È morto il giornalista Paolo Pollichieni - REAZIONI

paolo-pollichieni.jpgCatanzaro - E' morto a Padova, dov'era ricoverato, il giornalista Paolo Pollichieni, direttore del sito d'informazione "Corriere della Calabria". Pollichieni, 62 anni, originario di Locri, é deceduto a causa delle complicazioni insorte dopo un intervento chirurgico al quale era stato sottoposto. Aveva collaborato da Locri con l'agenzia Ansa e con la "Gazzetta del Sud", quotidiano per il quale, dopo l'assunzione, era stato il capo della redazione di Reggio Calabria. Successivamente era stato direttore del quotidiano "Calabria Ora" e direttore editoriale dell'agenzia di stampa il "Velino".

Reazioni

Badolati, Macrì, Manfredi, Sergi, Veltri: "Se n’è andato un giornalista con la G maiuscola"

"Se n’è andato un giornalista. Uno di quelli con la G maiuscola. Noi che Paolo l’abbiamo conosciuto bene, che con lui abbiamo lavorato in decine e decine di occasioni e in anni, in tanti anni difficili e duri ora non abbiamo altre parole se non quelle del dolore profondo e cupo. In noi il senso della lacerazione e del vuoto profondo che lascia. Ora non possiamo che stare vicini a Giovanna e ai figli Pietro e Luciano. Ci sarà tempo per onorare Paolo. Arcangelo Badolati, Carlo Macrì, Gianfranco Manfredi, Pantalone Sergi e Filippo Veltri".

Magorno (Pd): “Pollichieni faro per la Calabria”

“La notizia della morte di Paolo Pollichieni arriva all’improvviso e lascia attoniti tutti i calabresi. La sua professionalità, il suo impegno e la sua passione sono stati fondamentali per il racconto quotidiano della Calabria. Paolo Pollichieni è stato il faro per tanti giovani giornalisti, per tanti ragazzi che si sono avvicinati a questo mondo di cui lui era uno dei principali esponenti. Il suo impegno è stato fondamentale per la crescita del Corriere della Calabria che oggi è un cardine dell’informazione calabrese. L’avevo visto dopo il delicato intervento al Gemelli, un incontro in cui avevamo parlato di tante cose e che era terminato con un forte abbraccio. La mia vicinanza alla famiglia e a tutta la redazione del Corriere della Calabria.”

Algieri: “Ci sentiremo tutti orfani di una firma autorevole”

“Ci lascia un grande giornalista, capace di raccontare le contraddizioni di una regione difficile. Cronista di valore e direttore coraggioso, Paolo Pollichieni ha allevato generazioni di giovani talenti dell’informazione. Spetta a loro adesso continuare il lavoro di Paolo”.  È quanto afferma il presidente della Camera di Commercio di Cosenza, Klaus Algieri. “Ci sentiremo tutti - ha detto Klaus Algieri – orfani di una firma autorevole. Ci mancheranno i suoi articoli e la sua rubrica.  Mi unisco al cordoglio della famiglia, della redazione del Corriere della Calabria e dell’editore Paola Militano”.

Confcooperative Calabria: “Se ne va uno dei giornalisti più acuti ed influenti della Calabria”

“Dopo mesi di una durissima battaglia contro la malattia ci ha lasciato il direttore del Corriere della Calabria, Paolo Pollichieni. In una notte di maggio se ne va uno dei giornalisti più acuti ed influenti della Calabria, un uomo che ha saputo raccontare il mondo racchiuso nei confini della nostra regione, riuscendo sempre a dare una lettura profonda dei fatti. Confcooperative Calabria esprime il proprio cordoglio alla famiglia del direttore Pollichieni, a tutti i colleghi e gli amici che gli sono sempre stati accanto, all’editore e alla cooperativa News&Com con cui ha sviluppato gli ultimi progetti editoriali. La Calabria perde una penna eminente, il mondo del giornalismo uno dei suoi protagonisti”.

Fittante: “Ci mancherà e lo ricorderemo come persona e come giornalista”

“Con la morte di Pollichieni, la Calabria e il giornalismo calabrese, perdono una voce libera sempre attenta alle problematiche che affliggono la nostra regione e impegnato nel dare un fattivo contributo alla domanda di sviluppo dei territori e di Istituzioni efficienti e trasparenti. Ci mancherà e lo ricorderemo come persona e come giornalista. Sinceri condoglianze alla famiglia e ai giornalisti calabresi e in particolare a quelli del Corriere della Calabria ai quali non possiamo che chiedere di proseguire la sua opera come espressione migliore per onorarlo”.

