Oliverio contro il decreto sanità: "Nessuna soluzione, i commissari ci costeranno almeno 100mila euro in più"

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Catanzaro – Il “Decreto Calabria”? “E' un'operazione beffarda, demagogica e mortificante per la Calabria e in particolare per i lavoratori e le tante professionalità del comparto sanitario regionale. La sanità in Calabria è gestita, ed è stata gestita negli ultimi 10 anni, dal Governo. Chi si aspettava che il “decreto Calabria” contenesse norme che rilanciassero la crescita della regione è rimasto deluso. Ci aspettavamo lo sblocco del turnover per i lavoratori del comparto sanitario, invece nulla è stato fatto in tale direzione. Altro che provvedimento straordinario, si tratta di un aggravamento degli organici, che sarà acuito anche dalla Quota 100”. Non ci sta il governatore Oliverio e il giorno dopo la riunione del Consiglio dei Ministri che si è svolta a Reggio Calabria per annunciare i provvedimenti straordinari sulla sanità calabrese, ha incontrato la stampa insieme al delegato alla Sanità Franco Pacenza per esprimere tutta la propria amarezza per una misura che - ha affermato – finirà per peggiorare ulteriormente il settore.

Il governatore della Calabria fa sapere che è in corso di valutazione l'impugnazione del provvedimento dinanzi la Corte costituzionale: “Abbiamo già presentato ricorso al decreto di nomina dei commissari, fatto dal governo nazionale a dicembre, valutiamo anche di assumere analoga decisione nei confronti di questo decreto, che a nostro avviso – ha affermato Oliverio - è incostituzionale”. “Nel decreto del governo non c’è nemmeno una norma per consentire lo sblocco delle assunzioni, a fronte di una carenza del personale  medico e infermieristico, che qui lavora con grande sacrificio. Il ministro ha annunciato che saranno fatte in seguito valutazioni su questo, ma di che stiamo parlando, se il governo è stato convocato in via straordinaria in Calabria? - ha tuonato il governatore. E ancora:  “Nel provvedimento ci sono solo risorse per aumentare le indennità, gli stipendi dei commissari, con un aumento di 50mila euro per ognuno dei commissari straordinari più 20 per le missioni. Siamo davvero a operazioni grottesche, davvero al danno si aggiunge la beffa.

Non si può presentare un decreto straordinario, adottato da un Consiglio dei ministri convocato in via straordinaria in Calabria, con operazioni di questa natura. Da parte mia non c’è alcuna forzatura in queste  considerazioni, solo  la constatazione di un atteggiamento del governo propagandistico e demagogico”. Anche relativamente al commissariamento per infiltrazioni mafiose che ha investito l'Asp di Reggio Calabria il governatore non le ha mandate a dire: “Vorrei ricordare – ha affermato Oliverio durante l'incontro con i giornalisti - che l’Asp di Reggio Calabria nell’ultimo anno è stata gestita dal commissario e su mia richiesta è stata gestita anche da funzionari del ministero dell’Interno. 

Uno dei punti del decreto di nomina dei commissari, punto in capo al commissario, recita testualmente: conclusione della procedura di regolarizzazione delle poste debitorie relative all’Asp di Reggio Calabria. Cioè, l’indebitamento dell’Asp di Reggio Calabria è in capo al commissario, non da oggi ma da prima e continua a esserlo anche oggi, quindi per capirci è in capo al governo, alla responsabilità diretta del governo. Mi preme sottolinearlo per evitare che si utilizzino argomenti per scaricare responsabilità e fare operazioni che rafforzano una linea che per la Calabria in questi anni è stata devastante”.

Bruno Mirante

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