Riconoscimento invalidità civile, Ferro su ricorso Regione contro accordo Inps-Commissario Sanità

ferro.jpgCatanzaro - La consigliere regionale Wanda Ferro (Gruppo Misto) interviene in merito al ricorso della Regione contro l'accordo Inps-Commissario Sanità sul riconoscimento invalidità civile.

“La Calabria cantierata dal presidente Oliverio non solo continua a distinguersi per inefficienza, ma addirittura si mette di traverso rispetto a quelle innovazioni che tendono a semplificare le procedure amministrative, renderle più rapide e meno costose, a tutto beneficio dei cittadini. Se la nostra cucina trionfa sulle pagine del New York Times, agli onori delle cronache nazionali - e non certo in chiave lusinghiera - finiscono le decisioni del governo regionale, come il ricorso contro il protocollo stipulato tra Inps e Commissario alla Sanità relativo alle procedure per il riconoscimento della invalidità civile. E’ una firma brillante come quella di Gian Antonio Stella ad evidenziare fondate perplessità per la volontà della Regione di ostacolare un processo di semplificazione e di trasparenza in un settore in cui, soprattutto al Sud, sono emerse gestioni clientelari e vere e proprie vicende truffaldine a discapito dei veri invalidi. Per meglio comprendere la vicenda, occorre ricordare che il commissario alla Sanità Massimo Scura e il direttore regionale Inps Diego De Felice hanno stipulato un protocollo sperimentale della durata di un anno, operativo dal primo settembre 2017, che consente all’Inps, in aggiunta alle competenze già acquisite in tema di cecità, sordità, handicap, di definire direttamente le visite concernenti l’invalidità civile, presso i vari uffici presenti nelle province calabresi".

"Attualmente infatti questa competenza è esercitata su un doppio livello, che coinvolge prima gli uffici dell’Asp e poi la commissione medica Inps, che emana il decreto definitivo. Una duplicazione che comporta disagi per l’utenza, che deve sottoporsi a numerose visite mediche, tempi più lunghi per la definizione dell’iter - in media occorrono tre o quattro mesi - costi più alti, un maggiore rischio di contenzioso. Grazie all’accordo con l’Inps non solo si prevede il netto taglio dei passaggi burocratici, con una riduzione dei tempi e dei costi, sia per i cittadini che per il sistema sanitario che avrà maggiore disponibilità di personale medico e amministrativo, ma anche un accertamento puntuale dell’invalidità in favore di cittadini che sono svantaggiati, e spesso tagliati fuori dalla possibilità di percepire altre prestazioni a sostegno del reddito, in una realtà economica difficile come quella calabrese. Ma soprattutto si punta a favorire maggiore trasparenza e legalità, affinché vengano evitate troppe discrezionalità e non vengano destinate risorse ai soliti ‘falsi invalidi’ anziché a chi ha veramente bisogno. Sul protocollo si sono espressi favorevolmente i sindacati Cgil, Cisl e Uil, così come il comitato regionale Inps, ma la Regione Calabria ha ingaggiato contro questo accordo una battaglia giudiziaria incomprensibile, prima con un ricorso al Tar, che ha dato ragione ad Inps e Commissario, poi con un nuovo ricorso al Consiglio di Stato che, dopo soli due giorni, ha bloccato tutto, rinviando la decisione al 21 settembre. Quanto è bastato per bloccare l’operatività di un accordo che avrebbe fatto scattare nuovi meccanismi di controllo e ridotto l’influenza delle Aziende Sanitarie che, come ricorda Gian Antonio Stella, sono storicamente più legate alla politica”.

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