Mazzuca: “Scompare un giornalista di razza, acuto, brillante ed attento”

“Con Paolo Pollichieni - dichiara il presidente degli industriali calabresi Natale Mazzuca - scompare un giornalista di razza, acuto, brillante ed attento. Con il Corriere della Calabria, di cui era direttore, trasformando il settimanale di inchiesta ed approfondimento in un giornale on line, ha anticipato, insieme alla sua redazione, il modo di fare giornalismo sul web, al punto da farlo diventare un riferimento importante per l'opinione pubblica, per chi volesse aggiornarsi in tempo reale, approfondendo tematiche legate allo sviluppo del territorio. Gli industriali calabresi - conclude Mazzuca- si uniscono al cordoglio della famiglia, dei giornalisti ed operatori della redazione del giornale e dell’editore Paola Militano”. 

Statti: “Con lui se ne va la Calabria migliore”

“Con la scomparsa di Paolo Pollichieni se ne va una parte di Calabria migliore. Quella vera che ha raccontato senza filtri e senza timori reverenziali trasmettendo l’essenza più profonda della nostra terra”. Lo ha affermato Alberto Statti, presidente di Confagricoltura Calabria. “Mi stringo al dolore della famiglia e rivolgo un abbraccio carico di stima e vicinanza a tutti i componenti della redazione del Corriere della Calabria ed all’editrice Paola Militano”.

Sapia: “Lascia un vuoto enorme nell’informazione calabrese”

“La scomparsa di Paolo Pollichieni lascia un vuoto enorme nel mondo dell’informazione calabrese”. Lo afferma Michele Sapia, segretario generale di Fai Cisl Calabria. “Il suo modo di raccontare la nostra regione con le sue contraddizioni e le sue potenzialità lo rendevano uno dei protagonisti più coraggiosi che abbiano attraversato la storia recente de giornalismo calabrese. A nome mio e di Fai Cisl Calabria esprimo vicinanza alla famiglia, alla redazione del Corriere della Calabria e all’editrice Paola Militano per la perdita di una figura così importante”.  

Occhiuto: “Era davvero quel che si dice un cronista di razza”

“Con profondo sconcerto e incredulità apprendo della prematura scomparsa di Paolo Pollichieni, professionista per il quale ho sempre nutrito stima sincera e di cui fatico a pensare che non sia più tra noi”. Il sindaco di Cosenza Mario Occhiuto, esprime sentito cordoglio, a nome suo e della Giunta, per la morte del noto giornalista. “Fuori da ogni retorica, Paolo era davvero quel che si dice un cronista di razza – aggiunge Occhiuto – capace di raccontare sia fatti di politica che di ‘ndrangheta, ad esempio, col piglio di chi sa veramente il mestiere. Non a caso era un riferimento di credibilità per gli stessi amministratori che finivano nella sua lente di ingrandimento o nelle sue interviste. Ne mancheranno le disamine e le attente analisi critiche, in particolare sulla realtà calabrese. Il mio pensiero, oltre che alla moglie ai figli, attorno a cui ci stringiamo, va ai tanti cronisti che si sono alternati nelle redazioni da lui dirette, perché in Paolo Pollichieni hanno potuto trovare un padre che lascia nei suoi insegnamenti una bussola da seguire”.

Granato, Sapia, Parentela, d’Ippolito (M5S): “Grave perdita per il giornalismo”

“La scomparsa di Paolo Pollichieni è una grave perdita per il giornalismo. Se n’è andato un professionista di grande spessore che si è speso fino all’ultimo per un’informazione oggettiva e plurale, che ha saputo raccontare il territorio calabrese con rara intelligenza e profondità, una voce libera e scomoda per gli apparati di potere, un maestro che ha formato tanti nuovi giornalisti e un punto di riferimento per il dibattito politico e sociale in Calabria, regione spesso vittima della paura, della cultura del silenzio e di una scarsa coscienza della propria identità”. Lo affermano, in una nota, i parlamentari del Movimento Cinque Stelle Bianca Laura Granato, Francesco Sapia, Paolo Parentela e Giuseppe d’Ippolito, che sottolineano: “Pollichieni era uno che pubblicava le notizie, le cercava, le sapeva, le aveva prima degli altri. Non faceva sconti a nessuno e credeva nel ruolo del giornalismo coraggioso per l’emancipazione della Calabria, piegata da vecchie logiche di subordinazione, dalla fame di potere di buona parte della politica, dai ricatti e favori di palazzo e dall’inadeguatezza e improntitudine di dirigenti subdoli e trasformisti”. “Pollichieni – proseguono i parlamentari M5S – ha creato il Corriere della Calabria, che, grazie alla sua figura e ai giovani cresciuti sotto la propria guida, è diventato organo di primo piano per la cronaca e l’approfondimento su tutti i temi di interesse pubblico. Siamo vicini – concludono i 5 Stelle – alla famiglia del giornalista e ai suoi collaboratori”.

