Lamezia, omicidio Ciriaco in appello: Pg chiede di sentire testimoni

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Lamezia Terme – Ritorno in aula per il processo scaturito dall’omicidio dell’avvocato lametino Torquato Ciriaco avvenuto nel 2002 quando il legale aveva 55 anni. Dopo l’assoluzione in primo grado di tutti gli imputati “per non aver commesso il fatto”, la Procura aveva presentato ricorso contro la sentenza pronunciata nel settembre 2017. Nell’udienza odierna, tenuta nella Corte di Appello di Catanzaro, il Pg Maffia ha chiesto la rinnovazione dell’istruttoria dibattimentale e di sentire il collaboratore Michienzi ed Angela Donato. Su tali richieste si è però opposta la difesa composta dagli avvocati Spinelli, Rotundo, Torchia e Massara. Le difese di Tommaso Anello, dei fratelli Vincenzino e Giuseppe Fruci si sono così opposte alla richiesta di rinnovazione dell’istruttoria per difetto di specificità dei motivi di appello sollevando una questione di legittimità costituzionale (art. 60 comma 3 bis c.p.p.) per violazione, tra gli altri, dell’art. 111 Costituzione. La Corte, infine, si è riservata la decisione per sciogliere la riserva all’udienza del 17 gennaio.

Il processo si era basato proprio sulle dichiarazioni del collaboratore di giustizia Francesco Michienzi, quest’ultimo si era autoaccusato di aver partecipato all'omicidio del legale lametino e proprio per via della sua collaborazione il caso era stato riaperto. Gli imputati erano tutti stati assolti dal gup del Tribunale di Catanzaro, Giovanna Gioia, che ne aveva stabilito la non colpevolezza. La pubblica accusa aveva invece chiesto la condanna all’ergastolo dei tre, Tommaso Anello, i fratelli Vincenzino e Giuseppe Fruci, mentre, per il collaboratore Michienzi, la condanna a dieci anni di reclusione. Nel processo si era costituita parte civile la famiglia del legale lametino.

L'accusa sostien che Ciriaco sarebbe stato ucciso perché voleva acquistare un'azienda edile che la cosca Anello voleva finisse ad un imprenditore già sottoposto ad estorsione. Il fatto di sangue era avvenuto il primo marzo 2002 nei pressi dello svincolo dei “Due Mari” quando l’avvocato Ciriaco fu ucciso in un agguato.

R.V.

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