Lamezia: Dda ricorre contro scarcerazione Franco Perri

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Catanzaro - Elio Romano, sostituto procuratore della Dda di Catanzaro, ha presentato appello al tribunale del Riesame contro l'ordinanza con cui il gip aveva concesso all'imprenditore lametino Franco Perri la misura dell'obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. Il proprietario del centro commerciale “DueMari” era stato arrestato lo scorso 14 maggio nell'ambito dell'operazione Andromeda contro il clan Iannazzo con le accuse di associazione mafiosa (poi derubricata dal Tribunale della Libertà in concorso esterno) e tentate lesioni aggravate in concorso. Per il magistrato della Direzione distrettuale antimafia l'ordinanza del gip mostra una "assoluta carenza di motivazione". Secondo quanto sostiene il pm Romano "la possibilità di reiterare la situazione e l'occasione che ha dato luogo al contributo che Perri, da extraneus, a una consorteria mafiosa, può manifestarsi ancora sulla base della lunga pregressa esperienza dal medesimo accumulata in settori chiave del commercio e dell'imprenditoria, con la stessa cosca Iannazzo o con altri sodalizi 'ndranghetistici locali o operanti al di fuori della Calabria, in forme diverse".

Nell'appello si sottolinea anche "la familiarità raggiunto dall'indagato con i componenti del sodalizio e i loro vicini più stretti". La "assoluta carenza motivazionale" appare ancor più evidente, a parere del pm, con riferimento all'accusa di tentate lesioni aggravate per la quale ci sarebbe un "effettivo e concreto pericolo di inquinamento probatorio". Il sostituto procuratore ricorda che una delle principali fonti di prova è costituita dalle dichiarazioni della persona offesa, ossia il fratello dell'indagato. Francesco Perri, infatti, è accusato di aver chiesto agli uomini della cosca Iannazzo di gambizzare il fratello Marcello. In conclusione, scrive il pm, appare "urgente e necessario annullare l'ordinanza impugnata".

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