Bombardieri (DDA): “Non molliamo la presa su Lamezia, ma serve collaborazione di tutti”. De Santis (SCO): "Li prenderemo" - VIDEO

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Lamezia Terme - “L’attenzione delle forze di polizia e della Procura distrettuale e circondariale è sempre massima in particolare sul territorio lametino. Questa operazione sta a significare che l’attenzione non è mai scemata, è un seguito dell’operazione Andromeda che c’è stata nella primavera dello scorso anno ed è un completamento di quel lavoro che gli investigatori della squadra mobile hanno compiuto su indicazione del dottor Romano”. Queste le parole del procuratore aggiunto della DDA di Catanzaro, Giovanni Bombardieri, nel corso della conferenza dopo gli arresti da parte della Polizia dei due fratelli Bruno e Alfredo Gagliardi, 42 e 38 anni. I due sono ritenuti esponenti di spicco delle cosche Iannazzo e Cannizzaro-Da Ponte e ritenuti responsabili dell'omicidio, avvenuto nel mese di luglio 2003 in un noto locale notturno di Falerna Marina, di Vincenzo Torcasio e del tentato omicidio di Vincenzo Curcio, esponenti delle cosche all'epoca contrapposte.

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“Un’operazione importante - aggiunge Bombardieri - perché ci consente intanto di dare il senso di un impegno investigativo fortissimo sul territorio lametino in relazione al quale oggi abbiamo notizia di questi ulteriori episodi intimidatori che si sono verificati negli ultimi tempi e che sono attenzionati dalle forze di polizia, dalla Procura circondariale di Lamezia e sono oggetto di forte attenzione anche da parte della Procura distrettuale”. “Noi chiediamo però - sottolinea il procuratore della Dda di Catanzaro - che al nostro sforzo deve corrispondere anche un atteggiamento da parte delle vittime di questi atti intimidatori e di chiunque sia a conoscenza di qualche cosa. Uno sforzo che ci consenta di intervenire senza ritardi per impedire a chi sta ponendo in essere questi episodi di organizzarsi e di affermarsi sul territorio, che è stato già colpito con diverse operazioni. E’ evidente che un territorio come quello di Lamezia Terme non rimarrà mai senza attenzione da parte delle cosche di ‘ndrangheta. I vuoti che si sono creati si cercheranno di colmare da parte di chi o ha avuto una ‘maggior fortuna’ nei sorti giudiziarie o delle nuove leve che cercano di affermarsi”. “E’ importante - conclude Bombardieri - la collaborazione della società civile e delle vittime delle intimidazioni perché ci sono le condizioni per poter collaborare”. “Altrimenti - conclude - non si riuscirà mai ad affermare la legalità sul territorio. Bisogna pretendere dalle nuove vittime di questi atti intimidatori che collaborino con le forze di polizia per fornirci quegli strumenti necessari per poter debellare la pressione intimidatoria che costringe i lavoratori onesti ad andarsene per poter lavorare in un mercato libero da pressioni criminali, come dovrebbe essere”.

De Santis (SCO): a breve risultati contro le intimidazioni

Sull’esigenza che gli imprenditori diano il loro contributo in termini di denuncia alle forze di polizia degli atti intimidatori subiti, anche l’intervento del capo della polizia distrettuale di Catanzaro, Nino De Santis, che afferma: “Sono certo che l’attenzione da parte della squadra mobile rispetto a quanto sta avvenendo a Lamezia Terme non mancherà di produrre risultati in tempi brevi”.

"La recrudescenza di questi atti - ha concluso De Santis - è da ricollegare ad una matrice estorsiva. Sono la spia di un tentativo di riorganizzare un controllo del territorio, ma questo non deve impedire alle vittime di collaborare e denunciare. La nostra attenzione sul territorio è presente, ma serve la collaborazione dei cittadini".

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