Lamezia, incontro su regionalismo differenziato: “Senza mezzogiorno non c’è paese, non c’è Italia”

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Lamezia Terme –  Si è svolta l’iniziativa promossa da Zonadem sul regionalismo differenziato, e dall’incontro si è alzato “il grido d’allarme su quell’autonomia differenziata che, finalmente, dopo tanto silenzio, sta guadagnando il centro dell’agenda mediatica nazionale dopo le divergenze emerse, nell’ultimo Consiglio dei ministri, fra Lega e 5stelle”. Mimmo Bevacqua, consigliere regionale del Pd e leader di Zonadem, ha chiamato a raccolta colleghi consiglieri, sindaci, sindacati, forze sociali, Anci e Upi per fare sintesi e proporre la Calabria come apripista di una battaglia che intende coinvolgere tutte le regioni del Sud. “Il rischio di una messa in crisi dell’unità nazionale – dichiara Bevacqua - è reale e non si può assistere passivi: le richieste di Veneto, Lombardia ed Emilia Romagna, centrate sul legame fra risorse e gettito tributario dei territori, esclude il fondo perequativo, senza vincoli di destinazione, per i territori con minore capacità fiscale per abitante”. 

“Perché mai il cittadino di una Regione ricca avrebbe diritto a una sanità e a una istruzione più ricche, mentre il cittadino di una Regione povera avrebbe diritto a una sanità e a una istruzione più povere?”, si è chiesto proprio Bevacqua, tra i primi ad intuire e portare al tavolo delle istituzioni il problema politico. Ed ecco perché, nella sala del Grand Hotel lametino, hanno inteso partecipare Massimo Covello e Umberto Calabrone, rispettivamente di Fiom e Cgil e Tonino Russo numero uno della Cisl. I sindacati sono pronti, infatti, a mobilitarsi, non solo in Calabria”. 

“Senza mezzogiorno non c’è Paese, non c’è Italia”, è stato il leit-motiv dei protagonisti. Insieme a Bevacqua, anche Mimmo Tallini, di Forza Italia, a testimonianza che, sul tema e sulla questione non esistono, al momento, colori politici. E poi Pino Greco, segretario di Articolo1; Flora Sculco altra collega regionale e Seby Romeo, capogruppo del Pd a Palazzo Campanella. Tutti uniti e pronti a rivendicare spazi, ognuno per le proprie competenze, verso una mobilitazione mai finora realmente partecipata. Franco Iacucci, presidente della provincia di Cosenza, ha voluto rimarcare il fatto che: “Non si tratta solo di un problema economico e finanziario, tra sanità trasporti scuole e via discorrendo”; per Gianluca Callipo, presidente Anci Calabria, tutti gli amministratori devono impegnarsi al raggiungimento di uno stop alla legge ed alle intenzioni di Lega e nordisti.

“Bello il paragone con la Germania dell’Ovest e quella dell’Est – si legge in una nota – prima della riunificazione storica. Due velocità diverse, quelle. Eppure, hanno saputo trovare un punto di equilibrio senza lasciare traccia delle differenze tra una parte e l’altra. Così dovrebbe essere, per usare le parole del capo dello Stato Mattarella, anche la nostra Italia. La domanda emersa è stata anche un'altra: si è ancora in tempo per svegliare ogni coscienza critica e dimostrare che la Calabria, per non parlare della Campania della Basilicata o della Puglia, sono capaci di proporre energie fresche e libere, tali da proporre un intero Mezzogiorno maturo e consapevole?”. Bevacqua e tutti gli intervenuti, coordinati dal giornalista Francesco Mannarino, ritengono di sì. La proposta, unanimemente accolta è stata quella di un coordinamento permanente che conduca, da subito, una unitaria battaglia di civiltà. “Non è solo una questione di risorse. È anche una questione di competenze. La cosa più sciocca che potremmo fare, dopo l’ultimo CdM, è pensare che sia tutto a posto, che i rischi della secessione mascherata siano svaniti, che le Regioni interessate rinuncino al progetto autonomista e che, soprattutto, la Lega rinunci a ciò che la sua base storica pretende da sempre. Noi non dobbiamo arretrare di un millimetro e, anzi, dobbiamo rilanciare: la nostra richiesta di azzerare il procedimento in corso rimane ferma. Il regionalismo va ripensato tutto e in maniera organica, non attraverso trattative segrete fra Governo e singole Regioni”, il monito del consigliere Mimmo Bevacqua. La battaglia pare essere solo all’inizio.

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