Sanità, decreto Calabria, al via discussione al Senato: gli interventi in Aula

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Roma - È cominciata, nell'aula del Senato, la discussione sul decreto Calabria, approvato un'oretta fa dalla commissione Sanità di palazzo Madama. I lavori sono iniziati con la relazione della senatrice M5s Maria Domenica Castellone. Il provvedimento, che ha avuto l'ok della Camera il 30 maggio scorso e che fu varato dal governo ad aprile, in un consiglio dei ministri straordinario a Reggio Calabria, prevede misure straordinarie (valide per 18 mesi) per il servizio sanitario calabrese e altre misure urgenti in materia di sanità. Finita la discussione generale sul decreto Calabria, l'Aula del Senato ha rinviato l'esame del provvedimento a domani alle 9.30. Si riprenderà dalla discussione e votazione degli emendamenti presentati, circa un centinaio. 

Sileri (M5s): "Si tratta  di un provvedimento molto importante che agisce su più fronti"

"Il decreto Calabria è stato approvato in Commissione Igiene e Sanità". Lo annuncia il presidente della Commissione Pierpaolo Sileri, del MoVimento 5 Stelle. "Si tratta - spiega - di un provvedimento molto importante che agisce su più fronti: intanto ci sono norme fondamentali per risollevare la sanità calabrese ridotta al collasso da anni e anni di politiche servite solo, purtroppo, ad aumentare i costi e diminuire i servizi. Ma non solo: stabiliamo che nelle Regioni commissariate i direttori generali potranno essere nominati solo da una graduatoria di merito, sblocchiamo il turn over nelle Regioni in piano di rientro e interveniamo contro la carenza dei medici. Ringrazio tutti i componenti della Commissione per il lavoro svolto nel consueto spirito di collaborazione che ha sempre contraddistinto i nostri lavori". 

Siclari (FI): "La Lega rifletta sugli emendamenti e ascolti i calabresi"

"In questa giornata fondamentale per i calabresi la Lega ha un ruolo centrale. Da posizione di Governo rifletta sugli emendamenti, soprattutto dopo la benevolenza dimostrata dai calabresi che hanno fatto aumentare la Lega del 18% alle europee e fatto perdere il 13% al M5S per il Decreto Calabria". E' quanto afferma, in una dichiarazione, il senatore Marco Siclari, di Forza Italia in occasione della manifestazione a Roma sul decreto Calabria. "La Lega - prosegue Siclari - ascolti i calabresi. Dobbiamo tutelare i più bisognosi e garantire il diritto fondamentale alla salute. Questo decreto, lo diciamo da tempo, non elimina 'Ndrangheta e tantomeno la politica. Ad essere danneggiate e L, in molti casi eliminate, sono le aziende sane che non avranno la possibilità finanziarie di competere con quelle eventualmente infiltrate. Un decreto fatto su misura della politica, per permettere le nomine alla politica. Cotticelli ed i commissari chi li ha nominati? Non rendetevi responsabili del colpo mortale inflitto a un sistema sanitario già devastato. Il decreto, così come pensato, non prevede un euro per l'assistenza sanitaria, ma soltanto la possibilità di mantenere il commissarimaneto e di distruggere le aziende sane non pagandole dichiarando dissesto delle Aziende sanitarie provinciali gestite dai commissari e dove i calabresi non hanno colpa. Perché non individuate i colpevoli invece di prendervela con i calabresi? E per distruggere le aziende sane non pagandole, dichiarando dissesto delle Asp gestite dai commissari, dove i calabresi non hanno colpa. Perché non individuate i colpevoli invece di prendervela con i calabresi? Così a pagare saranno ancor una volta le vittime e non i carnefici. Non rendetevi complici di questo disastro. Sono fiducioso che il ministro Grillo riceverà una delegazione".

Abate (M5s): "E' una rivoluzione,controlli e cure in loco" 

"Questo provvedimento darà fiducia e speranza alla mia terra massacrata. Finalmente c'è un governo che ha scelto di 'scendere' in Calabria e organizzare un Consiglio dei ministri per dimostrare con i fatti, non con le parole, che la Calabria esiste, c'è, e che, come tutte le Regioni, va tutelata. Che lo Stato è presente anche in Calabria". L'ha detto la senatrice del Movimento 5 Stelle Rosa Abate, intervenendo nella discussione sul decreto Calabria, in corso in Aula. "Finalmente - ha aggiunto - con questo decreto sentiamo parlare di Calabria, ma non per continuare a spolparla o renderla l'ultima regione d'Europa, ma per puntare su quella parte laboriosa e onesta che alza la testa e dice basta! Questo testo è una vera e propria rivoluzione, un testo coraggioso: finalmente ci saranno controlli, finalmente sentiremo parlare di qualità di servizi, finalmente i Lea non saranno un miraggio a fronte di costi altissimi. Finalmente non saremo costretti ad andare in altre regioni per poterci curare".

Zaffini (FdI): "Regione trattata come terzo mondo aggiungendo altri controlli"

"Perché non lo ribattezziamo decreto Calabria saudita?". L'ha chiesto provocatoriamente in Aula il senatore di Fratelli d'Italia Francesco Zaffini, durante la discussione sul decreto Calabria in corso a Palazzo Madama. "Con questo provvedimento avete trattato la Calabria come se fosse terzo mondo - ha detto rivolgendosi alla maggioranza - Aggiungete controlli a controlli, inasprite un clima di tensione pensando di risolvere i problemi a 10 anni dal primo commissariamento". Perciò l'ha definito "un provvedimento leggiadro" e ha denunciato i "tempi sbrigativi" con cui il decreto è stato esaminato dal Parlamento, "tempi peggiori che se fosse stata posta la fiducia", ha concluso.

