Lamezia: marijuana nel giardino di casa, un’assoluzione e una condanna

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Lamezia terme - Il giudice del Tribunale di Lamezia Terme, Maria Teresa Carè, ha emesso oggi la sentenza nei confronti di due fratelli, Salvatore e Pietro Giovanni D’Agostino, arrestati nel marzo scorso  per detenzione di marijuana.  Il giudice, nel processo con rito abbreviato, ha stabilito l’assoluzione per non aver commesso il fatto per Salvatore D’Agostino, mentre ha condannato il fratello Pietro Giovanni, a 2 anni e 3 mesi di reclusione oltre al pagamento di 1500 euro di multa. Entrambi sono stati difesi dall’avvocato Antonio Larussa. L’arresto era scattato dopo che i Carabinieri della compagnia di Lamezia, guidati dal comandante Vincelli, avevano perquisito l’abitazione dei due, dove avevano rinvenuto, seppellito nel giardino di casa, 150 grammi di marijuana contenuti in due barattoli di vetro, ma anche denaro in contante, un bilancino di precisione e materiale utile per il confezionamento e la vendita.

I fratelli sono stati scoperti mentre, probabilmente insospettiti, cercavano di spostare la sostanza per paura che fosse rinvenuta.  I due erano già noti alle forze dell'ordine in quanto sottoposti ai domiciliari nel 2013 per detenzione ai fini di spaccio, detenzione illegale di armi clandestine e furto aggravato. I giudici del Tribunale del Riesame avevano deciso di annullare l’ordinanza  solo nei confronti di Salvatore D’Agostino, per “riscontrata carenza dei gravi indizi di responsabilità".  

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