Estorsioni e rapine, intimidazione anche a carabinieri: 14 arresti nel cosentino - VIDEO

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Corigliano Calabro (Cosenza) - Una vasta operazione dei Carabinieri del Comando Provinciale di Cosenza, coadiuvati da unità del Nucleo Cinofili dello Squadrone Eliportato Cacciatori di Vibo Valentia, sta dando esecuzione a 14 misure applicative della custodia cautelare in carcere, degli arresti domiciliari e dell’obbligo di presentazione alla Pg, emesse dal GIP presso il Tribunale di Castrovillari, su richiesta della Procura della Repubblica, coordinata da Eugenio Facciolla. I reati contestati sono quelli di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di estorsioni, rapine e ricettazione, nonché del reato di danneggiamento seguito da incendio ai danni dell’autovettura di un Carabiniere in forza alla Compagnia di Corigliano Calabro.     

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Contestualmente sono in atto diverse perquisizioni domiciliari nei confronti di altri indagati, destinatari di avviso di conclusione delle indagini preliminari per il reato di associazione per delinquere finalizzata ai furti. I dettagli dell’operazione sono stati resi noti nel corso della conferenza stampa al Comando Provinciale dei Carabinieri di Cosenza, alla presenza del Procuratore Capo della Repubblica di Castrovillari.

Due le bande sgominate

Due bande criminali contrapposte operanti una nel centro storico di Corigliano Calabro, costituita dagli esponenti noti della criminalità locale, e l'altra nella zona marina, composta invece da giovani: sono quelle disarticolate dai carabinieri della Compagnia di Corigliano Calabro con l'operazione denominata "Tribunale" che ha portato all'esecuzione di 14 provvedimenti tra ordinanze di custodia cautelare in carcere, ordinanze agli arresti domiciliari e obblighi di presentazione alla polizia giudiziaria. Il nome dell'operazione deriva dal fatto che dalle indagini è emerso che spesso veniva convocato una sorta di "Tribunale", presieduto da Pasquale Solimando, già coinvolto in inchieste condotte dalla Dda di Catanzaro, che valutava le condotte dei soggetti resisi responsabili, nel territorio di loro competenza, di reati predatori senza essere stati preventivamente autorizzati.

"Rappresaglie contro chi trasgrediva agli ordini"

"Nei confronti di chi trasgrediva agli ordini - ha detto il Procuratore della Repubblica di Castrovillari, Eugenio Facciolla - venivano messe in atto rappresaglie violente, tanto che alla fine si svolgeva un vero e proprio 'processo' che si concludeva con la sentenza punitiva". Tra i reati contestati ci sono otto estorsioni, una delle quali messa in atto per un periodo di dieci anni ai danni di un imprenditore, due rapine e un attentato incendiario nell'aprile del 2013 ai danni dell'auto di un carabiniere. "Le indagini - ha detto il comandante provinciale di Cosenza dei carabinieri, colonnello Piero Sutera - sono partite proprio dall'intimidazione ai danni del militare. Un attacco grave e diretto ad un rappresentante dello Stato da cui derivarono tutta una serie di aggressioni particolarmente violente nei confronti di giovani residenti a Corigliano".

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