Notarangelo (Pd): “Assembramenti davanti ai poli sanitari territoriali, serve tavolo tecnico-politico tra le Aziende soluzioni urgenti”

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Catanzaro - “La cronaca quotidiana ci racconta di lunghe file davanti ai poli sanitari territoriali per visite specialistiche, richieste di esenzioni, semplici informazioni. Dall’Umberto I per Catanzaro Centro, al punto di viale Crotone per Catanzaro Lido, ai centri specialisti di Lamezia: non c’è una struttura davanti alla quale non si registrino pericolosi assembramenti, sotto il sole, e soprattutto una drastica riduzione delle visite. Raccogliendo le testimonianze dirette dei pazienti e dei diretti interessati, si arriva a calcolare che oggi servano circa tre giorni per coprire un giorno di visite ordinario. Così non si può andare avanti”. È quanto afferma il consigliere regionale del Partito democratico Libero Notarangelo in merito alle liste d’attesa e agli assembramenti davanti ai poli territoriali sanitari che dopo lo stop forzato dall’emergenza Covid stentano a ripartire a ritmi adeguati alle esigenze dei pazienti, e soprattutto in sicurezza.

“Senza entrare nello specifico delle rivendicazioni necessarie per affrontare l’emergenza sanità in Calabria, su cui Cgil, Cisl e Uil hanno costruito una piattaforma unitaria alla base della manifestazione di domani, davanti alla Cittadella regionale - afferma ancora Notarangelo - nell’attesa del superamento del “Decreto Calabria”, della garanzia dei livelli essenziali d’assistenza, della riorganizzazione complessiva del settore attraverso il rafforzamento della rete territoriale e l’ammodernamento della rete ospedaliera finalizzati per porre un freno alla mobilità passiva e magari un piano straordinario di assunzioni per accorciare le liste di attesa, bisogna individuare una soluzione condivisa tra Asp, Azienda ospedaliera ‘Pugliese-Ciaccio’ e Azienda ospedaliera-universitaria ‘Mater domini’ per abbattere i tempi di attesa, smaltire le code ed evitare gli assembramenti. In poche parole: bisogna dare risposte ai cittadini che chiedono la tutela del diritto alla salute. Possiamo pensare al potenziamento dei centralini per evitare che i pazienti si rechino a chiedere informazioni alle strutture? Possiamo ipotizzare un piano di assunzioni temporanee per consentire lo smaltimento delle visite e tornare a ritmi ragionevoli nel 2021? Serve un tavolo tecnico-politico ‘imbandito’ dalle autorità competenti, con urgenza, titolato ad individuare soluzioni e metterle in atto nel minor tempo possibile. Serve la determinazione di farlo - conclude Notarangelo - senza alibi né perdite di tempo, i calabresi che stanno male e prenotano una visita per vedersi chiamare per farla dopo un anno, di tempo non ne hanno più”.

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