Lamezia: Lettera aperta dei lavoratori Fondazione Terina a Scopelliti, Talarico e Trematerra

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Lamezia Terme - Pubblichiamo la lettera aperta dei dipendenti della Fondazione Mediterranea Terina al presidente della Regione Scopelliti, al presidente del consiglio regionale Franco Talarico, all’assessore regionale Michele Trematerra ed a tutti gli organi d’informazione per trovare una soluzione alla condizione di precarietà in cui versano da tempo.

“Egregio Governatore, Lei non può pensare di lasciarci soli in un momento così delicato. Noi lavoratori della Fondazione Mediterranea “Terina” , Ente regionale, non accetteremo che  lei voli a Bruxelles   senza aver onorato gli impegni assunti dalla sua compagine di governo nei nostri confronti. Lei non può andarsene  senza aver prima attuato nella sua completezza  quello che più volte ha definito “il tratto qualificante ” del suo percorso amministrativo  ovvero la Riforma degli enti regionali”” di cui alla Legge regionale 24/ 2013.  Se lo facesse, passerebbe alla storia come l’ennesimo Presidente della Regione che le riforme le ha solo blaterate, al massimo scritte sulla carta, ma certo non attuate almeno per quanto ci riguarda.

Questo non deve accadere, Signor Governatore: ne va della sua stessa credibilità! Sarebbe un fallimento che peserebbe sulle nostre teste e su quelle dei nostri figli e che non smetteremmo di evidenziare in ogni dove. Ma sarebbe anche umanamente deprecabile perché, alla luce  della recente collocazione in Calabria Verde  di ben 300 professionalità precarie provenienti dal bacino dei sorveglianti idraulici, Lei insieme all’ assessore al ramo, On. Michele Trematerra, implicitamente operereste una terribile  distinzione tra lavoratori di serie A e lavoratori di  serie B. E non sarebbe giusto.

Al riguardo vorremmo ricordarle che “Terina”, con i suoi 41 dipendenti e con un’area direzionale di competenza che di lavoratori ne accoglie quotidianamente oltre un migliaio, è Figlia di questa Regione, non sua figliastra. La legge di Riforma 24/2013  da Lei  voluta  e approvata, sulla spinta anche del Presidente del Consiglio regionale Franco Talarico,  esattamente un anno addietro, prevede che essa venga riformata mediante il trasferimento di gran parte dei suoi  lavoratori presso altri enti o agenzie regionali. Questo perché, la  stessa legge dice che la Fondazione debba  occuparsi esclusivamente di ricerca e non anche  della gestione del suo consistente parco immobiliare. Ovviamente la legge di riordino dice anche che i livelli occupazionali sono fatti salvi. Eppure, a dispetto di una norma che parla chiaro, il Suo esecutivo, Signor Governatore, continua a non agire.

La conseguenza di questa intollerabile empasse è presto detta. Se l’Ente infatti non verrà ridimensionato mediante l’annunziato trasferimento di almeno più della metà della sua forza lavoro, da qui a un paio di mesi scarsi resterà senza risorse economiche e non riuscirà a pagare gli stipendi dei lavoratori i quali – sia detto- avanzano ad oggi ben 4 mensilità! L’Europa Unita, Signor Governatore, pur con tutti i suoi difetti è una conquista grande perché basata sui principi di uguaglianza.  Come si può pensare di andare in Europa dopo aver escluso i lavoratori di “Terina” – che della Riforma anzidetta sono un simbolo per le battaglie fatte- dall’attuazione di una Legge di cui le norme sulla nostra Fondazione rappresentano un cardine? Sarebbe una discriminazione inaccettabile per il contesto comunitario. Ci aiuti, spronando il Suo esecutivo verso una scelta di Civiltà prima ancora che politica. Una scelta che contribuirà a farla andare in Europa a testa alta , quale degno rappresentate della sua Terra e dei suoi figli migliori".

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