Blitz anticamorra a Napoli, 30 arresti: la droga veniva acquistata in Calabria

Carabinieri_arresto_ok.jpg

Napoli - I Carabinieri del Comando provinciale di Napoli hanno arrestato circa 30 persone ritenute affiliate al clan camorristico dei 'Sequino' nel Rione Sanità di Napoli, dove si contende il predominio sugli affari illeciti con il clan 'Vastarella' anche attraverso le cosiddette 'stese' (raid con colpi di pistola esplosi a scopo intimidatorio nelle zone di appannaggio della cosca rivale, ndr.) Le ordinanze di custodia cautelare in carcere emesse dal gip di Napoli sono due: gli indagati sono accusati, a vario titolo, di associazione di tipo mafioso, estorsione, porto abusivo di armi e spaccio di stupefacenti. Tutti i reati sono aggravati da finalità e metodo mafiosi. Secondo quanto emerso dalle indagini, la guida del clan Sequino e' sempre rimasta nella mani dei capi storici Salvatore e Nicola Sequino, che davano gli ordini agli affiliati anche dal carcere, approfittando dei colloqui.

L'attività investigativa che ha portato oggi all'arresto dei presunti affiliati al clan Sequino, ha consentito anche di sequestrare 630 grammi di amnesia e un vero e proprio arsenale costituito da un kalashnikov, 5 pistole, 1 mitragliatrice e 3 fucili. Sequestrato anche un cospicuo munizionamento e un distintivo falso di riconoscimento della Guardia di Finanza. Droga e armi sono stati trovati nella roccaforte del clan Sequino. Durante le indagini sono state anche arrestate in flagranza di reato quattro persone, a cui sono stati sequestrati circa 1,3 kg di cocaina. In quest'occasione gli investigatori sono riusciti a provare che, in alcuni casi, l'approvvigionamento delle sostanze stupefacenti avveniva in Calabria, direttamente dal comune di San Luca (Reggio Calabria).

© RIPRODUZIONE RISERVATA