Wanda Ferro s'insedia in Consiglio regionale: "È come il primo giorno di scuola"

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Reggio Calabria - "C'è tantissima emozione. Un'emozione che non ho provato neanche il giorno in cui fui eletta come prima donna a guidare una Provincia calabrese, quella di Catanazaro". Lo dice Wanda Ferro, che oggi ha fatto il suo debutto in Consiglio regionale dopo che il Consiglio di Stato ha accolto il suo ricorso escludendo Giuseppe Mangialavori, del centrodestra. "Tanti - aggiunge - sono i sentimenti, anche contrastanti. C'è un po' di rabbia, un po' di amarezza, un po' di delusione, tanta gioia, e devo dire, anche un pensiero a chi è uscito. Giuseppe Mangialavori é una persona che stimo come professionista, come uomo e come politico. Sono convinta che rappresenterà ancora per la Calabria ed il centrodestra un valore aggiunto. Per me é come se si trattasse del primo giorno di scuola. Arrivo qui, per così dire, 'da privatista', ma non ho studiato a casa. Ho studiato tra la gente. So cosa la gente chiede al Governo, alla politica e so cosa la politica deve dare alla gente".

"É positivo - dice ancora Wanda Ferro - che un'altra donna arrivi in Consiglio regionale. E, ovviamente, il mio saluto va a Flora Sculco che credo da oggi si sentirà meno sola. Con lei condividiamo la debolezza di un territorio che ha particolarmente bisogno della nostra vigile attenzione. Prima di arrivare qui ci sono stati due anni di battaglia. Una battaglia che ha avuto lo scopo di vedere riconosciuto un diritto non mio ma di quegli elettori che avevano creduto nella mia candidatura a presidente. Io riparto da quella scommessa. Da quello slogan, che per me non era soltanto uno slogan, 'la Calabria diventa ciò che sei'. L'obiettivo era quello di premiare la meritocrazia, il talento, la trasparenza, l'efficacia di quello che la Regione deve dare ai nostri cittadini per evitare la fuga dei cervelli e di tanti giovani. Con le famiglie sempre più sole, i disagiati sempre più disagiati. E per dare impulso a quel mondo imprenditoriale che vorrebbe correre e che ogni giorno, invece, trova ostacoli. Spesso è facile dare la responsabilità di tutto questo alla burocrazia, ma questo avviene quando molte volte la politica pretende di sostituirsi alla burocrazia".

"C'è un preciso proposito da parte mia - sostiene ancora il neo consigliere regionale - che sicuramente avevo già inserito nel mio programma. Quello che in qualche modo ha visto una battaglia basata sulle idee. Quelle idee che dovevano diventare azioni, ridando dignità alla politica che ogni giorno perde di interesse nei cittadini. Perché proprio la politica, spesso, fa in modo che questo avvenga". "Qualcuno mi già ha definito - conclude Wanda Ferro - 'leader dell'opposizione'. Ciò che voglio dire é che farò comunque un'opposizione senza se e senza ma. Voglio portare un contributo attraverso la mia esperienza e la mia determinazione. Non farò sconti a niente ed a nessuno perché ritengo che quello che ho immaginato, sognato e sperato possa avvenire: una piccola rivoluzione che faccia uscire fuori l'orgoglio di noi calabresi".

