In Consiglio Regionale ok a fusione Corigliano-Rossano, Comune unico nascerà dal 31 marzo

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Reggio Calabria - Dal prossimo 31 marzo nascerà il Comune unico Corigliano-Rossano. Lo ha stabilito nella seduta odierna il Consiglio regionale, che ha approvato la proposta di legge sull'istituzione del nuovo ente derivante dalla fusione dei Comuni di Corigliano e Rossano. Il testo, al primo punto dell'ordine del giorno dei lavori consiliari, arriva al termine di un iter che a ottobre scorso ha visto lo svolgimento di un referendum consultivo nei due Comuni coinvolti, referendum concluso in senso positivo alla fusione anche se con un'affluenza inferiore al 50%.

A illustrare la proposta di legge è' stato il consigliere regionale del gruppo "Oliverio Presidente", Franco Sergio, presidente della prima commissione "Affari istituzionali e generali", che ha presentato alcuni emendamenti "in pieno accordo con il presidente della Regione, Mario Oliverio": tra gli emendamenti, c'è anche quello che prevede la costituzione di un Comitato, composto anche dai due sindaci uscenti, che affianchera' il commissario governativo chiamato a gestire la fase di transizione fino all'insediamento del nuovo Comune Corigliano-Rossano.

"Si tratta - ha aggiunto Sergio - di una fusione frutto della volonta' e dello sforzo dei due territori e che va nella direzione di quanto previsto e incentivato anche a livello nazionale. E' uno storico risultato, che si raggiunge nonostante molte resistenze e molti tentativi di allungamento dei tempi. E devo ringraziare l'ex consigliere Giuseppe Graziano che ha dato forte impulso a questo provvedimento".

Il consigliere regionale Domenico Bevacqua, del Pd, ha osservato: "Bisogna dare atto degli sforzi compiuti in direzione della fusione, dal presidente della Regione, Mario Oliverio, e dal vicepresidente, Antonio Viscomi. E poi e' stata decisiva la volonta' espressa con il referendum dai cittadini, che in questo come in tanti altri casi hanno mostrato di essere piu' avanti della politica. Dobbiamo poi essere consapevoli - ha detto il democrat - che la Calabria, con la nascita di questa grande citta' della Sibaritide, potra' diventare sotto questo aspetto un laboratorio su scala nazionale dimostrando di sapere mettersi alle spalle gli sterili campanilismi".

A sua volta, Fausto Orsomarso, del Gruppo Misto, ha spiegato: "La legge prevede che i due Comuni sono estinti, ma e' chiaro che non si estingue la loro storia e non si estinguono le loro tradizioni. In spirito bipartisan va sottolineata l'importanza di questo percorso che porta alla nascita di una grande citta', che ora dovra' avere anche maggiore voce in capitolo nel rapporto con il livello centrale: per la prima volta dopo migliaia di anni - ha osservato Orsomarso - c'e' un popolo che decide che e' arrivato il tempo di cambiare".

Al dibattito ha preso parte anche il capogruppo dei "Democratici Progressisti", Giuseppe Giudiceandrea, secondo cui "con la nascita del Comune unico Corigliano-Rossano si potra' restituire un grande ruolo a una delle zone piu' produttive della Calabria, al punto che si dovra' rilanciare anche la questione della riapertura del Tribunale sul territorio. Questa legge inoltre conferma l'innegabile sforzo riformatore dell'amministrazione regionale e anche il contributo costruttivo dell'opposizione, che - ha sostenuto Giudiceandrea - agevola la nascita di questa citta' da 80mila abitanti".

