Regione, Callipo si dimette da consigliere: "Decisione sofferta ma non ci sono le condizioni" - REAZIONI

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Reggio Calabria – “Dopo una lunga e molto sofferta riflessione, questa mattina ho rassegnato le mie dimissioni dalla carica di consigliere regionale della Calabria perché mi sono reso conto che, purtroppo, non ci sono le condizioni per portare avanti concretamente l’importante mandato che un considerevole numero di calabresi mi ha conferito. Fin da subito ho lavorato con entusiasmo e ottimismo, tuttavia ben presto ho capito che le regole e i principi che ordinano l’attività del Consiglio regionale sono di fatto “cedevoli” al cospetto di prassi consolidate negli anni che mortificano la massima Assemblea legislativa calabrese e che si scontrano con la mia mentalità improntata alla concretezza”. È quanto afferma in una nota Pippo Callipo.

“L’attività del Consiglio - aggiunge - si svolge assecondando liturgie politiche che impediscono la valutazione delle questioni sulle quali l’Assemblea è chiamata ad esprimersi, impedendo quindi che il Consiglio stesso renda quel servizio al quale dovrebbe tendere istituzionalmente. Le regole a presidio dell’ordinata gestione dell’ordine del giorno e della presentazione delle proposte da votare non sono un inutile orpello creato per imbrigliare l’iniziativa legislativa dei Consiglieri, ma rappresentano una garanzia del corretto svolgimento della funzione legislativa e rispondono ai principi e ai doveri indiscutibili che sono posti alla base del nostro ordinamento democratico. Per questo non posso in alcun modo accettare che tali regole vengano calpestate. Mi sono candidato per spirito di servizio verso la mia terra e verso i calabresi e avrei voluto lavorare nel loro interesse per rompere ogni logica clientelare, realizzare progetti di ampio respiro e raggiungere obiettivi in funzione di una visione unitaria e moderna della Calabria. Non l’ho certo fatto per interesse personale o per il lauto compenso che viene corrisposto per questa carica, che per altro ho finora interamente devoluto in beneficenza, rinunciando in tempo utile anche al “vitalizio” e all’indennità di fine mandato. È stato traumatizzante dover accettare che qualsiasi sforzo profuso non avrebbe portato ad alcun risultato. Dopo circa cinquant’anni di attività lavorativa non posso consentire né tollerare cambiamenti della mia personalità e della mia ‘forma mentis’; non posso farlo per il rispetto che nutro nei confronti dei calabresi, della mia famiglia, dei miei quattrocento collaboratori e verso me stesso”.

“Mi auguro - conclude - che nei prossimi anni il Consiglio regionale possa lavorare e produrre leggi in grado di migliorare le condizioni e la qualità di vita di tutti i calabresi. Auspico che i Consiglieri tutti possano ricordare che la politica è doveroso servizio ai cittadini e che il miglior servizio è quello che si rende nel rispetto delle regole”.

REAZIONI

Parlamentari M5S: "L'imprenditore si è dimesso, Catalfamo è rimasta al suo posto"

"Fa riflettere che l’imprenditore antimafia Filippo Callipo si sia dimesso da consigliere regionale della Calabria e Domenica Catalfamo, indagata per concorso esterno con la ’ndrangheta, sia stata mantenuta in giunta dalla presidente Jole Santelli". Lo affermano, in una nota, i parlamentari M5S Francesco Sapia, Bianca Laura Granato e Giuseppe d’Ippolito, che precisano: "Avevamo già detto dell’opportunità di sostituire immediatamente Catalfamo, anche se al momento è solo indagata è dunque resta non colpevole. Avevamo precisato che, tuttavia, in tali casi i partiti e gli eletti devono compiere scelte responsabili, come raccomandava Paolo Borsellino, per preservare la credibilità e l’affidabilità delle istituzioni pubbliche. Callipo si è dimesso, per quanto ha riferito, a causa del mancato rispetto delle regole sull’attività del Consiglio regionale e per via del dominio di vecchie logiche di palazzo, nemiche della democrazia e della dialettica democratica. Il messaggio che passa – continuano i 5 Stelle – è terribile, come se la Calabria dovesse essere condannata a subire per sempre un sistema di potere che non riconosce e perfino sbeffeggia le regole, l’etica pubblica, la legittimazione popolare e il ruolo dell’opposizione. Se questo è vero, significa che nel variegato campo dei “progressisti” va fatta al più presto una riflessione di profondità, che vada oltre gli schemi e steccati dei partiti, che consenta di guardare ai gravi problemi del territorio e, soprattutto, di costruire una proposta politica fondata sulla legalità, sulla trasparenza e sul coraggio dei singoli, sull’esercizio del potere come servizio pubblico. Ci auguriamo – concludono i parlamentari M5S – che su questa linea di ragionamento ci possano essere delle convergenze programmatiche con tutte le forze politiche che intendano allontanare iscritti ed eletti con possibili rapporti o contatti con le organizzazioni criminali e che, specie in questo momento storico, si impegnino a lavorare per sostenere l’economia della Calabria e recuperare la sanità pubblica regionale".

Graziano: "Callipo ci ripensi, no Pd a dimissioni"

"Ringrazio Pippo Callipo per l'impegno profuso in questi mesi e per la generosità con cui aveva accettato una sfida improntata al cambiamento e al riscatto della Calabria". Lo afferma il commissario regionale del Pd, Stefano Graziano. "Prendiamo atto - prosegue Garziano - delle motivazioni che lo hanno indotto alle dimissioni ma gli chiedo di ripensarci e di non privare il popolo calabrese della sua azione e della sua concretezza. Chiedero' al gruppo Pd di votare contro le dimissioni e chiedo a Callipo di raccogliere la sfida delle riforme che porteremo in aula nei prossimi mesi. Il gruppo consiliare del Pd - conclude il commissario regionale democrat - sarà sempre dalla parte di chi si batte per il rispetto delle regole democratiche e a tutela delle prerogative di tutti i consiglieri a fronte di una maggioranza arrogante e interessata unicamente alla spartizione delle poltrone".

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