Realacci presenta interrogazione al ministero Ambiente su crisi rifiuti calabrese

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Catanzaro - “Sono mesi che cittadini, associazioni, amministrazioni virtuose e agricoltori calabresi protestano per i gravi disservizi nella gestione, o meglio nella non gestione, del ciclo di raccolta e di  trattamento dei rifiuti in Calabria. Come peraltro riportato da articoli dei maggiori quotidiani locali e nazionali e appelli di Legambiente ed altre associazioni. E’ necessario che l’intera comunità nazionale presti attenzione al disagio in cui sono costretti i cittadini calabresi a causa dell’assoluta inadeguatezza dell’azione delle istituzioni in materia di rifiuti. Le principali città della regione, infatti, scontano ancora l'assedio della spazzatura non raccolta nelle ultime settimane e i cumuli di rifiuti continuano ad accumularsi in particolare a Reggio Calabria, Vibo Valentia e Cosenza e Crotone. Se quello che sta accadendo in Calabria si verificasse in altre città del Nord avremmo una reazione molto più forte anche da parte dell’opinione pubblica. Per sollecitare un intervento urgente delle istituzioni competenti ho presentato, insieme ai colleghi Magorno, Borghi, Braga, Bratti, Mariani e Nazzareno Oliverio, una interrogazione al Ministro dell’Ambiente per sapere quali iniziative intenda assumere, di concerto anche con la regione Calabria,  per superare le citate criticità nella raccolta e gestione dei rifiuti nelle maggiori città della regione”, lo afferma Ermete Realacci, presidente della Commissione Ambiente della Camera, depositando una interrogazione sull’emergenza rifiuti in Calabria”.
 
“La Calabria, che ha vissuto una lunga stagione di gestione emergenziale dei rifiuti iniziata nel lontano 1997 e terminata solo all’inizio di quest’anno – conclude Realacci -, si trova tuttora in una gravissima carenza di impianti di smaltimento finale e presenta un tasso di raccolta differenziata fermo nel 2012 al 16,34%. Una vicenda che dimostra il fallimento dello strumento del commissariamento per la gestione dei rifiuti, caratterizzata da grande sperpero di denaro pubblico e forte disagio per i cittadini. Quanto al livello di accolta differenziata, poi, siamo ad un tasso non degno di un grande paese civile con l’Italia”.

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