Aggressione razzista contro cittadino dominicano - REAZIONI

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Lamezia Terme – La violenta aggressione a sfondo razzista nel giorno di ferragosto contro un cittadino dominicano e la sua famiglia avvenuta a Falerna, come pubblicato su il Lametino.it, ha suscitato nell’immediato i primi commenti a caldo di esponenti politici ed associazioni.

Furgiuele (Lega): “Violenza razzista inaccettabile”

"Esprimo la mia più viva solidarietà e vicinanza umana al cittadino dominicano per la barbara aggressione subita ieri l'altro nel mentre trascorreva un momento che doveva essere di svago insieme alla propria famiglia in un locale del litorale falernese". E' quanto dichiara il deputato della Lega Domenico Furgiuele.

"La violenza a sfondo razzista che ha travolto lui e i propri cari - prosegue Furgiuele - è un fatto di una gravità inaudita, assolutamente inaccettabile ,per questo mi auguro che gli aggressori saranno puniti adeguatamente ma soprattutto rapidamente. La risposta delle autorità giudiziarie deve essere infatti celere al fine di scoraggiare il ripetersi di siffatte vergogne che rischiano di compromettere l'immagine della nostra filiera turistica è sempre basata sull' accoglienza e sulla giovialità". 

D'Ippolito (M5S): "La politica non alimenti l'odio razziale"

"Condanno la violenza in tutte le forme e mi impegno perché sia sostituita dal dialogo, intanto politico, dalla solidarietà e dall'emancipazione economica, culturale e sociale». Lo dichiara il deputato M5s Giuseppe d'Ippolito. "Si è trattato – aggiunge il parlamentare 5stelle – di una brutta pagina per la Calabria, terra in cui da sempre convivono pacificamente più culture e tradizioni in ogni angolo, come peraltro dimostra l'esistenza di diverse minoranze linguistiche e religiose e la perfetta integrazione, spontanea e datata, di persone provenienti dall'Africa, dall'Europa dell'est e dall'Asia". "Alla Calabria e al resto dell'Italia non servono – rimarca il deputato – le accuse strumentali, per fortuna circoscritte, di esponenti politici contro l'attuale governo, tese a creare il nemico, il mostro da combattere e la causa di simili episodi, inaccettabili e riconducibili alla follia di singoli.

Si sta superando la misura con una grande e palese menzogna, quella di addossare le responsabilità di fatti del genere a chi ha il mandato e il dovere di governare per il bene comune, in un contesto mutato dal capitalismo globale, vero male dell'umanità". "L'odio razziale – conclude D'Ippolito – non sia alimentato da nessuno per via politica e mediatica. Prendiamo esempio dalle parole di papa Bergoglio, che, ricordando la spiritualità di Francesco d'Assisi, ci ha invitato a vivere insieme superando le logiche, dominanti e disumane, della speculazione e della distruzione dell'ambiente, nostra casa comune. Oggi più che mai la lotta deve essere contro la povertà e le diseguaglianze, prodotte da modelli di crescita sbagliati e dalla persuasione più o meno occulta dei vari apparati, anche politici, di quei poteri finanziari ed economici che per proprio utile avversano le regole e i princìpi della democrazia". 

Potere al Popolo: “Frutto di un clima di odio creato ad arte”

“Quella che doveva essere una piacevole serata – affermano invece da Potere al Popolo Del Lametino e del Reventino - si è trasformata in un momento di paura e razzismo reso ancor più grave dall’indifferenza della gente attorno. Tutto ciò dovrebbe scandalizzarci e indignarci, ma la cronaca degli ultimi mesi ci racconta che la caccia al migrante (Verbale, fisica o a pistolettate), sembra essere divenuta sport nazionale fomentato dal governo fascio-leghista-grillino. Sono oramai legittimate le ronde fasciste in perfetto stile anni venti, e la cultura del nemico a cui addossare tutte le colpe è oggi più che mai riuscita. Persino il crollo del ponte a Genova, palese ed esplicito fallimento dello stato e del capitalismo che privatizza, è stato narrato come colpa dei migranti che assorbono i soldi della manutenzione.

Ciò che fa paura è il clima di consenso che si respira intorno ad un razzismo che più non si nasconde. Chi negli scorsi anni quando abbiamo parlato di antifascismo e antirazzismo ci diceva di essere veteri e anacronistici, oggi ha un pezzo di responsabilità per tutto ciò che sta accadendo.

Che sia Falerna, Napoli piuttosto che Trento, oggi più che mai la difesa culturale ma anche fisica dei valori di fratellanza, mutualismo e antirazzismo, deve tornare ad essere una priorità di tutti e tutte. Viviamo forse l’epoca più buia dopo il ventennio fascista, un’epoca in cui la falsa informazione e la propaganda di regime plasmano le menti con una velocità incontrollata e altrettanto incontrollata sarà la conseguenza di tutto ciò.