Critico invece l'intervento del capogruppo di "Oliverio Presidente", Orlandino Greco, che ha ribadito le perplessita', gia' espresse in altre occasioni, alla fusione dei due Comuni annunciando il voto contrario alla proposta di legge: "Spero che Corigliano e Rossano sappiano lavorare insieme, ma il rammarico e' che non ci sia anche Cassano, cosa che ha impedito la nascita della vera capitale della Magna Graecia. L'iter della fusione poi - ha dichiarato Greco - e' stato caratterizzato da improvvidi protagonismi e da indebite interferenze, privilegiando alla ragione un atteggiamento muscolare che ha finito con il dividere piu' che aggregare. Ed e' vero che c'e' stato un referendum, ma la bassa affluenza ha rivelato un gap democratico. Il mio no nasce dalla preoccupazione dei prevedibili disagi che vivranno i cittadini coriglianesi e rossanesi per l'assenza quasi assoluta di riferimenti istituzionali e organizzativi". Gianluca Gallo, della Cdl, ha invece rimarcato: "Comprendo e in parte condivido le considerazioni di Greco ma non possiamo perdere l'appuntamento con la storia, con la nascita di questo Comune che sara' il piu' grande della provincia di Cosenza e il terzo piu' grande in Calabria. Oggi - ha aggiunto Gallo - c'e' questa grande speranza per le future generazioni e questa grande idea di costruire un'unica citta' da due citta' che spesso non hanno dialogato tra loro. E' importante pero' che le istituzioni di livello superiore, a partire dalla Regione, non lascino sole quelle locali nel percorso futuro e le aiutino a risolvere i tanti problemi che comunque sorgeranno".

Il consigliere regionale del Pd, Carlo Guccione, ha quindi evidenziato il dato di una fusione di due Comuni che - ha detto - "non e' avvenuta a freddo ma con il coinvolgimento delle popolazioni: diamo vita a una citta' che puo' essere motore di sviluppo non della sola Sibaritide ma dell'intera Calabria,e questo e' il dato di fondo che la politica deve comprendere. E oggi - ha rilevato Guccione - facciamo scuola sul piano nazionale con un esempio di riassetto istituzionale senza precedenti. E dobbiamo proseguire e accelerare su questa strada, tenendo presenti anche alcune considerazioni del collega Greco. E soprattutto essendo consapevoli che c'e' bisogno di una classe dirigente calabrese piu' autorevole, come a oggi non c'e': lo si e' visto nella sanita', settore nel quale, nonostante le minacce del presidente della Regione, il governo nazionale non ha cambiato le cose". Baldo Esposito, del gruppo Ncd, ha parlato di "momento significativo per il consiglio regionale, che ha preso atto di una volonta' espressa dai cittadini e che comunque deve sapersi orientare bene sulla tempistica della fusione evitando un'eccessiva fretta".

Quindi, l'intervento del presidente della Regione, Mario Oliverio: "Da oggi - ha detto - si apre una sfida impegnativa e inedita, che coinvolge tutti. La nuova citta' Corigliano-Rossano dovra' essere realizzare una nuova dimensione urbana e la fusione non dev'essere vista come un atto meramente burocratico. Noi comunque - ha affermato il governatore - stiamo passando dalle parole ai fatti, come dimostra la consegna dei lavori per il nuovo ospedale della Sibaritide che abbiamo attuato ieri vincendo la sfiducia generale. E quest'area rientrera' anche nel disegno complessivo che si delineera' con la Zes di Gioia Tauro". Oliverio ha quindi osservato: "Comprendo alcune perplessita' ma spesso questi atteggiamenti determinano un ingessamento dei percorsi, e nel caso della fusione tra Corigliano e Rossano l'espressione della volonta' popolare ha aperto una fase inarrestabile. E' necessario - ha sostenuto il presidente della Giunta un accompagnamento e un sostegno alle comunita' locali, e la Regione sta lavorando in questo senso, con l'obiettivo di realizzare un percorso virtuoso e di evitare l'approssimazione e il saccheggio degli incarichi. Nei prossimi giorni presenteremo le linee e il quadro di riferimento per la costruzione della nuova citta' Corigliano-Rossano. Questa proposta di legge ha un grande valore, perche' e' un atto di superamento dei localismi e delle contrapposizioni deteriori e puo' essere un traino per tutte le istituzioni locali calabresi. Per questo - ha concluso Oliverio, che ha ringraziato il vicepresidente Viscomi per l'impegno su questo testo - da qui lanciamo un appello a tutte le forze vive della Sibaritide di dare un contributo alla crescita di quell'area e dell'intera Calabria. Oggi il consiglio regionale approva un atto storico destinato ad avere implicazioni notevoli per lo sviluppo della Calabria". Il consigliere regionale del gruppo misto, Mimmo Tallini, ha infine criticato il governatore Oliverio perche' - ha affermato - "non ha ringraziato l'opposizione che consente di tenere il numero legale in aula, avrebbe dovuto avere piu' sensibilita' nel momento in cui parla di giornata storica".

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