Arresto Fazzalari, Cafiero De Raho: “Era killer spietato, è stato un lavoro straordinario”

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Reggio Calabria - “Ernesto Fazzalari era un killer spietato, protagonista della faida di Taurianova che insanguinò quel centro tra il il '91 e il '92". Lo ha detto il procuratore della Repubblica di Reggio Calabria Federico Cafiero De Raho nella conferenza stampa tenuta insieme all'aggiunto Gaetano Paci, al Comandante della Legione Carabinieri Calabria generale Andrea Rispoli e al comandante provinciale colonnello Lorenzo Falferi. La faida è quella che vide l'episodio macabro, accaduto il 3 maggio del '91, che vide la testa mozzata di un vittima lanciata in aria e usata come bersaglio. "E' stato un lavoro straordinario, condotto in silenzio - ha aggiunto De Raho - e in un territorio in cui gli Zagari-Fazzalari controllano ogni zolla di terreno. Si sentiva protetto nel suo territorio, dalla sua gente. Per questo va dato merito all'Arma dei Carabinieri che in questa indagine, sviluppatasi nell'arco di un anno, ha fatto in modo che non ci fosse il benché minimo sospetto in nessuno. Possiamo dire - ha concluso De Raho - che non esistono territori indenni al controllo dello Stato”.

Ernesto Fazzolari si nascondeva assieme alla sua compagna in una villetta, in un complesso dove ce n'erano altre, dotata un cancello e di una porta blindata che è stata fatta saltare con una carica esplosiva. A ostacolare l'andamento delle indagini, secondo gli investigatori dei carabinieri, due fattori: il radicato clima di omertà e reticenza presente nel territorio e l'avversità dell'area dove Fazzalari si nascondeva.

Fazzalari_prima-e-dopo.jpgIl latitante Ernesto Fazzalari al momento dell'arresto e a destra com'era prima della latitanza

 Comandante Falferi: “Aveva una grande capacità di mimetizzarsi"

"Fazzalari aveva una grande capacità di mimetizzarsi, si spostava continuamente. Ma tutto questo non è servito a niente. E' passato dal sonno alle manette dell'Arma dei Carabinieri". Lo ha detto il colonnello Lorenzo Falferi, comandante provinciale dei Carabinieri di Reggio Calabria. "Fazzalari - ha aggiunto il tenente colonnello Alessandro Mucci, comandante del nucleo investigativo dei carabinieri - non ha opposto nessuna resistenza. E' stato ammanettato nel letto dove si trovava. Aveva con sé una pistola conservata assieme a due caricatori pieni. Ma non è riuscito ad usarla”. 

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