Come Potere al Popolo del Lametino e del Reventino, come uomini e donne che quotidianamente, con i fatti, lottano per il bene della nostra terra, esprimiamo massima solidarietà agli aggrediti, così come offriamo ogni supporto necessario a partire da quello legale. Altrettanto sia chiaro – concludono - che di fronte ad una guerra di civiltà non ci chiameremo indietro, né oggi, né mai, consapevoli che diversamente da quanto vogliono farci credere questa guerra non è tra Italiani e Stranieri, ma come sempre è tra sfruttati e sfruttatori. Noi, così come i nostri padri e i nostri nonni ieri, stiamo e staremo sempre dalla parte degli sfruttati.

Rifondazione Comunista Lamezia: “Sindaco e Prefetto prendano provvedimenti”

Il brutale pestaggio subito a Falerna da un cittadino domenicano – affera Pino Scarpelli, segretario regionale Prc Calabria -  che evidentemente ha come “unica colpa”, agli occhi degli squadristi, di avere la pelle scura - e da sua suocera, una signora di Lamezia, per giunta in presenza della compagna incinta, ci dice che è venuto il momento di innalzare tutti gli argini costituzionali e democratici possibili contro questa deriva xenofoba e fascista. Ci dice, inoltre, che vanno immediatamente applicate quelle leggi apposite che nel corso degli anni sono state approvate per combattere la reiterazione di tali episodi.

Proprio per questo, chiediamo con forza al Sindaco di quel comune ed al Prefetto di Catanzaro di attivarsi immediatamente, nel caso venisse confermata la circostanza che l’aggressione verbale, prima di quella fisica, sia stata messa in atto all’interno di un ristorante, affinché allo stesso locale venga sospesa e revocata la licenza.

In un Paese dove l'unico esercizio della politica sembra oramai mirato a seminare odio ed a criminalizzare la solidarietà, noi abbiamo tutta l'intenzione di continuare a portare avanti le nostre battaglie di civiltà. Così come vogliamo proseguire nel difendere e far conoscere, e se possibile replicare, un modello concreto di accoglienza come quello realizzato a Riace, proprio qui in Calabria, che viene decantato e studiato in tutta l’Europa e nel mondo.

Ci appelliamo, pertanto, a tutte le organizzazioni e associazioni democratiche ed ai cittadini liberi, chiedendo ad ognuno di fare la sua parte, prendendo posizione ed avviando percorsi concreti di opposizione culturale, sociale e politica contro l’affermarsi della barbarie e dell’inciviltà”.

Associazione Graziella Riga: “Episodio agghiacciante”

L’episodio accaduto nei giorni scorsi sul lungomare di Falerna è agghiacciante”. E’ quanto sostengono dall’associaizone politico-culturale Graziella Riga che proseguono: “Quel clima di intolleranza e violenza, di cui purtroppo la cronaca nazionale ci restituisce ogni giorno casi in tutto il Paese, fa vittime anche sul nostro territorio.

E’ il segnale che non dobbiamo abbassare la guardia! E non possiamo abbassare la guardia neppure di fronte  alle parole  e agli slogan che alimentano forme di intolleranza e razzismo. Siamo vicini alle vittime di questo terribile episodio e condanniamo ogni forma di intolleranza e violenza.  Interroghiamoci  tutti su quello che sta accadendo sempre più frequentemente davanti ai nostri occhi e facciamo fronte comune contro parole e gesti che sono sintomo di un pericolo arretramento culturale e civile per tutto il Paese. Intolleranza e razzismo non hanno cittadinanza nella nostra terra! I calabresi non sono quelli descritti con quella frase inqualificabile dell’aggressore: è una terra che ha nel suo dna accoglienza, ospitalità e solidarietà.

Barbanti (PD): “Aggressione di Falerna figlia del clima di intolleranza giallo-verde”

"L’aggressione a sfondo razzista accaduta a Falerna è di una gravità inaudita". E' quanto dichiara Sebastiano Barbanti del pd che prosegue: "La Calabria che ci piace evidenziare, raccontare e, perché no, vantare è quella del modello Riace, è la Calabria dell’accoglienza, la Calabria della solidarietà. E’ una Calabria che dobbiamo difendere dall’ormai dilagante propaganda xenofoba perpetrata da un governo penta-leghista che purtroppo, anche alle nostre latitudini e contrariamente alla nostra storia, sta emergendo. E fuori luogo, quindi, appaiono i finti proclami o addirittura i silenzi (che forse, ahimè, parlano più di tante parole) dei rappresentanti governativi del territorio affini a tale modo di fare politica. Vengano Salvini e Di Maio a Falerna a chiedere scusa e ad incontrare i feriti di questo triste accadimento, vengano a spiegare perché questo accanimento contro il “diverso” che poi è finito anche per coinvolgere una connazionale. 