In Consiglio dibattito su insediamento Wanda Ferro

L'ingresso di Wanda Ferro in Consiglio regionale ha offerto l'occasione per un breve dibattito in Consiglio regionale. Nell'augurare buon lavoro a Wanda Ferro, Antonio Scalzo (Pd) ha definito un vulnus la legge elettorale che ha impedito l'ingresso il suo ingresso in Consiglio regionale. Per Domenico Bevacqua (Pd) con la convalida di Wanda Ferro si possa ritenere chiusa una brutta pagina della vita istituzionale calabrese. Di "valore aggiunto" per il Consiglio, "considerato il percorso politico-amministrativo" dell'ex candidato alla Presidenza della Giunta regionale, ha parlato Fausto Orsomarso (Misto). "Una presenza di valore" l'ha definita Arturo Bova, giudicando "fondamentale la distinzione dei ruoli e la coerenza dell'appartenenza". Più articolato l'intervento di Domenico Tallini (Misto), secondo per il quale "il mancato riconoscimento del seggio alla consigliera Ferro ha rappresentato una pagina nera del regionalismo calabrese. La sua assenza - ha ancora detto Tallini - ha dato la stura a comportamenti che hanno falcidiato la minoranza e determinato la situazione ambigua di oggi". Giuseppe Aieta (Pd), formulando gli auguri di buon lavoro a Wanda Ferro, ha sottolineato le sue "insite grandi doti politico-amministrative", aggiungendo che "il vulnus della sua esclusione dal Consiglio regionale non è certo da imputare all'attuale amministrazione". Nel definire "politicamente vicina" Wanda Ferro, il capogruppo della Casa delle libertà Francesco Cannizzaro ha definito "un valore aggiunto" la sua presenza in Aula, "per le capacità politiche, amministrative ed umane che la caratterizzano, ed ha rivolto un pensiero al consigliere sostituito, Giuseppe Mangialavori, per il lavoro sin qui svolto e per il grande valore dimostrato". Orlandino Greco (Oliverio Presidente), nel salutare l'ingresso del nuovo consigliere, ha definito "ristabiliti i principi di democrazia e sottolineato la presenza in Consiglio di un leader riconosciuto che non può - ha detto - che migliorare e favorire l'azione amministrativa della regione nel rispetto dei ruoli". Il capogruppo di Forza Italia, Alessandro Nicolò, nel salutare la nuova consigliera, ha sottolineato "il ruolo serio sin qui esercitato dalla minoranza nonostante le interferenze della maggioranza".

Nicolò ha richiamato la stessa maggioranza "al senso di responsabilità per consentire l'esercizio delle funzioni democratiche assegnate all'opposizione". Sinibaldo Esposito (Ncd) "nel rispetto della solitudine che ha caratterizzato la lotta della consigliera Ferro, ha affermato che avrebbe preferito non intervenire. "Il mio intervento è giustificato - ha precisato - solo dalla cortesia che giustamente va usata nei confronti di una collega che si accinge ad esercitare il ruolo che le era stato inizialmente negato". Espressioni di soddisfazione "per l'ingresso in Aula di una validissima collega" sono state espresse anche dal consigliere Ennio Morrone, di Forza Italia. Morrone ha però contestato le precedenti affermazioni di Antonio Scalzo, circa le responsabilità in fase di approvazione, "che per quel che ricordo - ha precisato - e per quello che è stato il mio contributo, ha seguito il normale iter procedurale". 

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Oliverio su Ferro: "E' valore aggiunto per Consiglio"

Il dibattito in Consiglio regionale sull'insediamento di Wanda Ferro é stato concluso dal presidente della Regione, Mario Oliverio. "Do anch'io il benvenuto a Wanda Ferro - ha detto Oliverio - e sono qui per augurarle buon lavoro, ma ritengo necessario fare qualche considerazione dopo alcuni interventi che non si sono limitati agli auguri". Il Presidente della Regione ha ricordato, in primo luogo, che "la legge elettorale con cui si è votato alle ultime consultazioni elezioni era stata approvata dalla stessa maggioranza che poi ha candidato Wanda Ferro alla Presidenza della Giunta. Quando ci siamo costituiti come Regione, per difendere la legge e non per contrastare posizioni personali di alcuno, ci fu un can can da parte di taluni esponenti politici che suonarono la gran cassa dell'incostituzionalità della legge e per affermare che da lì a poco il Consiglio sarebbe stato sciolto. Un Consiglio che aveva il dovere di difendere il risultato delle elezioni ed il pronunciamento dei cittadini calabresi". "Ho fatto queste precisazioni - ha aggiunto Oliverio - per sgombrare il campo anche da un'altra 'bufala'. Quella diffusa dopo Natale secondo la quale il presidente Oliverio avrebbe deciso chi avrebbe dovuto lasciare il posto a Wanda Ferro. Ed anche su questa vicenda si è fatta una polemica e si è data una rappresentazione che non onora chi l'ha fatta". Infine il riconoscimento di Oliverio a Wanda Ferro di "valore aggiunto" per il Consiglio. "E la presenza di una seconda donna in Consiglio - ha detto il Governatore - che non può valutarsi che positivamente", ricordando che uno dei suoi primi atti appena eletto é stato quello della rappresentanza non inferiore al 30% per ciascun genere in seno alla Giunta regionale.

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