Lamezia, 50mila euro a cosca Giampà per voti ad elezioni regionali 2005: prescrizione per tutti

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Catanzaro - È finito in prescrizione il presunto voto di scambio nelle elezioni per il consiglio regionale del 2005 tra l'imprenditrice catanzarese Angela De Feo e alcuni membri della cosca Giampà di Lamezia. A stabilirlo oggi è stato il gup di Catanzaro al termine del processo con rito abbreviato.

A processo erano finiti, oltre alla De Feo, anche Romolo Villirillo; Aldo Notarianni; Rosario Cappello; Pasquale Giampà; Angelo Torcasio; Saverio Cappello che avevano scelto l’abbreviato.

Oggi, inoltre, è stata emessa sentenza di non luogo a procedere per intervenuta prescrizione anche per Vincenzo Bonaddio, che aveva scelto il rito ordinario.

I fatti per i quali sono a processo gli imputati risalgono all’elezioni per il rinnovo del Consiglio Regionale della Calabria del 3 e 4 aprile 2005: il reato ipotizzato, infatti, è quello dello scambio elettorale politico-mafioso. Anche secondo quanto raccontato dai collaboratori Gennaro Pulice e Giuseppe Giampà, la De Feo, in qualità di candidata in forza al partito Socialista, Nuovo Psi, per quelle consultazioni, avrebbe avvicinato, con la mediazione di Romolo Villirillo, ritenuto gregario della cosca di ‘ndrangheta Grande Aracri di Cutro, esponenti di spicco della cosca di ‘ndrangheta Giampà di Lamezia affinché gli procurassero voti.

In cambio, sarebbero stati corrisposti 50mila euro, somma effettivamente poi consegnata nelle mani dell’indagato Pasquale Giampà, membro della cosiddetta “commissione” della cosca lametina per la ripartizione del denaro con gli altri maggiorenti dell'organizzazione mafiosa. A distribuire ad affiliati e simpatizzanti il materiale di propaganda elettorale sarebbero stati, tra gli altri, i Cappello che, dopo l’avvio della loro collaborazione con la giustizia, hanno dichiarato di aver ricevuto 5mila euro della somma pagata dalla De Feo, che poi avrebbero distribuito in piccole tranche da 100 euro ai collettori di voti a disposizione della cosca impegnati sul territorio.

Nessuno scranno, comunque, per la De Feo, che, come hanno rilevato gli inquirenti, sarebbe stata lei stessa, a rivolgersi per chiedere la restituzione della somma, ancora una volta al Villirillo che, direttamente o tramite propri sodali, interessò esponenti di spicco della ‘ndrangheta lametina, contattati anche in ambito carcerario. 

Il Pm Elio Romano aveva chiesto la condanna di tutti e sei gli imputati al termine della sua requisitoria nell’ambito del processo con rito abbreviato.

Il collegio difensivo è composto, tra gli altri, dagli avvocati Francesco Gambardella, Giusy Caliò, Annarita Cellini, Paola e Francesco Stilo.

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