Condannato da innocente, Corte appello Reggio Calabria lo assolve dopo revisione processo

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Torino - È stato condannato per dei furti in Sicilia che non poteva avere commesso, visto che in quel periodo era detenuto in un carcere romeno. Ora, dopo essere stato anche arrestato in Valle d'Aosta lo scorso settembre, il trentottenne Petru A. è stato scagionato. Con l'assistenza dell'avvocato torinese Antonio Vallone ha ottenuto la revisione del processo e l'assoluzione dalla Corte d'appello di Reggio Calabria. I giudici hanno revocato la sentenza pronunciata nel 2016 (e diventata definitiva l'anno dopo) dal tribunale di Patti. "E' una storia - commenta Vallone - con un lieto fine. Ma il mio assistito ha patito ingiustamente quattro mesi di detenzione per un errore che, mai come in questo caso, era sicuramente evitabile". Nel 2007 Petru A. fu arrestato in Italia, e poi estradato in Romania, su mandato di arresto europeo per delle vicende avvenute nel suo Paese di origine. Terminò di scontare la pena nel marzo del 2011 e si trasferì in Inghilterra, dove trovò un lavoro. Lo scorso settembre tornò in Italia in visita ad alcuni parenti ma, non appena varcata la frontiera con la Francia, fu arrestato e condotto in carcere ad Aosta: a suo carico pendeva un ordine di esecuzione pena per dei presunti furti commessi il 25 febbraio 2009, quando era detenuto in Romania. "E' evidente - commenta l'avvocato - che fu un errore di persona. Un errore che lo Stato italiano avrebbe potuto evitare essendo perfettamente a conoscenza dell'estradizione". Il legale presenterà una richiesta di risarcimento per ingiusta detenzione

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