Regione, Gallo: “Riforma welfare rischia essere clamoroso bluff”

Gianluca-gallo-consigliere-regionale.jpg

Reggio Calabria - "La riforma del welfare regionale rischia di rivelarsi un clamoroso bluff: sono in pericolo migliaia di posti di lavoro e l'erogazione di servizi essenziali". Lo sostiene il consigliere regionale Gianluca Gallo "alla luce delle allarmate segnalazioni - é detto in un comunicato - giunte dalle strutture operanti nel settore dell'assistenza a persone disabili, anziani e minori, sin qui rimaste inascoltate dal Governo regionale".

"Un anno fa - afferma Gallo - la Giunta presieduta da Mario Oliverio ha adottato una delibera, la numero 449 del 16 dicembre 2016, con la quale si ridisegna in sostanza il sistema del welfare, con effetti a partire dal 2018 ormai prossimo. Tuttavia, gravi potrebbero essere le conseguenze di alcune previsioni. A preoccupare, anzitutto la dotazione finanziaria, immutata rispetto al passato e ferma a 27 euro pro capite, da spendere per servizi in realtà molto più costosi poiché di alta qualità". "Ma c'è di più, e peggio - dice ancora il consigliere regionale -. In allegato alla delibera c'è una tabella economica con la quale, in sostanza, si prevede la compartecipazione delle famiglie alle spese. Anche quella dei nuclei familiari con Isee pari a zero. Non bastasse, un'altra parte dei costi viene spalmata a carico dei Comuni. Scelte che potrebbero rivelarsi catastrofiche, poichè da un lato potrebbero indurre le famiglie a rinunciare a qualsiasi tipo di prestazione, con grave compromissione del diritto alla salute, e, dall'altro, potrebbero far saltare i conti dei Comuni, già provati dai continui tagli del Governo centrale, dal momento che la compartecipazione è richiesta a tutti gli enti, anche quelli in dissesto o in stato di pre-dissesto. Una situazione per molti versi esplosiva, aggravata dalle potenziali ripercussioni di ordine occupazionale. Se il pur precario sistema del welfare calabrese si inceppasse, a farne le spese, un attimo dopo utenti e famiglie, sarebbero i circa diecimila lavoratori che prestano la loro opera alle dipendenze delle strutture del comparto".

"Pare di capire - aggiunge il consigliere regionale della Cdl - che il contrasto alla povertà non sia tra le priorità del Governo regionale. Per questo chiediamo un'attenta verifica delle sollecitazioni che giungono dal mondo del welfare: è necessario invertire rotta, evitando di restare insensibili ad istanze e proposte che giungono quotidianamente da forze sociali e politiche e, non ultimo, dalla Conferenza episcopale calabra, da tempo in campo per richiedere l'adozione di misure concrete e l'avvio di un confronto finora mai intavolato dalla giunta regionale. Che la situazione sia seria e per molti aspetti delicati lo dimostra un altro dato: a quanto pare, in occasione del passaggio di competenze tra Regione e Comuni in materia di politiche sociali, la Regione non si è curata di trasmettere, attraverso gli uffici competenti, i codici univoci per procedere al pagamento delle spettanze. Risultato? Da luglio, per non interrompere le prestazioni e non arrecare disagi ai cittadini, le strutture stanno lavorando senza convenzioni, sulla base di accordi taciti, e senza aver ricevuto neppure un soldo dopo cinque mesi. Non fosse per l'appunto questione seria, ci sarebbe da riderne". "Confido che il governatore Oliverio, tornato da Roma senza catene - conclude Gianluca Gallo - possa decidere di incatenarsi magari nel tinello di casa sua per contestare a se stesso ed alla sua amministrazione vicende ai limiti della realtà, forse già abbondantemente oltre".

© RIPRODUZIONE RISERVATA