Irto: “Era un calabrese orgoglioso delle sue radici

“La Calabria ha perso un giornalista di razza e un grande protagonista della vita pubblica. Paolo Pollichieni ha contribuito a ridestare l’attenzione dei cittadini e ad alimentare lo spirito critico della collettività sui temi più scottanti per la nostra regione”. Lo afferma il presidente del Consiglio regionale della Calabria, Nicola Irto, che aggiunge: “Paolo era un calabrese orgoglioso delle sue radici. Una terra, la sua Locri, nella quale ha mosso i primi passi da cronista in una fase storica caratterizzata dalle faide e dallo strapotere dell’anonima sequestri. Anche per questo Pollichieni è diventato un punto di riferimento nel giornalismo impegnato contro la ‘ndrangheta. La sua scomparsa, dopo la dura lotta contro la malattia che ha affrontato con dignità, lascia un grande vuoto. Alla moglie Giovanna, ai figli Pietro e Luciano e alla redazione del Corriere della Calabria - conclude Irto - esprimo tutto il mio cordoglio”.

Abramo: "Grave perdita per il giornalismo calabrese"

“La scomparsa di Paolo Pollichieni rappresenta una grave perdita per il giornalismo calabrese che vedeva in lui un punto fermo nella garanzia di un’informazione realmente legata all’interesse collettivo. Ci mancheranno le sue critiche costruttive, i suoi appunti e le sue rigorose analisi di stampo politico e sociale che hanno contribuito a tenere sempre alto il livello di attenzione dell’opinione pubblica su temi fondamentali. Grazie alla sua esperienza pluriennale da caposervizio e direttore di testate e agenzie di stampa, Pollichieni è stato una vera guida per tanti giornalisti calabresi ai quali mancherà la sua voce libera, democratica e pluralista. Ai familiari desidero esprimere la più sentita vicinanza e il mio profondo cordoglio insieme a quello dell’intera amministrazione”.

Nesci (M5S): “Giornalista puro, severo, rigoroso e prezioso per l’emancipazione della Calabria”

“Paolo Pollichieni è stato un giornalista puro, severo, rigoroso e prezioso per l’emancipazione della Calabria, che richiede un’informazione obiettiva, basata sui fatti quotidiani. Ne ricordo il coraggio, l’entusiasmo, la capacità professionale, la profondità intellettuale e la vivace ironia negli editoriali, negli articoli e nella rubrica video “Omissis”, diventata virale”. Lo afferma, in una nota, la deputata del Movimento Cinque Stelle Dalila Nesci, che aggiunge: “Pollichieni ha saputo raccontare come pochi i drammi, i bisogni, le contraddizioni e le potenzialità della Calabria. Ha reso un servizio fondamentale ai cittadini e ogni giorno ha stimolato la classe politica, spesso chiusa nella propria autoreferenzialità e allergica al suo giornalismo, forte della verità, della verifica delle fonti, di un’autorevolezza indiscutibile”. “In particolare, Pollichieni – prosegue la deputata – ha scavato a fondo sulla gestione della sanità calabrese e reso conto delle pratiche, dei vizi nei palazzi della giunta e del consiglio regionale. Con i suoi giovani redattori, che ha formato con scrupolo e dedizione, ha fatto emergere scandali, abusi e irregolarità, che tante volte hanno costituito la base delle mie denunce e azioni parlamentari”. “Pollichieni – continua l’esponente M5S – ha affrontato argomenti spinosi con una conoscenza sempre capillare di problemi e fenomeni che hanno causato la marginalità della Calabria e l’emigrazione progressiva di diverse generazioni. Penso ai suoi servizi sulla ‘ndrangheta e sulla massoneria deviata, documentati e ricchi di dettagli”. “Piango – conclude Nesci – la scomparsa di un grande professionista, di un amico, di un maestro di quel giornalismo d’inchiesta che serve alla nostra terra. Abbraccio i suoi familiari e collaboratori, sicura che l’eredità di Paolo verrà raccolta e non si perderà”.

