Aggressione a troupe Klaus Davi a Filadelfia

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Catanzaro - Aggressione, a Klaus Davi, mentre stava girando un servizio a Filadelfia sul caso di Santino Panzarella, giovane scomparso nel 2002, per una puntata del programma “Gli Intoccabili”, in onda su LaC, dedicato ai misteri della ‘ndrangheta ma anche alla Calabria che funziona.A spiegare come sono andati i fatti, lo staff del massmediologo Klaus Davi che racconta come, giunti nella cittadina della provincia di Vibo Valentia, “Davi, accompagnato dal coautore del programma Alberto Micelotta, era alla guida di una vela che raffigurava l'immagine dello scomparso. Dopo un giro del paese in cui Davi esortava i cittadini a contattare la redazione se avessero saputo qualcosa, il massmediologo si è recato con la vela sotto casa degli Anello”. Ad un certo punto, quindi, “il clima si surriscalda in pochi secondi e culmina con ripetuti lanci di oggetti e scope verso il giornalista che viene invitato a prendere il largo”.

Ordine Giornalisti: pericolo in alcune zone della Calabria

"Alcune zone della Calabria stanno diventando sempre più 'pericolose' per i giornalisti che cercano di approfondire le tematiche relative a vicende di criminalità organizzata o di rapporti perversi tra politica e ndrangheta". É quanto si afferma in una nota dell'Ordine dei giornalisti della Calabria. "Oggi a Filadelfia, nel Vibonese - si aggiunge - Klaus Davi che, per conto della televisione con la quale collabora, si era recato ad intervistare un presunto esponente della ‘ndrangheta che potrebbe essere implicato nella scomparsa di un giovane, è stato aggredito dai familiari dell'uomo e costretto ad allontanarsi. Qualche giorno fa, invece, a Nicotera, la corrispondente del Quotidiano, Enza Dell'Acqua, cui già a marzo un assessore comunale aveva 'consigliato', non troppo amichevolmente, di non occuparsi più di lui, è stata costretta a presentare una denuncia-querela nei confronti del Sindaco e di una assessora comunale ritenendo di essere l'obiettivo di una intemerata, non certo qualificante nei contenuti e nei termini, che era stata fatta in Consiglio comunale dal primo cittadino, e di una serie di considerazioni offensive che su un social network erano state vergate dalla delegata alla Cultura". "Le due vicende, pur diverse - conclude la nota dell'Ordine regionale dei giornalisti - rappresentano un segnale preoccupante di intolleranza che si aggiunge ai tanti che hanno avuto come 'bersaglio', in passato, altri giornalisti. L'Ordine dei Giornalisti della Calabria esprime la più convinta solidarietà ai colleghi Davi e Dell'Acqua per gli episodi che li hanno coinvolti, nella convinzione che le due vicende troveranno una risposta adeguata da parte di quanti sono chiamati a valutare le vicende denunciate”.

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