Blitz antiterrorismo, arrestato foreign fighter a Cosenza - VIDEO

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Cosenza - Blitz antiterrorismo della Polizia a Cosenza: gli uomini della Digos di Cosenza hanno infatti eseguito un'ordinanza di custodia cautelare nei confronti di un foreign fighter marocchino. L'operazione è stata coordinata dal Servizio centrale Antiterrorismo. In manette, secondo quanto si apprende, è finito Hamil Mehdi, 25 anni, residente a Luzzi, in provincia di Cosenza. Gli uomini della Polizia, che indagavano su di lui dal luglio scorso, lo hanno bloccato all'alba. Il marocchino è indagato per i reati previsti dalla nuova legge antiterrorismo in vigore da aprile 2015 ed in particolare gli viene contestato l'articolo 270 quinques del codice penale. Il ragazzo ha quattro fratelli più piccoli ed è giunto a Luzzi nel 2006 con i genitori. Sin da subito i componenti della famiglia sono stati seguiti dai servizi sociali del Comune. Tutti sono in possesso del permesso di soggiorno illimitato e, secondo quanto raccontano nel paese del cosentino, sono perfettamente integrati. Negli anni scorsi Hamil Mehdi ed il padre hanno ottenuto la licenza dal Comune di Luzzi per svolgere l'attività di commerciante ambulante. I fratelli del venticinquenne, invece, frequentano regolarmente la scuola. Uno di loro prativa calcio. Gli agenti della Digos di Cosenza e del Servizio centrale Antiterrorismo lo hanno monitorato costantemente dal luglio scorso dopo che era stato respinto in Turchia per motivi di sicurezza ed era rientrato in Italia.

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Bombardieri: contatti attentatore Parigi-Amsterdam

"Dalle indagini emergono triangolazioni con utenze contattate anche da altri terroristi". Lo ha detto il procuratore aggiunto della Dda di Catanzaro Giovanni Bombardieri, nel corso della conferenza stampa sull'arresto di Hamil Mehdi. "In particolare - ha aggiunto - coincidenze di utenze con soggetti che sono stati accertati essere responsabili di attività riconducibili al terrorismo internazionale, tra cui anche una a cui faceva capo anche Ayoub El Khazzani, l'attentatore del treno Parigi-Amsterdam”. "Il ragazzo attraverso internet era riuscito a dotarsi di manuali e video per l’auto-addestramento, era attento ma scaricava in continuazione video riferibili all'Isis o al martirio. Dobbiamo ancora vagliare tutte le altre informazioni, ma di certo ci sono contatti telefonici con terroristi. Mehdi aveva già mostrato la volontà di recarsi in Belgio a fine settembre, viaggio poi rinviato per motivi di famiglia. Sappiamo che vi erano liti continue anche con i familiari a causa di un'estremizzazione dei dettami religiosi, al punto che vietava al fratello di chiamare la fidanzata al telefono o di recarsi al mare dove c'erano donne in costume”.

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A marocchino sequestro telefoni, pc e manoscritti

Telefoni cellulari, un computer ed una serie di manoscritti sono stati sequestrati stamane dagli agenti della polizia di Stato in occasione dell'arresto di Hamil Mehdi. Il dirigente della Digos di Cosenza, Piero Geraci, nel corso della conferenza stampa sull'arresto, ha affermato che "stiamo provvedendo a far tradurre i manoscritti e valuteremo meglio tutti gli elementi emersi dall'attività investigativa. Il giovane si è dichiarato sin dall'inizio innocente". All'incontro con i giornalisti era presente anche il rappresentante della Direzione generale antiterrorismo, Claudio Gazzerano. "L'operazione di oggi - ha spiegato Gazzerano - è un successo della politica di prevenzione, grazie alla cooperazione internazionale, ma soprattutto siamo riusciti ad individuare un processo di radicalizzazione in corso ed a fermarlo prima che potesse raggiungere conseguenze più gravi”.

Alfano: dimostrata efficacia nuove norme

"Oggi è stato arrestato un marocchino, indagato per 'addestramento ad attività con finalità di terrorismo anche internazionale', reato introdotto con il decreto antiterrorismo, oggi diventato legge. Le nuove norme antiterrorismo sono efficaci e di questo sono molto orgoglioso perché premiano il lavoro delle Forze dell'Ordine e offrono nuovi strumenti normativi ai magistrati, adeguati alle strategie che siamo chiamati a fronteggiare”. "Il marocchino arrestato su ordinanza del Gip di Catanzaro, a seguito di indagini portate avanti dalla Digos di Cosenza e coordinate dal Servizio Antiterrorismo della Polizia di Stato, respinto dalle autorità turche verso l'Italia per non precisati motivi legati alla sicurezza pubblica - ha aggiunto il ministro in una nota - è stato sottoposto subito, nel nostro Paese, ad attenti controlli in base ai quali è emersa la sua compulsiva attività di ricerca, tramite internet, di documenti e di video di propaganda dello Stato Islamico, con una particolare attenzione ai passaggi di esaltazione degli attentatori suicidi, alle istruzioni per l'uso delle armi, esplosivi, e alle tecniche di combattimento e difesa personale". "È un caso importante - ha proseguito - che rileva come internet sia utilizzata da Isis per reclutare manovalanza di morte e avviare processi di autoradicalizzazione e quanto sia importante e strategico rafforzare la collaborazione con i rappresentanti più autorevoli del mondo del web. Altre indagini hanno rilevato come il marocchino si fosse gradualmente isolato anche rispetto ai propri connazionali, per seguire una pratica rigidissima dei dettami coranici. In casi del genere, infatti, il quasi livellamento delle relazioni sociali può essere indice di un orientamento che porta alla radicalizzazione". "Ecco perché - ha concluso Alfano - diventa necessaria la collaborazione anche con le comunità islamiche: non basta più dichiararsi contro il terrorismo, ma adesso bisogna collaborare perché ogni focolaio estremista sia individuato e disinnescato".

Sindaco Luzzi: sorpresi per arresto del giovane 

"Siamo sorpresi per questo arresto. Il giovane marocchino e la sua famiglia sono perfettamente integrati nella nostra comunità". Lo ha detto il sindaco di Luzzi, Manfredo Tedesco, dopo aver appreso dell'arresto di Mehdi nell'ambito di un'operazione contro il terrorismo. "Ci stupisce quanto è successo - ha aggiunto il sindaco - ma al momento non possiamo che attendere l'esito degli accertamenti. Siamo a disposizione delle autorità per fornire ogni tipo di informazione utile a fare chiarezza. Tutta la nostra comunità è davvero senza parole".

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