Ma ora è già tempo di reagire con veemenza a questo assurdo evento affinché non ci sia un domani da temere un’escalation di violenza: stringiamoci tutti attorno alle vittime di tale aggressione e denunciamo senza nessuna esitazione qualunque atto di intolleranza. Le forze dell’ordine, a cui va il mio ringraziamento per il celere intervento, sapranno come sempre essere un baluardo alla difesa dei cittadini". 

Magorno (Pd): "Episodio grave, una ferita per la nostra Regione"

"Ferma condanna per la grave aggressione subita da un ragazzo dominicano a #Falerna. Una vera e propria ferita per la nostra Regione. La #Calabria è una terra di pace e accoglienza e non consentiremo l’affermazione di idee razziste. Lo scrive su Twitter Il Senatore Pd Ernesto Magorno commentando l’aggressione. 

Spinelli (Forza Italia): "Gravissima pagina nera"

"La vile e brutale aggressione che, a Falerna, ha trasformato una normale serata di Ferragosto, in una spirale di terrore e ferocia, è una gravissima pagina nera, che macchia, come un’onta, l’onore della comunità. Un atto modello Ku Klux Klan - E' quanto dichiara sull'aggressione il coordinatore cittadino di Forza Italia Giuseppe Spinelli che prosegue: "Lo sdegno per un tale inaudito odio razziale, che rende oggi pericolose le nostre belle cittadine calabresi, è corale, determinato, concreto, univoco. Così come anche la richiesta affinché la Magistratura e le Forze dell’Ordine, assicurino alla giustizia il branco che si è reso responsabile di tale indegno delitto, che, a persone in minorata difesa, ha creato incommensurabili danni fisici e morali.

Scrittore Modaffari: "Episodio che fa male, la Calabria è una terra che accoglie"

“La mia vicinanza e tutta la mia solidarietà al ragazzo dominicano vittima di una vile aggressione a Falerna.” Lo dichiara lo scrittore calabrese Antonio Modaffari che continua: “È un episodio che fa male, un’ulteriore prova del clima pericolosissimo che si sta instaurando nel nostro Paese. La politica ha il compito di dare le risposte, ma è soprattutto dei singoli cittadini il compito di fare qualcosa, nel quotidiano, per evitare una drammatica deriva. La Calabria che vale è quella che accoglie, che si dimostra solidale con tutti. Non permetteremo l’affermazione di una cultura che non ci appartiene.”

Manoccio: "ferma condanna, aspettiamo le vittime al festival di acquaformosa" 

“È gravissimo quanto successo a Falerna. Esprimiamo ferma condanna per la vile aggressione al ragazzo dominicano e alla sua famiglia. La Calabria è terra di accoglienza, pace e solidarietà e non consentiremo a nessuno di affermare una cultura razzista che non ci appartiene. Invitiamo il ragazzo colpito e la sua famiglia al Festival delle Migrazioni che partirà ad Acquaformosa il prossimo 23 agosto, perché da noi sono tutti benvenuti e nessuno è straniero. Qui troverà la solidarietà dei calabresi veri che ogni giorno praticano l’accoglienza e la concordia tra le genti.” Lo dichiara l’assessore all’accoglienza del comune di Acquaformosa, Giovanni Manoccio.

 
Mingrone (Cisl): "Quanto accaduto sa di Medioevo"

"2018? Ufficialmente sì. Di fatto no. Perché quanto accaduto a Falerna pochi giorni fa sa di medioevo". Inizia così la nota del segretario generale della Ust Cisl Magna Graecia, Francesco Mingrone nel commentare l'aggressione subita dal cittadino di origine dominicane.

"È assurdo - scrive Mingrone - leggere, ancora oggi, certe notizie. Ciò, però, vuol dire che bisogna ancora parlare e promuovere dibattiti sull'integrazione. Il tema dell'accoglienza va affrontato a 360 gradi senza infigimento alcuno. Tutte le istituzioni devono fare quadrato e sanare situazioni di discriminazione da ogni punto di vista. Culturale, sopratutto. Diversamente saremo un popolo di emigrati che ha, negli anni, trovato porte aperte ovunque ma che, ad oggi, le chiude (culturalmente sopratutto) ad altri emigrati".

