Cattura boss latitante nel cosentino, Gratteri: "Fermata pericolosa ascesa"

questura-cosenza-08182018-115451.jpg

Cosenza – "Catturare Luigi Abbruzzese era per noi una priorita', perche' riteniamo che adesso abbiamo congelato l'operativita' della sua cosca di 'ndrangheta, in ascesa nel cosentino". Lo ha detto il procuratore Nicola Gratteri, che dirige la Dda di Catanzaro, nel corso della conferenza stampa seguita all'arresto del latitante Luigi Abbruzzese, 29 anni. "E' una cosca che ha avuto il 'permesso' - ha detto Gratteri - di trattare direttamente con i cartelli colombiani per il traffico di droga. E' stata un'indagine lunga e laboriosa, che ci ha impegnato per un anno e mezzo e questo la dice lunga su come si sia mimetizzato". Il procuratore aggiunto Vincenzo Luberto ha aggiunto che "da tempo ho sollecitato la cattura di Abbruzzese, che ho sempre ritenuto importante, perche' gli zingari hanno dimostrato di sapersi sedere a tavoli importanti, trattando con il sudamerica e l'est europeo e stavano impiantando una raffineria a Cassano, infatti abbiamo trovato circa 80 chili di sostanze stupefacenti". "Sappiamo che era tornato da poco in Italia, dopo essere stato a lungo in Germania - ha detto Luberto - ma la nostra polizia non ha avuto molta collaborazione da quella tedesca, che e' concentrata sui fatti di terrorismo". "Con lui abbiamo arrestato i due zii della sua convivente - ha aggiunto - e abbiamo trovato denaro in contanti, per circa 4 mila euro, e due pistole". 

Capo Mobile Cosenza: “Abbruzzese anello relazioni mafie”

"Non ci siamo avvalsi di nessuna forma di apporto confidenziale, ma abbiamo fatto un'indagine del tutto tradizionale” ha affermato il capo della Squadra mobile di Cosenza, Fabio Catalano. "Riteniamo che la cattura di Luigi Abbruzzese, figlio di Francesco, detto "Dentuzzo", dia un grande respiro al territorio - ha detto Catalano - perche' si tratta di un giovane emergente, spietato, che e' assurto al rango di 'ndranghetista di livello, intessendo relazioni con organizzazioni criminali di tutta Italia". "Abbiamo ristretto la cerchia ad un gruppo di favoreggiatori, tra amici e parenti - ha detto Catalano - arrivando ad individuare una zona nei pressi del campo sportivo di Cassano, effettuando poi un blitz che ha visto impegnati una quarantina di agenti, cinturando la zona ed individuando una serie di appartamenti sospetti, trovando poi in uno il latitante, che si e' arreso subito". "Aveva una calibro 9 con matricola estera e un revolver rubato a Cassano, due documenti contraffatti - ha detto ancora Catalano - e con lui c'era la compagna e i proprietari dell'abitazione, zii della donna".

Abbruzzese preso nel suo fortino, pronto a espatriare 

E' stato catturato nel 'fortino' del 'clan degli Zingari' ed era pronto a fuggire nuovamente in Germania Luigi Abruzzese. Il blitz e' scattato alle 5.40: gli uomini delle Squadre mobili di Cosenza e Catanzaro e del Servizio centrale operativo della Polizia di Stato, hanno fatto irruzione in una villetta di Cassano allo Ionio, in via Generale di Giacomo, nella disponibilita' di alcuni familiari del latitante catturato, all'interno del "fortino" del clan cosidetto degli "Zingari".

All'interno dell'abitazione sono state trovate due pistole con relativo munizionamento, nonche' un'ingente somma di denaro contante. Trovato anche un documento di identita' falso con il quale, con ogni probabilita', il giovane boss si sarebbe rifugiato nuovamente in Germania dove risulta abbia trascorso gran parte della propria latitanza durata circa 4 anni. Al vaglio le posizioni di alcuni favoreggiatori.  Abbruzzese e' nato a Cassano allo Ionio il 16 dicembre 1989, figlio di Francesco, (detto 'Dentuzzo', fondatore e dirigente dell'omonimo clan, in atto detenuto, in regime detentivo speciale per condanne definitive all'ergastolo per fatti omicidiari). A conclusione del processo "Gentleman", e' stato condannato in primo e secondo grado quale capo di un'associazione di narcotrafficanti. Luigi Abbruzzese e' considerato il reggente del clan: e' stato condannato a 20 anni di carcere con sentenza di primo grado - rito abbreviato - perche' ritenuto capo di una organizzazione mafiosa dedita al traffico internazionale di stupefacenti; e' destinatario dell'ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa il 10 marzo 2016 dal gip di Catanzaro per traffico internazionale di stupefacenti, per la quale il boss si e' reso latitante; il 24 giugno 2016 il provvedimento di cattura e' stato esteso in campo internazionale e l'uomo e' stato inserito nell'elenco dei latitanti piu' pericolosi della 'ndrangheta.

© RIPRODUZIONE RISERVATA