Bambino di 3 anni in fin di vita salvato al Pronto Soccorso di Soveria Mannelli

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Soveria Mannelli – Una situazione che poteva degenerare nel peggiore dei modi si è conclusa positivamente per un bambino di tre anni, giunto in condizioni precarie al pronto soccorso dell’ospedale di Soveria. Il fatto è avvenuto martedì scorso quando imperversava una forte nevicata e la strada era quasi impraticabile: un bambino, F.E. di Bianchi, è arrivato all’ospedale del territorio del Reventino in preda alle convulsioni, cianotico, freddo e incosciente. Una volta giunto in pronto soccorso, i medici si sono subito resi conto della gravità del caso e hanno proceduto immediatamente a prestargli le cure necessarie. I primi esami non sono stati confortanti e così i medici di turno, il dirigente Giovanni Paola, la dottoressa Emilia Pane e l’anestesista Stelio Glyronakis, hanno provveduto alla ventilazione forzata, ripetuta dall’anestesista con pallone-ambu. Fondamentale la sinergia tra i medici del pronto intervento e anche dei pazienti in attesa al Pronto Soccorso: nonostante fosse intasato con degenti che necessitavano di cure immediate, tra questi uno con un edema polmonare, una volta resisi conto della gravità del bambino, i pazienti si sono volutamente messi in attesa, lasciando passare il bambino.

Dopo circa venti minuti di trattamento, durante i quali è stato allertato anche l’elisoccorso, il bambino si è lentamente ripreso, ha cominciato a respirare autonomamente ed è stato caricato sull’elicottero che ha trasportato il piccolo paziente a Catanzaro dove è stato ricoverato in urgenza nella divisione di rianimazione, dove è stato sotto osservazione fino a ieri, quando è stato dichiarato fuori pericolo.

“Solo il tempestivo trattamento e la macchina messa in moto dal servizio sanitario – scrive il presidente del Comitato Pro Ospedale del Reventino, Antonello Maida - hanno consentito al bambino di sopravvivere a questa brutta avventura. Se a Soveria non ci fosse stato il Pronto Soccorso, è il caso di affermarlo con forza, si sarebbe potuto fare bene poco, probabilmente catalogando il tutto come un caso di malasanità che nella fattispecie è stato scongiurato. Pare che per questa situazione i sanitari di Soveria siano stati debitamente considerati per quanto fatto dai vertici aziendali che hanno gli hanno tributato i meriti del caso”. Il presidente del Comitato Antonello Maida, rimarca come “l’ospedale sia imprescindibile in una zona territoriale disagiata, specie in inverno, complimentandosi con tutti gli operatori e con i vertici aziendali che molto stanno facendo per rendere più sicuro il territorio, invitandoli a non abbassare la guardia, e nel caso implementare con ulteriori servizi primari l’offerta sanitaria”.

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