Operazione "Lince Rossa": furti di mezzi e riciclaggio, 9 misure cautelari nel vibonese - I NOMI

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Vibo Valentia - La polizia stradale di Vibo Valentia, insieme ai colleghi del Compartimento polizia stradale di Catanzaro e Milano, della sezione di polizia stradale di Brescia e delle sottosezioni autostradali di Lamezia Terme e Palmi, hanno dato esecuzione a 9 provvedimenti restrittivi per associazione a delinquere finalizzata ai furti di mezzi d'opera di ingente valore per il successivo riciclaggio. Le ordinanze sono state emesse dalla procura della Repubblica di Palmi nei confronti di persone domiciliate nel Vibonese, nella Piana di Gioia Tauro, nel Bresciano e nel Milanese. Tutti i particolari nel corso di una conferenza stampa nella sede della polizia stradale di Vibo alle 11.30. Sono nove i mezzi di cantiere, in particolare escavatori ed altri mezzi per il movimento terra, provento di furti, per un valore di oltre un milione di euro, recuperati dalla Polizia stradale e restituiti ai proprietari nell'ambito dell'indagine, coordinata dalla Procura della Repubblica di Palmi, che ha portato all'arresto di sette persone ed alla notifica di due obblighi di dimora. Le persone coinvolte nell'operazione sono accusate di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di furti di mezzi d'opera per il successivo riciclaggio.

I NOMI

Le persone arrestate dalla Polizia stradale e condotte in carcere nell'ambito dell'operazione, denominata "Lince rossa" sono Salvatore Schiavone, di 43 anni, di Nicotera; Pasquale Napoli, di 56, di Melicucco, e Rocco Pesce, di 47, di Rosarno. Gli arresti domiciliari sono stati disposti per Gaetano Rao, di 39 anni, di Rosarno; Antonio Panzitta, di 40, di Rombiolo; Vittorio Schiavone, di 55, originario di San Calogero ma residente nel bresciano, e Rocco Minzoturo, di 48, nato a Taurianova ma domiciliato a Cinisello Balsamo. I due provvedimenti di obblighi di dimora, infine, sono stati notificati ad Angelo Navarra, di 51 anni, di Rombiolo, e Antonio Zangari, di 46, domiciliato a Laureana di Borrello. Decisivi, per il buon esito dell'indagine, sono stati i riscontri bancari sui pagamenti dei veicoli taroccati ad opera di ignari acquirenti, effettuati perlopiù con assegni e bonifici collegabili all'organizzazione. L'inchiesta giudiziaria che ha portato agli arresti é stata condotta dalla Procura della Repubblica di Palmi, diretta da Ottavio Sferlazza. Titolare del fascicolo é stato il sostituto procuratore Salvatore Rossello. 

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