Puccio (Pd): "Il giornalismo calabrese perde una figura di rango"

"Con la scomparsa di Paolo Pollichieni il giornalismo calabrese perde una figura di rango. Paolo ha dimostrato nei lunghi anni di carriera di essere  stato un giornalista di razza, caparbio, preparato e, soprattutto, libero. Una libertà che ha voluto ritagliarsi anche più recentemente affrontando in pima persona sfide editoriali importanti che, a loro volta, hanno consentito la formazione di nuove leve di capaci giornalisti e la nascita di altre prestigiose firme. Alla famiglia, la moglie  e i due figli, e alla sua redazione giungano la vicinanza e le condoglianze del Partito Democratico calabrese".

Loiero: "Perdita che mi addolora"

"Apprendo a Roma della morte dell'amico Paolo Pollichieni. Una perdita che mi addolora". Lo afferma, in una dichiarazione, Agazio Loiero, ex ministro, parlamentare e presidente della Regione. "Sono andato a trovarlo - aggiunge - nella sua casa a Roma prima di Pasqua perché sapevo che non era messo bene in salute. Anche se l'ho trovato come sempre reattivo e ottimista. Era sicuramente la famiglia, la moglie Giovanna e i suoi figli Luciano e Pietro, dei quali andava fiero, la sua forza. Pollichieni aveva professionalmente alcune qualità abbastanza rare: era combattivo e andava fino in fondo alle cose che col suo fiuto scopriva e soprattutto aveva coraggio. Qualità, quest'ultima, non molto diffusa nel nostro Paese. Con la sua redazione, che difendeva sempre e comunque, conduceva battaglie di verità nel nostro difficile territorio. Sul piano umano poi, se ti sentiva amico, ricambiava con uno slancio e una generosità non comuni. E la sua amicizia era per sempre, non come quelle labili e volatili che spesso si riscontrano nella vita". "Da oggi il giornalismo calabrese, ma anche quello nazionale, - conclude Loiero - sarà più povero. Riposa in pace, amico mio".

Falcomatà: "Brillante cronista ed intellettuale di razza, grave perdita per l'informazione calabrese"

"La scomparsa del Direttore Paolo Pollichieni, brillante cronista ed intellettuale di razza, è una grave perdita per il giornalismo e per l'intera comunità calabrese. La sua morte lascia un vuoto enorme nel panorma dell'informazione, ancor più in una terra come la nostra, storicamente madre fertile di stroardinari punti di riferimento intellettuali, capaci di riflettere e far riflettere, offrendo ai lettori le più lucide chiavi di lettura per l'interpretazione dei fatti e dei processi storici che la Calabria ha attraversato negli ultimi decenni". E' quanto scrive in una nota il sindaco di Reggio Calabria Giuseppe Falcomatà commentando la prematura scomparsa del Dottor Paolo Pollichieni, morto ieri all'Ospedale di Padova dove era ricoverato per un delicato intervento. 

Durante l'odierna riunione del Consiglio Comunale di Reggio Calabria, l'Assemblea ha osservato un minuto di silenzio per onorare la memoria del giornalista calabrese prematuramente scomparso. "Pollichieni era cresciuto giornalisticamente in quella storica fucina di talenti che è stata la redazione reggina della Gazzetta del Sud - ha scritto ancora il Sindaco - la sua penna era fluida ed efficace e trasmetteva con chiarezza al lettore l’essenza della notizia, senza vaghezze o omissioni. Se aveva una notizia (e lui ne aveva tante) la scriveva senza indugio, non esitando a svilupparla sulla base delle sue consapevoli intuizioni".

"In diverse occasioni il Direttore aveva affermato che il giornalismo non è una professione per vili. Concordo. Pollichieni – ha aggiunto Falcomatà - non amava le mezze misure e affilava sempre la sua penna che spesso e volentieri diventava un rasoio. Era spietato con un certo tipo di politica, contribuendo attraverso il racconto delle vicende che hanno interessato la nostra terra negli ultimi decenni a costituire una solida coscienza civica nei lettori. La sua più spiccata caratteristica è stata quella di non aver mai avuto riserve o timori reverenziali nei confronti di chicchessia. La sua ultima avventura editoriale, quel Corriere della Calabria che in questi anni è diventato un baluardo dell’informazione calabrese, ha confermato qualora ce ne fosse stato bisogno, il suo grande talento di “uomo squadra”, capace di dirigere con mano sicura una redazione capace, vivace ed eterogenea".

