Lamezia: 50mila euro a cosca Giampà per voti durante elezioni regionali 2005, imputati scelgono abbreviato

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Catanzaro – Hanno scelto il rito abbreviato gli imputati nel procedimento per un presunto voto di scambio nelle elezioni per il consiglio regionale del 2005. Alla sbarra, in questo processo, Angela De Feo, 56 anni; Romolo Villirillo, 39 anni; Aldo Notarianni, 52 anni; Rosario Cappello, 57 anni; Pasquale Giampà, 53 anni; Angelo Torcasio, 24 anni; Saverio Cappello, 37 anni; Vincenzo Bonaddio, 58 anni. Stamane si è tenuta la prima udienza a Catanzaro davanti al Gup Assunta Maiore, che ha rinviato il processo a novembre quando il pubblico Ministero Elio Romano terrà la sua requisitoria. Gli otto imputati, per i quali si ipotizza il reato di scambio elettorale politico- mafioso, sono stati rinviati a giudizio nel maggio scorso: secondo le indagini della Squadra Mobile, anche grazie alle dichiarazioni dei collaboratori Gennaro Pulice e Giuseppe Giampà, la De Feo, in qualità di candidata in forza al partito Socialista, Nuovo Psi, per le consultazioni relative al rinnovo del Consiglio Regionale della Calabria del 3 e 4 aprile 2005, avrebbe avvicinato, con la mediazione di Romolo Villirillo (gregario della cosca di ‘ndrangheta Grande Aracri di Cutro), esponenti di spicco della cosca di ‘ndrangheta Giampà di Lamezia Terme affinché gli procurassero voti. In cambio, sarebbero stati corrisposti 50mila euro, somma effettivamente poi consegnata nelle mani dell’indagato Pasquale Giampà, membro della cosiddetta “commissione” della cosca lametina per la ripartizione del denaro con gli altri maggiorenti dell'organizzazione mafiosa.

A distribuire ad affiliati e simpatizzanti il materiale di propaganda elettorale furono, tra gli altri, i Cappello che, dopo l’avvio della loro collaborazione con la giustizia, hanno dichiarato di aver ricevuto 5mila euro della somma pagata dalla De Feo, che poi distribuirono in piccole tranche da 100 euro ai collettori di voti a disposizione della cosca impegnati sul territorio.

La De Feo, comunque, nonostante l’intervento della cosca, non riuscì ad ottenere uno scranno in consiglio, così, come hanno rilevato gli inquirenti, sarebbe stata lei stessa, a rivolgersi per chiedere la restituzione della somma, ancora una volta al Villirillo che, direttamente o tramite propri sodali, interessò esponenti di spicco della ‘ndrangheta lametina, contattati anche in ambito carcerario. 

Il collegio difensivo è composto tra gli altri dagli avvocati Francesco Gambardella e Giusy Caliò. 

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