subito, a prescindere dagli sviluppi giudiziari dell'inchiesta che lo coinvolge assieme a dirigenti regionali e all'imprenditore Giorgio Ottavio Barbieri, secondo i magistrati riferimento della cosca Muto". Lo affermano, in una nota, i parlamentari M5s Giuseppe d'Ippolito, Francesco Sapia, Paolo Parentela, Bianca Laura Granato e Dalila Nesci, che proseguono: "Il Consiglio regionale deve sfiduciare all'istante Oliverio, a seguito delle risultanze investigative circa il suo ruolo, ben inquadrato nell'ordinanza di custodia cautelare che ne ha disposto l'obbligo di dimora a San Giovanni in Fiore, nell'agevolare Barbieri con un finanziamento integrativo di 4,2milioni per la realizzazione dei nuovi impianti di risalita presso Lorica, perfino con uno squallido tornaconto politico".

"Siamo consapevoli – sottolineano i parlamentari 5stelle – che i consiglieri regionali si tireranno indietro, visto il loro silenzio assordante, cui si aggiunge quello dei vari predicatori in cerca d'autore della Cittadella. Nello specifico, l'inchiesta della Dda di Catanzaro e della Guardia di Finanza tocca il cuore del sistema della Regione e fotografa l'agire politico di Oliverio e del suo compare Nicola Adamo, non indagato. L'inchiesta mette in evidenza, tra l'altro, una tremenda consuetudine negli uffici, cioè la vicinanza di amministrativi ai piani alti del palazzo al fine di mantenere incarichi e poltrone, nonché la loro complicità, per interessi personali, nei confronti di un'imprenditoria spregiudicata che fiuta l'odore dei soldi e riceve prebende grazie a connivenze e collusioni da manuale". "Di là dai risvolti penali della vicenda, Oliverio – concludono i 5stelle – è politicamente ingiustificabile e non può restare un solo giorno in più alla guida della Regione, nella quale sta crollando tutto alla faccia del buon andamento della pubblica amministrazione. Bisogna ritornare al più presto alle elezioni e fare piazza pulita dei vecchi potenti e di quella burocrazia predatoria che hanno prodotto il sottosviluppo della Calabria e la conseguente emigrazione dei calabresi". 

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