Lamezia, 50mila euro a cosca Giampà per voti ad elezioni regionali 2005: formalizzati 7 abbreviati, a gennaio la requisitoria del Pm

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Catanzaro – Sono state formalizzate e ammesse, sette richieste di rito abbreviato nel processo per un presunto voto di scambio nelle elezioni per il consiglio regionale del 2005 che riguarda anche alcuni membri della cosca Giampà di Lamezia.

Nell’udienza preliminare davanti al Gup del Tribunale di Catanzaro, Francesca Pizzì, gli imputati, tramite i loro legali, hanno scelto il rito con il quale essere processati. Romolo Villirillo, 39 anni; Aldo Notarianni, 52 anni; Rosario Cappello, 57 anni; Pasquale Giampà, 53 anni; Angelo Torcasio, 24 anni;Saverio Cappello, 37 anni e Angela De Feo, 56 anni hanno optato per il rito alternativo dell’abbreviato, mentre Vincenzo Bonaddio, 58 anni, ha scelto il rito ordinario.

Si tornerà in aula a gennaio quando il Pubblico Minsitero Elio Romano farà la sua requisitoria, discuteranno poi, sempre nella stessa udienza, anche le Parti Civili. In altre due udienze, sempre a gennaio, sono state fissate le discussioni dei difensori dei sette imputati.

I fatti per i quali sono a processo gli imputati risalgono all’elezioni per il rinnovo del Consiglio Regionale della Calabria del 3 e 4 aprile 2005: il reato ipotizzato, infatti, è quello dello scambio elettorale politico-mafioso. Anche secondo quanto raccontato dai collaboratori Gennaro Pulice e Giuseppe Giampà, la De Feo, in qualità di candidata in forza al partito Socialista, Nuovo Psi, per quelle consultazioni, avrebbe avvicinato, con la mediazione di Romolo Villirillo (gregario della cosca di ‘ndrangheta Grande Aracri di Cutro), esponenti di spicco della cosca di ‘ndrangheta Giampà di Lamezia affinché gli procurassero voti.

In cambio, sarebbero stati corrisposti 50mila euro, somma effettivamente poi consegnata nelle mani dell’indagato Pasquale Giampà, membro della cosiddetta “commissione” della cosca lametina per la ripartizione del denaro con gli altri maggiorenti dell'organizzazione mafiosa.

A distribuire ad affiliati e simpatizzanti il materiale di propaganda elettorale sarebbero stati, tra gli altri, i Cappello che, dopo l’avvio della loro collaborazione con la giustizia, hanno dichiarato di aver ricevuto 5mila euro della somma pagata dalla De Feo, che poi avrebbero distribuito in piccole tranche da 100 euro ai collettori di voti a disposizione della cosca impegnati sul territorio. Nessuno scranno, comunque, per la De Feo, che, come hanno rilevato gli inquirenti, sarebbe stata lei stessa, a rivolgersi per chiedere la restituzione della somma, ancora una volta al Villirillo che, direttamente o tramite propri sodali, interessò esponenti di spicco della ‘ndrangheta lametina, contattati anche in ambito carcerario. 

Il collegio difensivo è composto, tra gli altri, dagli avvocati Francesco Gambardella e Giusy Caliò. 

C.S.

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