Droga: Cocaina da Sud America, sgominata gang di trafficanti

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Genova - I carabinieri del comando provinciale di Genova hanno sgominato una maxi gang di trafficanti internazionali di cocaina importata dal Sud America. In manette, questa mattina all'alba, su ordinanza di custodia cautelare emesse dal gip su richiesta del pm Alberto Lari della Direzione Distrettuale Antimafia sono finite nove persone. Gli arresti sono in corso a Genova, Crotone, Napoli e Moncalieri (Torino). L'operazione denominata "Scaccomatto" è lo sviluppo delle indagini del nucleo investigativo di Genova che il 3 marzo del 2012 portò al sequestro di 165 chili di cocaina purissima all' interno del portabagagli di un'autovettura parcheggiata all' interno della Marina Aeroporto di Sestri Ponente (Genova). In quella occasione vennero arrestati in flagranza tre trafficanti.

Erano intermediari della 'mala'

Il disegno era quello di trasformare il porto di Genova nello scalo di arrivo di ingenti quantitativi di cocaina purissima spediti all'interno dei container dalla Colombia. Cocaina che sarebbe servita ad approvvigionare i canali della criminalità organizzata: 'ndrangheta, mafia, camorra e anche la criminalità romana. Ma gli intermediari della "mala" non aveva fatto i conti con i carabinieri del nucleo investigativo di Genova che al termine di due anni di indagini hanno sgominato la banda e sequestrato oltre 165 chili, otto milioni di euro di valore, di cocaina purissima. In manette sono finiti in nove (dodici gli indagati) con al vertice Tommaso Iacomino, 67 anni, arrestato nelle scorse settimane a Bogotà in Colombia e definito dall'autorità sudamericane braccio destro di Bernando Provenzano. Ai carabinieri di Genova risulta che Iacomino avesse un canale preferenziale con Cosa Nostra ma che lavorasse anche per chiunque dovesse reperire carichi di stupefacenti. L'operazione partita da Genova ha avuto arresti in tutta Italia.

In manette sono finiti anche due crotonesi Felice Mesuraca, 57 anni e Agostino Frisenda 52, un napoletano Raffaele Maragliano di 52 anni e quattro romani Silvano Mariani di 47 anni, Giovanni Carloni 60 anni, Nicola Spigoni di 42 e il padre Mario Spigoni di 68 anni, quest'ultimo già in passato accostato senza però alcun risultato processuale alla Banda della Magliana. L'indagine dei carabinieri ha preso il via da un maxi sequestro di droga avvenuto nel dicembre 2010 nello scalo genovese. In quella circostanza sul fatto venne arrestato anche Emanuele "Lele" Macchi di Cellere, ex terrorista di estrema destra, volto noto dell'eversione nera romana, vecchia conoscenza delle forze dell'ordine sin dagli anni '70 e '80, con precedenti per associazione terroristica, banda armata e detenzione di materiale esplosivo.

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