Regionali, Occhiuto lancia da Lamezia la sua corsa: già pronte nove liste - VIDEO

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Lamezia Terme - La "svolta" degli amministratori. Il sindaco di Cosenza Mario Occhiuto raduna le truppe dei partiti moderati e di centrodestra che con largo anticipo hanno aderito al suo progetto di governo per la regione Calabria nell'attesa (e nella speranza) di convincere i sovranisti della Lega e di Fratelli d'Italia. Intanto, sono già 9, con in testa Forza Italia, le aggregazioni politiche e civiche che hanno scelto di puntare su Occhiuto. Il sindaco di Pizzo, Gianluca Callipo guiderà un'aggregazione di amministratori pubblici chiamata "Consenso civico", della partita saranno Officine del Sud il movimento del consigliere regionale Claudio Parente, la lista "Mario Occhiuto presidente" rappresentata da Eugenio Madeo, la lista civica "prof. Nisticò" fondata dall'ex governatore Giuseppe. E poi la lista "Calabria creativa" fondata da Eva Catizone, "Rinasci Calabria per Occhiuto" rappresentata da Tonino Daffinà, il nuovo CDU di Gianluca e Mario Tassone e la lista Calabria UDC con l'ex presidente del consiglio regionale Franco Talarico.

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Ad aprire la convention, in una sala gremita, si parla di 3-4 mila persone a dire degli organizzatori, al centro agroalimentare di Lamezia Terme, è stato il sindaco di Catanzaro Sergio Abramo che qualche giorno fa aveva espresso il proprio endorsement nei confronti del sindaco di Cosenza. "Nessun passo indietro sulla mia decisione di sostenere Mario Occhiuto per la presidenza della Regione. Si tratta di portare avanti una candidatura che tiene conto di tutti i migliori amministratori della Calabria e stiamo insieme per portare avanti un progetto di sviluppo", ha affermato il sindaco di Catanzaro incontrando i giornalisti. La scelta di Abramo era stata criticata ieri dai gruppi "Catanzaro, Crotone e Vibo Valentia da vivere", che fanno capo all'ex parlamentare Piero Aiello ed al consigliere regionale Sinibaldo Esposito. "Credo che questa - ha aggiunto Abramo - sia la cosa più bella che stia accadendo in questa campagna elettorale. Non un uomo al comando, ma una squadra di amministratori che hanno già dimostrato di saper fare bene il loro lavoro".

Dopo Sergio Abramo, a guadagnare il palco sono stati i coordinatori provinciali e la deputazione regionale e parlamentare di Forza Italia. Dai deputati Giuseppe Mangialavori, Roberto Occhiuto, Jole Santelli, Maria Tripodi e Francesco Cannizzaro (unico assente il senatore Marco Siclari che però ha inviato un messaggio di sostegno al candidato in pectore), a Mimmo Tallini, Claudio Parente, Giuseppe Pedà, Gianluca Gallo e Sergio Torromino. Tutti uniti nel ribadire, seppur con accenti diversi, che quella di Occhiuto è la migliore candidatura possibile.

Santelli: "Non vogliamo chiuderci nella Cittadella"

“Una candidatura - ha sottolineato Cannizzaro - capace di unire i territori superando inutili e dannosi campanilismi, a differenza di quanto fatto da Oliverio che ha finito col dividere la Calabria”. È toccato ai coordinatori regionali Santelli e Occhiuto ribadire che la candidatura del sindaco di Cosenza non rappresenti una fuga in avanti. “Abbiamo un progetto di governo e vogliamo costruire un programma partecipato, rispetto al quale non siamo in anticipo ma probabilmente siamo in ritardo” è il messaggio indirizzato a quanti nel centrodestra credono che l'accelerazione impressa da Forza Italia sul nome di Occhiuto non abbia fatto i conti con i mutati rapporti di forza all'interno delle forze politiche di centrodestra e con le legittime aspirazioni di Lega e Fratelli d'Italia. "Non ci interessa il potere - ha detto Santelli – né ci soffermiamo sulle legittime manovre elettorali di altri partiti in vista delle europee. Noi abbiamo offerto il meglio alla Calabria. Sono orgogliosa di rappresentare una Forza Italia unita che ha un corpo unico e parla un unico linguaggio". "Non vogliamo chiuderci nella Cittadella - ha aggiunto la parlamentare di Forza Italia e vicesindaco di Cosenza - ma abbiamo bisogno di un architetto che restituisca il senso e il valore del bello alla Calabria. Lo faremo con onestà e trasparenza partendo dal rispetto che si deve ai calabresi e sapendo gestire realmente la Regione". A strappare un fragoroso applauso è stato il deputato Mangialavori. “Dicono che Mario sia accerchiato” - ha affermato rivolgendosi alla platea. “E hanno ragione, Occhiuto è accerchiato da migliaia di calabresi che credono in un futuro per questa terra”. Dopo gli interventi dei rappresentanti dei partiti e delle liste civiche è sto il sindaco di Cosenza a guadagnare il palco.