Francesco D’Agostino: "Oggi è un giorno triste perché perdiamo un riferimento solido e di qualità"

“Con la scomparsa di Paolo Pollichieni se ne va un pezzo importante di giornalismo calabrese”. È quanto dichiara il consigliere regionale Francesco D’Agostino che prosegue:  “Oggi è un giorno triste perché perdiamo un riferimento solido e di qualità, da sempre attento alle dinamiche più profonde e autentiche di questa regione. Una persona da anni in prima fila nella battaglia per una Calabria diversa e migliore. Alla famiglia, e dunque alla moglie e ai figli, e alla redazione del Corriere della Calabria, esprimo tutto il mio cordoglio e la mia vicinanza, nella consapevolezza che il bagaglio di valori ed esperienza di Paolo Pollichieni non andrà perduto, ma continuerà a rivivere in quanti lavoreranno per una informazione vera e libera in Calabria”. 

Wanda Ferro: "Aveva solo un volto, e solo una parola"

"Non è semplice per me dire addio a Paolo Pollichieni. Chi come me ha scelto di dedicare la propria vita alla politica, sa di avere tanta gente vicino, ma pochi veri punti di riferimento. Paolo era uno di questi. Perché aveva solo un volto, e solo una parola. Doti, queste, che sono ancora oggi quasi un lusso per chi in Calabria esercita una professione a continuo contatto con il potere. Io ho sempre letto in queste sue qualità il segno di una forza caratteriale, di una ricchezza interiore, di un disinteresse quasi sprezzante per gli interessi materiali, che rappresentano ciò che più di tutto è capace di alimentare la libertà di un uomo. Ed è per questo che per me è importante il ricordo del profilo umano di Paolo, che ho avuto il privilegio di sentire vicino soprattutto nei momenti per me più difficili, e dal quale ho tratto tanta della forza e della determinazione di cui ho avuto bisogno. Il mio saluto è quindi un messaggio di immensa gratitudine per l’uomo, prima ancora che per il giornalista. Come calabrese, però, piango anche la scomparsa di un giornalista vero, coraggioso, rigoroso, corretto, che ha avuto sempre come unica guida la verità e l’ostinatezza dei fatti".

"Parlavo della sua libertà, che gli consentiva uno stile ironico e tagliente davanti agli episodi di malaffare, ai privilegi e alle meschinità di una classe politica famelica ed autoreferenziale. Ma voglio citare la sua determinazione nel raccontare gli affari della ‘ndrangheta, la sua forza oppressiva e pervasiva, le sue devastanti ripercussioni sulle possibilità di sviluppo del territorio, ma anche nel parlare di quella zona grigia in cui la criminalità si incontra con i professionisti, con la politica, con i pezzi deviati delle istituzioni. Il suo lavoro d’inchiesta, caratterizzato da una profonda conoscenza dei fatti e da una rigorosa attività di verifica, è sempre stato una preziosa fonte di informazioni e un continuo stimolo per chi ha assunto la responsabilità di governare la cosa pubblica. A rendere un po’ meno dolorosa questa perdita, umana e professionale, la sua capacità di trasmettere a tanti giovani giornalisti il suo metodo di lavoro e i valori di un giornalismo libero e rivolto al solo interesse della ricerca della verità e della garanzia del diritto dei lettori ad essere correttamente informati. Rivolgo un sincero sentimento di cordoglio ai suoi familiari, e anche ai suoi collaboratori che, lavorando al suo fianco per gran parte del tempo, hanno rappresentato una seconda famiglia. Per questo mi stringo in un affettuoso abbraccio all’editore del Corriere della Calabria Paola Militano e a tutti gli splendidi giornalisti e collaboratori della sua redazione".

Cuda (Pd): "Viene a mancare figura di giornalista ed intellettuale prestigioso"

"A nome mio e di tutto il Pd della provincia di Catanzaro voglio esprimere le condoglianze per la grave perdita del Direttore del Corriere della Calabria, Paolo Pollichieni.  Alla Calabria ed al meridione viene a mancare una figura di giornalista ed intellettuale prestigioso, che negli anni ha fatto dell'autonomia e della libertà di critica e di pensiero un sicuro riferimento per tutti i Calabresi onesti, liberi e forti. Paolo Pollichieni non è stato solo un fine polemista ed una penna raffinata e brillante, ma anche un esempio per chi in Calabria quotidianamente si scontra con il malaffare, l'affarismo e la clientela. Noi pensiamo che un quanto mai auspicato riscatto di questa terra passi per l'insegnamento che Paolo Pollichieni ha voluto lasciare a tutti noi. Noi così lo vogliamo ricordare".

 

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