Furto, ricettazione e riciclaggio di auto: tre arresti tra Polistena e Rosarno

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Polistena (Reggio Calabria) – Tre persone sono state arrestate, a Polistena e Rosarno, dai carabinieri della Compagnia di Taurianova, perché ritenuti responsabili, a vario titolo, dei reati di ricettazione, riciclaggio e furto aggravato.

gli arresti scaturiscono dall’ordinanza di misura cautelare emesse dal G.I.P. presso il Tribunale di Palmi su richiesta della locale Procura, nei confronti dei tre indagati, con precedenti di polizia per reati contro il patrimonio, la persona e nell’ambito degli stupefacenti. Si tratta di Michele Raso, 32 anni di Polistena, Antonio Bevilacqua, 44 ani di Rosarno e Ferdinando Ciricosta, 29 anni di Rosarno. Raso e Ciricosta sono ai domiciliari, mentre Bevilacqua è stato sottoposto all’obbligo di dimora.

Il provvedimento cautelare arriva alla fine di una serie di indagini portate avanti dai carabinieri di Polistena, dopo il ritrovamento, all’interno di una officina di Polistena gestita da Raso e Ciricosta di una Fiat Panda rubata poche ore prima a Pizzo Calabro.

Al momento del controllo alcune parti dell’autovettura risultavano già manomesse, con  l’intento di impedire che si potesse ricondurre al furto. La perquisizione si è così estesa a due rimesse, dove sono state trovate numerose parti meccaniche e componenti di autovetture (motori e monoblocchi) di provenienza incerta, nonché un altro veicolo, che i due hanno giustificato come precedenti acquisti, non documentati. Dopo questo intervento, a cui ha fatto seguito la restituzione al proprietario dell’auto rubata, i militari hanno avviato le indagini, che, attraverso analisi tecniche, accertamenti e riscontri investigativi, hanno consentito di dimostrare come parte del materiale trovato costituisse provento di precedenti furti.

Raso e Ciricosta, approfittando della loro attività professionale, avrebbero stabilmente acquistato o comunque ricevuto auto rubate, per poi asportare i componenti di loro interesse modificando i numeri e i codici identificativi per ostacolare l’identificazione della provenienza illecita, e disporre di materiale e componenti di auto da rimettere sul mercato delle vendite e delle riparazioni. L’officina, dopo il controllo è stata chiusa.

Bevilacqua, con numerosi precedenti anche specifici, era stato incaricato di commettere materialmente il furto della Fiat Panda poi trovata all’interno dell’officina.

Raso e Ciricosta, considerati gli organizzatori di questo sistema, risponderanno dei reati di ricettazione e riciclaggio, mentre il Bevilacqua è accusato del solo reato di furto aggravato.

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