Estorsioni dopo furti auto, arresti nel reggino

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Reggio Calabria - È in corso un'operazione della Polizia di Reggio Calabria per l'esecuzione di nove ordinanze di custodia cautelare in carcere nei confronti di persone di etnia rom accusate di avere compiuto una lunga serie di furti d'auto imponendo poi la consegna di consistenti somme di denaro in cambio della loro restituzione con la tecnica cosiddetta del "cavallo di ritorno". I provvedimenti restrittivi, eseguiti dalla Squadra mobile, sono stati emessi dal Gip di Reggio Calabria su richiesta della Procura della Repubblica. Gli episodi di estorsione su cui è stata fatta luce sono, complessivamente, una ventina. I reati contestati agli arrestati sono estorsione, ricettazione e furto aggravati.

REAZIONI

De Raho, allarme sociale

"Anche se non vi è prova evidente della presenza della 'ndrangheta, l'operazione condotta dalla polizia di Stato sulla comunità rom del quartiere 'Ciccarello', conferma la pericolosità di alcuni reati che destano preoccupazione ed allarme sociale". Lo ha detto il procuratore della Repubblica di Reggio Calabria, Federico Cafiero de Raho, nel corso della conferenza stampa sugli arresti eseguiti dalla Squadra mobile di nove responsabili di numerosi furti di autovetture, ricettazione e tentate estorsioni, tutti appartenenti alla comunità degli zingari di Ciccarello. I cittadini che subivano il furto degli automezzi venivano contattati da telefoni pubblici a distanza di qualche giorno dall'episodio da un emissario del gruppo il quale si proponeva, dietro compenso, di impegnarsi alla restituzione del mezzo. "Parliamo di somme intorno ai quattrocento euro - ha aggiunto de Raho - richieste che giungevano a persone non in condizioni floride, ma che preferivano aderire alla richiesta estorsiva anziché denunciare il furto stesso. Non è la prima volta che il fenomeno viene accertato e colpito a Reggio Calabria, ma è evidente che tale comportamento continua a verificarsi nonostante l'attenzione delle forze di polizia ed il costante controllo del territorio". "Nelle indagini - ha sostenuto il procuratore aggiunto Gaetano Paci - non emergono collegamenti tra gli arrestati e i clan della 'ndrangheta, ma talvolta sono stati notati contatti tra personaggi che gravitano attorno alla cosca Libri e i rom di Ciccarello. Il gruppo criminale aveva posto in essere un metodo criminale seriale che culminava con la richiesta estorsiva per ottenere la restituzione dell'autovettura rubata". All'incontro con i giornalisti erano presenti il questore Raffaele Grassi, il dirigente della squadra mobile, Francesco Rattà, e il funzionario di polizia che ha condotto le indagini, Francesco Giordano.

Prefetto Reggio Calabria, rafforzato Stato

Il prefetto di Reggio Calabria, Claudio Sammartino, ha rivolto un messaggio di "sincero e vivo apprezzamento al questore e agli uomini e alle donne della polizia di Stato che, coordinati dalla Procura della Repubblica - Direzione Distrettuale Antimafia, hanno eseguito l'arresto di 10 persone per furto, ricettazione ed estorsione in danno di cittadini e commercianti, vittime di una lunga serie di episodi estorsivi legati al fenomeno del cavallo di ritorno". L'operazione, condotta con perquisizioni e controlli nei quartieri periferici di Ciccarello e Arghillà, ha contribuito a rafforzare "anche in quelle zone, caratterizzate da occupazioni abusive - prosegue la nota - e da criminalità diffusa, la presenza tangibile dello Stato, costituendo un ulteriore tassello della strategia interistituzionale posta in essere in maniera ferma e determinata sull'intero territorio reggino, come testimoniano anche le numerose operazioni delle Forze di Polizia. Tale risultato contribuisce a rafforzare la fiducia dei cittadini calabresi nelle Istituzioni dello Stato impegnate, in un costante rapporto di efficace e fruttuosa collaborazione, a prevenire e contrastare ogni forma di criminalità nel tessuto sociale ed economico della provincia e, in questo caso dei quartieri più popolosi e maggiormente esposti a rischio criminalità del Capoluogo".

"In tale senso - è scritto nella nota della Prefettura - si pone anche l'attività di prevenzione, controllo del territorio e contrasto alle varie forme di illegalità e criminalità, strategicamente definita in sede di Comitato Provinciale per l'Ordine e la Sicurezza Pubblica, posta in essere nell'ambito della Direttiva del Ministro dell'Interno "Focus 'ndrangeta - Piano di azione nazionale e trasnazionale", con moduli flessibili interforze che tendono a coprire tutti i quadranti della provincia e del Capoluogo con servizi coordinati improntati alla massima visibilità soprattutto nelle aree ad alta densità densità criminale".

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