Laura Stabile (FI): "Luci e ombre, ok assunzioni ma paghe basse"

"Un decreto luci e ombre, quello sulla sanità calabrese. La prima parte del provvedimento non contiene misure efficaci per riportare il livello della sanità pubblica in condizioni dignitose. La seconda parte, sia pur con varie incompletezze, sblocca le assunzioni, eleva il tetto della spesa per il personale e quindi dà ossigeno affinché la grave carenza di medici, in particolare l'assunzione degli specializzandi nell'ultimo anno venga nel tempo superata". L'ha detto la senatrice di Forza Italia Laura Stabile, intervenendo nell'Aula nella discussione sul decreto Calabria. Fra le criticità, quella sui medici specialisti nel servizio sanitario nazionale: "le remunerazioni di tali figure risultano essere circa la metà rispetto ad altri Paesi - ha sottolineato - e tale situazione non incoraggia i giovani a fare tale scelta professionale. Se non si affronterà questa questione e non si metteranno risorse per i rinnovi contrattuali, assisteremo ancora alla fuga all'estero dei medici o al loro impegno lavorativo prevalentemente nelle strutture private". Sull'argomento è intervenuta anche la senatrice Paola Binetti: "Il decreto non contrasta l'emigrazione di tanti giovani medici specializzati a cui abbiamo chiuso le porte dicendo che non c'era lavoro. Il provvedimento rappresenta uno scippo delle responsabilità nei processi di formazione dei medici da parte delle università e soprattutto non aiuta i cittadini della Calabria". 

Auddino (M5s): "Finalmente legalità e trasparenza"

"È noto a tutti come la sanità calabrese sia allo sbando. In più occasioni ho avuto modo di visitare i due ospedali calabresi di Locri e di Polistena e mi sono reso conto personalmente di quanto la situazione sia drammatica. Medici, infermieri e operatori socio-sanitari sono mortificati nella loro professionalità e costretti a turni massacranti. Ecco, dal decreto Calabria può partire finalmente un percorso di risanamento della sanità calabrese". Così il senatore calabrese del Movimento 5 Stelle Giuseppe Auddino, intervenendo in Aula durante la discussione sul decreto Calabria. "Si tratta di un provvedimento valido che crea i presupposti, per la prima volta, di un controllo efficace e costante della gestione manageriale - ha continuato - arginando l'imperante potere politico sulla sanità. Certamente, il decreto Calabria da solo non può risolvere trent'anni di cattiva gestione, ma contribuirà sicuramente a mettere sui binari della legalità e della trasparenza il settore sanitario calabrese".

Mangialavori (FI): "Provvedimento disastroso"

Il Dl sulla sanità calabrese "è un disastro che non ha nulla a che fare con i bisogni e i disagi vissuti dai cittadini calabresi". Lo ha dichiarato il senatore di Forza Italia Giuseppe Mangialavori nel corso della discussione generale in corso a palazzo Madama. Per il parlamentare azzurro "si tratta di un'operazione di scientifica occupazione del potere tanto per controllare la Calabria da Roma. Resto sconcertato dalla posizione dei parlamentari calabresi dei Cinquestelle - ha aggiunto - che vivono in una realtà parallela. I veri eroi della sanità calabrese sono i medici, gli infermieri, gli ausiliari che tutti i giorni rischiano e si sacrificano nel loro lavoro quotidiano e non certo il ministro Grillo", ha concluso Mangialavori.

Endrizzi (M5s): "Se Regione inadempiente c'è Stato"

"Ciò che può fare il Comune non deve fare la Regione. Ciò che può fare la Regione non deve fare lo Stato. Questo è in sintesi il principio del decentramento. E' un principio a garanzia dei cittadini, per avere una amministrazione più vicina ai problemi e ai bisogni del territorio, a garanzia di maggior trasparenza e possibilità di controllo su quelle scelte. Ma, per lo stesso principio, dove la Regione non fa, può intervenire lo Stato. Deve intervenire lo Stato. Ecco cosa succede oggi con il decreto Calabria". Così Giovanni Endrizzi, componente del Movimento 5 Stelle in Commissione Igiene e Sanità intervenendo in Aula sul decreto Calabria. "Se la Regione non sa gestire la sanità - ha proseguito -, se non sa trattenere gli interessi partitocratici, quelli clientelari, le trame mafiose. Se causa dissesto, sprechi, corruzione, malasanità. Non può essere il presidente della Regione il commissario ad acta per la sanità e invece questo abbiamo visto fino a quando l'emendamento del Movimento 5 Stelle ha cancellato questa assurdità. Bene, oggi ne cancelliamo un'altra: questo decreto interviene dove la partitocrazia locale ha fallito e finalmente la Calabria potrà avere una sanità degna di questo nome. Basta costi altissimi e servizi insufficienti. Da oggi, in Calabria, si volta pagina".

Magorno (Pd): "Calabresi vogliono cure, non decreti"

"La gente di Calabria vuole essere curata non decretata. Mai i commissariamenti hanno fatto bene, io non credo ai commissariamenti. La gente, che deve essere curata, non è appassionata ai discorsi di potere perché volete sostituirvi al potere della Regione. Vi chiedo di fermarvi, il decreto Calabria non si può votare. Voi, visto il grande consenso avuto alle ultime elezioni politiche, non potete rispondere sottraendo potere, dovete rispondere portando risorse alla nostra bella e sfortunata Calabria. Apriamo, insieme, un ragionamento per dare ai calabresi le risposte che meritano". L'ha detto il senatore del Pd Ernesto Magorno durante la discussione generale del decreto a Palazzo Madama.

 

 

 

 

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