Lamezia: dopo l’omicidio Mezzatesta i coniugi Gallo avevano richiesto il passaporto

gallo_guerrise_berlingieri.jpgUn frame del video in cui si vedono l'auto e la moto sul luogo del delitto Berlingieri.

Lamezia Terme – Avevano richiesto il passaporto dopo l’omicidio di Gregorio Mezzatesta i due coniugi Gallo. Questo quanto emerso nel corso delle indagini e come è scritto nelle carte dell’ordinanza, con la quale il Gip del Tribunale di Lamezia Terme, la dottoressa Emma Sonni, ha disposto la convalida del fermo per Federica Guerrise e l’applicazione della custodia in carcere per lei e per il marito, Marco Gallo, 32enne che si trovava già in carcere dopo essere stato arrestato con l’accusa di essere il killer di Mezzatesta. E proprio dopo questo omicidio e prima dell’arresto di Marco Gallo, i due coniugi, così come accertato nel corso delle indagini, avevano avviato le pratiche per il rilascio del passaporto, che gli era stato consegnato nel mese di luglio.

omicidio_cz_mezzatesta2017.jpgLa scena dell'omicidio di Gregorio Mezzatesta a Catanzaro

La Guerrise, originaria di Accaria di Serrastretta e che tra qualche giorno compirà trent’anni, inoltre, per come accertato dagli investigatori e come lei stessa ha confermato nel corso dell’udienza, pare non abitare più nella sua abitazione di residenza (a Falerna), alternandosi tra casa dei genitori e dei suoceri e, dopo l’arresto del marito, ha anche lasciato il lavoro da infermiera professionale che svolgeva da tempo. Per questo, evidentemente, è stato stretto il cerchio intorno all’indagata: si faceva sempre più consistente l’ipotesi del pericolo di fuga.

Secondo il giudice, “[…] tale ultimo dato – già di per sé sintomatico di condotte preparatorie della fuga – ed il mutamento delle abitudini di vita – nei termini innanzi chiariti – sono dati che, singolarmente considerati e valutati anche alla luce della estrema gravità dei fatti per cui si procede, rendono altamente probabile la possibilità che l’indagata faccia perdere, da un momento all’altro, le proprie tracce, rendendo così concreto il pericolo di fuga”. 

C.S.

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