I bond della 'ndrangheta passano anche da Lamezia: le rivelazioni dopo l'inchiesta del Financial Times

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Lamezia Terme - I bond piazzati dalle cosche nell'intricato mondo della finanza internazionale passerebbero anche da Lamezia Terme. Secondo le ricostruzioni del "Financial Times" e del sito "Oggi e domani", infatti, una società lametina, i cui intestari sono stati coinvolti nell'inchiesta "Quinta Bolgia", avrebbero un ruolo predominante nelle operazioni di alta finanza riconducibili alle potenti cosche della mafia calabrese.

"Nel rapporto dell’Uif (l'ufficio anticorruzione della Banca d'Italia, ndr) - è scritto nell'articolo di "Oggi e domani" - si legge che le fatture entrate nel pacchetto finanziario - poi venduto tra gli altri anche a Banca Generali - provengono da una impresa di Lamezia Terme connessa alle famiglie Putrino e Strangis coinvolte nell’inchiesta antimafia della procura di Catanzaro, guidata da Nicola Gratteri, nota come “Quinta Bolgia”. Un’indagine del novembre 2018, con 24 persone arrestate e beni sequestrati per 10 milioni di euro, che ha svelato gli interessi della cosca Iannazzo-Cannizzaro nelle attività collegate alla sanità: onoranze funebri, forniture di materiale sanitario e servizio ambulanze. Si tratta della R Group: sede a Lamezia, tuttora attiva e in rapporti economici con le aziende sanitarie del territorio calabrese".

"Le fatture emesse da questa impresa nei confronti delle aziende sanitarie locali - proseguono nell'articolo - venivano poi assemblate insieme ad altri elementi di garanzia (i cosiddetti sottostanti) per creare un prodotto nuovo. Un’operazione di accorpamento gestita da una società lussemburghese specializzata nella creazione di prodotti finanziari. Tra gli acquirenti del prodotto, come ha scritto il Financial Times, c’era anche Banca Generali, che a sua volta si era avvalsa dell’intermediazione della società di consulenza EY (già Ernst&Young). “Il fatto è riferito al credito da 400 mila euro di un’azienda fornitrice del sistema sanitario nazionale”, ha detto Banca Generali a Class Cnbc, aggiungendo che il credito è stato “ceduto attraverso un intermediario certificato da Banca d’Italia e che è stato acquisito insieme a un pacchetto di altri crediti da Banca Generali per essere inseriti in un fondo chiuso”.

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