Regione, D'Agostino eletto presidente commissione riforme tra le polemiche. Esposito: "Pagina politica triste"

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Reggio Calabria - Il consigliere regionale Francesco D'Agostino è il nuovo presidente della quinta Commissione consiliare "Riforme". E' stato eletto nella seduta odierna dall'organismo presieduto dal presidente del Consiglio regionale Nicola Irto, che ha proceduto ad eleggere come vicepresidente il consigliere Alessandro Nicolò e come segretario il consigliere Arturo Bova. L'elezione dell'Ufficio di presidenza della Commissione Riforme è avvenuta in seconda convocazione dopo l'aggiornamento della seduta da parte del presidente Irto per mancanza del numero legale a seguito dell'abbandono dell'aula da parte dei consiglieri Sinibaldo Esposito e Alessandro Nicolò.

"L'elezione a Presidente della Commissione Riforme - ha detto D'Agostino - mi consente di riprendere una funzione più attiva all'interno del Consiglio regionale. Nel recente passato, per quasi 18 mesi, mi ero autosospeso dalle funzioni di Vice Presidente del Consiglio a seguito delle imputazioni sollevate nei miei confronti dalla Procura di Reggio Calabria delle quali sono uscito, a testa alta, con un'assoluzione con formula piena. La mia innocenza e la mia integrità sono state pienamente riconosciute". "Nel periodo che rimane, da qui alla conclusione della legislatura - ha concluso il presidente D'Agostino - mi impegnerò assieme ai colleghi della Commissione per proseguire nel processo di modernizzazione dell'Ente, dentro un quadro che rafforzi le garanzie democratiche per i cittadini, con particolare riferimento alla trasparenza e alla partecipazione". 

Esposito: "Pagina politica triste in commissione Riforme"

"Con l'elezione del nuovo presidente della V commissione Riforme, la maggioranza di centro-sinistra alla Regione ha oggi consumato una triste pagina politica". Lo ha detto, a conclusione della seduta odierna della Commissione Riforme, il consigliere regionale Sinibaldo Esposito. "Prendo atto - ha detto - del criterio di discontinuita', tutt'altro che nobile, che questa maggioranza ha voluto segnare rispetto al passato, giacche', per la prima volta, dalla nascita del regionalismo, un presidente di commissione viene sostituito in corso di legislatura. Sul piano politico, ancor prima che giuridico, sarebbe apparso normale e corretto, che ad eleggere il nuovo Presidente della Commissione fossero i componenti titolari, che sono quelli che, in questi anni, hanno partecipato ai lavori e quindi avevano pieno titolo per valutare l'operato del Presidente uscente, per giudicare se riconfermarlo o sostituirlo.

Peraltro, nella precedente legislatura, durante la seduta del 16/1/13, anche per sostituire un vice-presidente di commissione, l'allora dirigente del settore, richiesto del suo parere, dichiaro' che la Commissione, soltanto in presenza del plenum, avrebbe potuto procedere, per cui, essendo assente un componente, fu deciso di attenderne l'arrivo, prima di procedere alla votazione. Di tale episodio, sicuramente ha contezza l'on. Nicolo', all'epoca presente in quella commissione, del quale devo anche oggi riconoscere la correttezza istituzionale, oltre che la lealta' e la stima personale, al di la' della appartenenza politica. Oggi, invece, - lamenta - questo principio e' stato calpestato, allorche', pur assenti i componenti Battaglia (che non aveva nominato un sostituto) e Bova (che aveva nominato, quale proprio sostituto un consigliere di un altro gruppo), la maggioranza dei

Presidenti Oliverio ed Irto ha deciso di andare comunque avanti e nominare un nuovo Presidente, senza alcuna plausibile motivazione, giuridica o politica. Abbiamo anzi assistito - secondo Esposito - ad un vero e proprio 'teatrino dei burattini, allorche' un consigliere del gruppo politico, che dapprima, evidentemente, non aveva dato disponibilita' a sostituire il suo collega di gruppo Arturo Bova, si e' improvvisamente materializzato in aula, alla ripresa dei lavori (che erano stati sospesi per mancanza del numero legale), per sostituire 'd'imperio' il consigliere Battaglia, di un altro gruppo politico".

A parere di Esposito, "trattandosi del primo atto istituzionale consumato dopo il voto del 4 marzo, appare evidente come l'ennesima dimostrazione di arroganza politica, in realta' lasci trasparire tutta la debolezza di questo centro-sinistra, del resto gia' sancita dagli elettori calabresi. Con questa sgangherata riedizione della 'presa della Bastiglia', qualcuno ha forse pensato di portare a casa un risultato utile a rafforzare la maggioranza ma, in realta', questa triste pagina di politica appare piu' come l'ultimo canto di un cigno morente che, anche laddove riuscisse a terminare la legislatura, sara' inevitabilmente spazzato via dal responso delle urne. In ogni caso - conclude - auguro al nuovo Presidente della commissione un buon lavoro e offro la mia disponibilita', laddove mi sara' richiesta".

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