M5S: "Mandiamoli a casa adesso", il 5 manifestazione a Catanzaro

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Catanzaro - "Mandiamoli a casa adesso": è il titolo dell'iniziativa promossa per lunedì 5 ottobre dai parlamentari del M5s calabresi, che hanno invitato i sindaci dei comuni della regione, con appuntamento a Catanzaro, in piazza Prefettura dalle 17,30. Insieme agli attivisti, alla società civile e ai deputati M5s Luigi Di Maio, Riccardo Nuti, Alessandro Di Battista, Giulia Grillo e Mattia Fantinati, i parlamentari calabresi del Movimento 5 Stelle - si apprende da un comunicato stampa del movimento - parleranno dell'immobilita' della Calabria per causa della lotta intestina nel Pd, dello scandalo 'Rimborsopoli', delle nomine illegittime dei vertici sanitari e della gestione fallimentare del piano di rientro, affidato ai commissari governativi Massimo Scura e Andrea Urbani.

"Sarà un'adunata - precisano in una nota i parlamentari M5s Dalila Nesci, Nicola Morra, Laura Ferrara, Paolo Parentela e Federica Dieni - dell'altra Calabria, quella lontana dalle camarille di palazzo, dagli illeciti nell'amministrazione della cosa pubblica, dai ricatti del governo Renzi e dai silenzi imbarazzanti del presidente della Regione, Mario Oliverio, blindato nel suo cerchio magico".

"Per Oliverio - continuano i parlamentari M5s - chiedemmo al governo la mera applicazione della legge, in base alla quale doveva gestire la sanità regionale. Umiliato da Renzi, benche' eletto a maggioranza, Oliverio non ha poi mosso un solo passo giusto, incaponendosi per le poltrone di Nino De Gaetano, di Santo Gioffre' e di Domenico Pingitore, accettando senza impugnazione la rete clientelare dell'assistenza ospedaliera decretata da Scura e Urbani e i loro deliri di onnipotenza; dalla mancata riapertura degli ospedali di Praia a Mare e Trebisacce all'assegnazione arbitraria dei nuovi budget, contestata perfino dal Tavolo ex Massicci. Oliverio, - scrivono i grillini - che si era presentato in discontinuita' col passato, ha seguito passo per passo il predecessore Scopelliti e confermato ingiustificabili concentrazioni di potere come quella del dirigente generale dei Lavori pubblici, Domenico Pallaria".

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