Lamezia, omicidio Pagliuso: arrestato Marco Gallo - VIDEO

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Lamezia Terme – E’ Marco Gallo il killer ritenuto responsabile dell’omicidio dell’avvocato penalista lametino Francesco Pagliuso, freddato la sera del 9 agosto 2016 nel cortile di casa, in via Marconi a Lamezia Terme. Gallo, 32enne lametino, era già in carcere perchè accusato di due omicidi: quello del dipendente delle Ferrovie dello Stato Gregorio Mezzatesta, avvenuto a Catanzaro in via Milano la mattina del 24 giugno mentre il 53enne andava a lavorare, e del fruttivendolo Francesco Berlingieri, ucciso il 19 gennaio 2017 davanti al suo negozio in via Fiume a Sambiase. Il sospetto degli investigatori é che Gallo, ufficialmente titolare di una società di consulenze, sia stato in realtà un killer al servizio di una cosche della 'ndrangheta.

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I particolari sulla svolta delle indagini, sono stati resi noti in una conferenza stampa presso la Procura di Catanzaro. Le indagini che hanno portato all'identificazione dell'assassinio dell'avvocato Pagliuso sono state condotte dai carabinieri del Nucleo investigativo di Catanzaro, guidati dal tenente colonnello Alceo Greco, e coordinate dalla Direzione distrettuale antimafia del capoluogo.

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"Attraverso il Gps sulla macchina di Gallo, si è riusciti a dare un nome al killer - ha affermato il procuratore aggiunto Giovanni Bombardieri. "Gallo - ha proseguito - nei giorni precedenti e la sera dell'omicidio, si trovava nei pressi del luogo dove è avvenuto l'omicidio". Gallo - ha continuato il procuratore della DDA Nicola Gratteri - non era un “lupo solitario” ma soggetto che sposava filosofia criminale di quella organizzazione, un killer dell'organizzazione". Per Marco Gallo è scattato l'aggravante dell'articolo 7 per aver favorito la cosca Scalise. 

Il ferroviere Gregorio Mezzatesta, ucciso da Gallo, era fratello di Domenico, lo stesso che, insieme al figlio Giovanni, era stato difeso dall’avvocato Pagliuso nel processo per il duplice omicidio di Francesco Iannazzo e Giovanni Vescio, lametini di 29 e 36 anni, avvenuto nel 2013 in un bar di Decollatura. Questa era stata considerata l’ultima vittoria giudiziaria del penalista lametino.  

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