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"Oggi - ha affermato Occhiuto - presentiamo un progetto e non un programma. Perché un programma è qualcosa che ci porta a considerare azioni future. Il progetto, invece, è un'azione creativa e noi abbiamo bisogno di creatività, cioè di andare sui territori e produrre idee che si realizzano senza pensare ad altro. Adesso presenteremo le linee generali del programma, ma poi dobbiamo andare sui territori per ascoltare i cittadini per un progetto condiviso. La volontà è quella di cambiare questa terra. Una parte consistente di partiti del centrodestra sostiene questa idea. Infatti qui c'è Forza Italia, l'Udc e ci sono liste civiche. Noi siamo aperti a tutti, con una proposta aperta e condivisa. Dobbiamo cambiare il paradigma rispetto a quanto fatto oggi. Noi vogliamo lavorare per i territori perché abbiamo visto che i territori ricchi, se incentivati, producono molte opportunità specie per i giovani. Cosenza ne è l'esempio: la città, trasformata, è passata dagli ultimi posti ai primi in graduatoria per vivibilità. Quindi il cambiamento è possibile perché la nostra è una terra di grandi risorse".

"Dico no ai voti inquinati della 'ndrangheta, non li vogliamo”

La parola d'ordine dell'aspirante governatore, più che cambiamento, è rigenerazione, trasformazione. "Alla Regione Calabria - ha continuato Occhiuto -c'è tanto da fare. La nostra è l'unica regione che, ormai da dieci anni, non ha un assessore al Turismo e che è priva di un Piano strategico pluriennale coerente con i Piani nazionali e le linee programmatiche dell'Unione Europea. Si tratta di strumenti necessari - ha aggiunto Occhiuto - per definire le politiche di offerta e di captazione della domanda. Fra un anno si chiude il ciclo di programmazione comunitaria 2014/2020 e bisogna procedere ad un'immediata verifica sull'attuazione del POR Calabria, non solo per accelerare la spesa ed evitare la perdita di cospicui finanziamenti, ma anche, ovunque è' ancora possibile, per indirizzarla nei settori che possono avere una ricaduta positiva per la valorizzazione del territorio e delle sue molteplici risorse materiali ed umane". "Nel contempo - ha detto ancora il sindaco di Cosenza - occorre predisporre tutti gli strumenti e le strategie più adeguate per affrontare e superare, in caso di ulteriore assegnazione dei fondi strutturali dopo il 2020, le criticità che oggi impediscono l'utilizzo dei fondi europei, nei modi ed alle condizioni imposte dalle regole comunitarie". Un intervento incentrato su idee e progetti che ha lasciato pochissimo spazio alle critiche nei confronti dell'amministrazione ragionale uscente con la promessa di portare fuori la Calabria “dall'equivoco dell'uomo solo al comando”.  “Sarò il sindaco della Calabria” - ha affermato durante le conclusioni del suo intervento infiammando la platea. Non prima di inviare un messaggio forte e chiaro contro la criminalità organizzata: “Chi si candida a governatore - ha detto – deve avere il coraggio di sfidare la 'ndrangheta. Dico no ai voti inquinati della 'ndrangheta, non li vogliamo”.

Bruno Mirante

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