Lamezia: Obblighi di dimora per due imprenditori, bancarotta di 2,9 milioni euro

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Lamezia Terme - Due imprenditori lametini, Vito Doti e Giampietro Riccio, accusati di gravi reati fallimentari, sono stati raggiunti da due misure cautelari, a seguito di complesse indagini coordinate dal sostituto procuratore Santo Melidona e portate avanti dai finanzieri della sezione di polizia giudiziaria, in collaborazione con i militari del gruppo della guardia di finanza lametina guidati dal Tenente Colonnello Fabio Bianco.

I finanzieri hanno eseguito un’ordinanza cautelare emessa dal Gip del Tribunale lametino, Barbara Borelli, sulla base di approfondite indagini, originate dal fallimento di una società di Lamezia Terme, la Giavi Travel con sede in via del Progresso, operante nel settore del turismo, di cui gli imprenditori erano amministratori “di fatto”.

L’attività portata avanti dagli uomini delle fiamme gialle ha permesso di appurare la commissione di vari reati fallimentari, che vanno dalla bancarotta documentale alla bancarotta patrimoniale. Gli indagati avrebbero tenuto, infatti, i libri e le altre scritture contabili in modo da non rendere possibile la ricostruzione del patrimonio e del movimento degli affari e avrebbero anche occultato e disperso i beni della società fallita.

Complessivamente, l’importo economico dei reati contestati agli imprenditori destinatari della misura cautelare supera i 2.900.000 euro. In particolare, le indagini condotte dai militari della guardia di finanza hanno permesso di ricostruire una serie di artificiose operazioni portate avanti dagli imprenditori attraverso altre due società, costituite “ad hoc” con esiguo capitale sociale, che sono state dolosamente caricate di ingenti debiti e spogliate di ogni attività di rilievo, in vista della dichiarazione di fallimento. L’attività di servizio ha consentito di denunciare all’autorità giudiziaria anche due donne, P.S e E.M., che agivano quali complici degli imprenditori lametini destinatari della misura cautelare eseguita dai finanzieri.

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