Nicolò: Porto Gioia Tauro, “Lupi chiarisca su importanza”

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Reggio Calabria - “Se la scelta del Governo e del Ministro dei Trasposti e delle Infrastrutture, Lupi, di ridurre da ventiquattro a otto le Autorità portuali italiane - afferma in una dichiarazione il Vicepresidente del consiglio regionale, Alessandro Nicolò (Fi) -  dando così vita alle nuove macro APL (Autorità portuale e logistica di interesse strategico), può essere condivisa per la razionalità dell’intervento proposto, desta perplessità, invece, la mancata individuazione, allo stato delle cose, di quali dovrebbero essere i porti strategici del Paese e non viene indicata in modo chiaro l’importanza dei porti di transhipment di Gioia Tauro, ma anche di Taranto e Cagliari. Si tratta di questioni di assoluta preminenza peraltro correttamente sollevate anche da Marco Simonetti, Vicepresidente di Contship Italia. Non di poco conto, inoltre, e questo pesa anche sulle strategie dei terminalisti italiani, la mancanza di certezza in ordine alle concessioni demaniali dei terminal e della loro durata. I dati di crescita delle attività del gruppo Mct resi noti in questi giorni, relativi al 2013, indicano un incremento del fatturato prossimo al 3%, risultato dovuto non solo alla crisi dei porti del Nord Africa per le note questioni geopolitiche legate alla così detta primavera araba ma per il forte impulso impresso dalle maestranze di Gioia Tauro che si sono impegnate in maniera efficace per contribuire alla crescita del gruppo, raggiungendo picchi di produttività da record. Si tratta di centinaia di milioni di euro, per un totale di oltre sei milioni di teus movimentati, di cui, quasi la metà lavorati a Gioia Tauro. In un mercato a forte concorrenza e globalizzato sarà inoltre necessario capire in tempi utili le direttrici di marcia della ‘triade’ Maersk, Msc e Cma-Cgm, che ha già avviato un piano di trasporto container schierando oltre 250 unità navali sui mari del mondo, tre players che già adesso movimentano oltre il 50% dei container  in transito nel mare Mediterraneo. Per Gioia Tauro, dunque, potrebbe iniziare una partita difficile, vista la concorrenza di altri porti italiani, ma anche aprirsi una prospettiva robusta e duratura  per le sue caratteristiche di bacino che altri porti non hanno. E’ a tutti noto che Contship ha già investito centinaia di milioni per sviluppare i terminal di La Spezia e di Ravenna, e sta allargando l’area logistica del gruppo ubicata a Melzo, in provincia di Milano, dove sono stati effettuati grandi lavori per ammodernare il trasporto su rotaia, a servizio delle direttrici nordeuropee. Lo scenario che sta prendendo corpo è irto di pericoli per Gioia Tauro e la Calabria, e ciò deve spingere ad una forte iniziativa la politica regionale e nazionale per decidere velocemente cosa fare della multifunzionalità del porto, dello ‘spacchettamento’ in loco di parti di beni trasportati dalle grandi navi, del suo retroterra, e, quindi, della piena funzionalità del sistema di trasporto su rotaia che potrebbe diventare sempre più il virtuale cordone ombelicale dentro cui far scorrere la linfa dello sviluppo duraturo di Gioia Tauro e della Calabria, evitando l’avvitamento in un pericoloso ma potenziale declino che acuirebbe, qui più che altrove, la crisi sociale con la perdita di posti di lavoro in una situazione di per sé difficile e con poche possibilità di agganciare il trend della crescita”.

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