'Ndrangheta, ministro Alfano: "Bentivoglio tutelato ed assistito"

alfano_ministero_interno.jpgRoma - Il commerciante calabrese Tiberio Bentivoglio, "vittima di atti intimidatori a scopo estorsivo, non risulta essere testimone di giustizia", ed è stato tutelato dalle autorità di pubblica sicurezza. Lo ha detto il ministro dell'Interno, Angelino Alfano, rispondendo al question time, ad un'interrogazione di esponenti di Fdi.

"Dopo che l'imprenditore è stato ferito - ha ricordato Alfano - è stata disposta la tutela e, in seguito ad un ulteriore atto intimidatorio nell'aprile scorso, l'Ucis, su proposta del prefetto di Reggio Calabria, ha rafforzato la protezione, tuttora in vigore, assegnando all'uomo una vettura blindata ed intensificando il servizio di vigilanza su casa e attività commerciale". Il ministro ha infine sottolineato che a Bentivoglio "sono stati concessi, a vario titolo, 835mila euro nel corso degli anni dal Fondo di solidarietà per le vittime delle richieste estorsive".

REAZIONI

Rampelli: "Bentivoglio abbandonato dallo Stato"

"La versione dei fatti del ministro Alfano è diversa, molto diversa da quella che abbiamo noi. E pecca anche di estrema mancanza di rispetto nei confronti di una persona che ha dimostrato coraggio e senso di responsabilità. E' questa la vostra lotta alla mafia?". Così il capogruppo di Fratelli d'Italia-Alleanza nazionale ha risposto al ministro dell'Interno Angelino Alfano nel question time presentato da Rampelli sull'imprenditore Tiberio Bentivoglio. "L'imprenditore- ha detto Rampelli - dovrebbe essere portato a esempio da parte dello Stato per come si combatte la criminalità organizzata. E questo non è successo. I fondi destinati alle vittime della mafia, 50 milioni di euro, sono stati distratti pera finanziare l'operazione Mare Nostrum". "Alla persecuzione della 'ndrangheta, si è aggiunta Equitalia che ha messo all'asta per ben due volte la sua abitazione - ha osservato -  lo Stato non c'è al fianco di chi ha avuto il coraggio di opporsi alla logica del pizzo". "Lo Stato - ha concluso - conferma di non esserci vista la solerzia con la quale Equitalia ha proceduto nei confronti dell'imprenditore".

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