De Sarro (Forza Italia): "Si faccia luce sull'accaduto"

"Quanto accaduto nelle sera di ferragosto a Falerna risulta essere un vile gesto di un singolo, non riconducibile ad un popolo, quello Calabrese e Falernese da sempre in prima linea nell'accoglienza e nella solidarietà. La violenza subita dal giovane Domenicano e dai suoi cari è un fatto gravissimo. Mi auguro che Polizia e Magistratura possano fare luce rapidamente sull'accaduto punendo i responsabili di questa brutale aggressione". E' quanto dichiara in merito il vice-coordinatore provinciale di Forza Italia.

Cgil Catanzaro-Lamezia: "Calabria non precipiti nel far west"

La Cgil Catanzaro Lamezia sull'accaduto afferma: "È veramente deplorevole l’aggressione razzista avvenuta l’altra sera a Falerna nei confronti di un cittadino domenicano e di alcuni suoi familiari. Il clima di odio che si sta scatenando nel Paese rischia di alimentare, e accentuare, una cultura sciovinista e xenofoba che stigmatizziamo con fermezza. Siamo in presenza di atteggiamenti che stridono con la cultura dell’accoglienza e dell’ospitalità che la stragrande maggioranza del popolo calabrese possiede. Occorre reagire per fronteggiare questa offensiva deleteria e costruire da subito un argine con tutte le forze sane e democratiche che non si riconoscono in questi atti di violenza. La nostra azione costante continuerà in modo adeguato con iniziative appropriate per fronteggiare questa repellente recrudescenza di intolleranza. Esprimiamo la nostra vicinanza e concreta solidarietà alle vittime di questa incivile aggressione e auspichiamo che chi di competenza si attivi per garantire l’incolumità e la sicurezza di tutti i cittadini attraverso un più stringente controllo e presidio del territorio evitando così alla Calabria di precipitare nel baratro di un anacronistico far west". 

Codacons: "Comune e Regione si costituiscano parte civile"

Il Codacons si ribella e preannuncia azione "per danni nei confronti di tutti i responsabili dello squallido episodio razzista avvenuto qualche giorno addietro a Falerna. Secondo la ricostruzione sottoposta al vaglio della magistratura, un uomo, in compagnia della moglie incinta, e della suocera, sarebbe stato prima insultato e poi bastonato mentre per l’anziana donna è stata ricoverata, per la frattura dell’omero. Il razzismo è una gravissima malattia - sostiene Francesco Di Lieto del Codacons - che si nutre della peggiore stupidità umana. La Calabria non è, e non potrà mai essere, razzista - continua Di Lieto - anche perché i Calabresi hanno vissuto sulla loro pelle le vergogne del razzismo. La Calabria è ben altro, è Mimmo Lucano che ha fatto di Riace un luogo di cultura ed integrazione, che costituisce un patrimonio mondiale di cui dobbiamo andar fieri. Proprio per questo siamo pronti a costituirci parte civile contro i responsabili di quei crimini che umiliano la Calabria ed i Calabresi. Se il Comune di Falerna e la Regione non si costituiranno parte civile - conclude la nota del Codacons - siamo pronti a chiedere i danni morali e patrimoniali subiti da tutta la popolazione Calabrese". 

Cristiano (Mtl): "Falerna non è una città razzista"

"In merito alla presunta aggressione a sfondo razzista, avvenuta nella nota località balneare di Falerna ai danni di un cittadino della Repubblica Dominicana e di due donne, sento il dovere di esternare la nostra preoccupazione circa la gogna mediatica che inevitabilmente stanno subendo i cittadini Falernesi". E' quanto dichiara Massimo Cristiano di Mtl che prosegue: "Falerna è da sempre una città tranquilla, accogliente, ospitale e mai si sono verificati gesti riconducibili a qualche forma di razzismo o altro, anzi nella località balneare che costeggia il Tirreno risiedeno moltissimi cittadini extracomunitari ben integrati. Leggendo le cronache locali e nazionali, il tutto si basa sul racconto di una sola parte in causa, per questo motivo ancor prima di emettere sentenze di vario genere bisognerebbe attendere il lavoro delle Forze dell'ordine e della Magistratura gli unici organi deputati a svolgere indagini ed a emettere sentenze, prima di addentrarsi nel solito festival dell' ipocrisia e che ogni parola possa colpire come un macigno l'onorabilità e l'economicità di una cittadina tranquilla come Falerna, che non merita in nessun modo l'appellativo di città razzista. Nel condannare ogni forma di violenza sia essa fisica che verbale, ogni forma di razzismo, soprattutto se avviene in danno di donne indifese, aspettiamo, prima di emettere giudizi affrettati, le versioni ufficiali e soprattutto la verità dei fatti che solo gli organi inquirenti possono accertare". 

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