Lamezia: operazione “Asta la vista”, Curcio: “Fatta luce su sistema illegale diffuso e paradossalmente accettato” - VIDEO

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Lamezia Terme - “Riteniamo di avere smantellato, grazie al lavoro svolto dalla Guardia di finanza, un vero e proprio sistema illecito di condizionamento delle vendite giudiziarie”. È questo il dato da evidenziare dell’operazione “Asta la vista – Nomos” secondo il procuratore della Repubblica Salvatore Curcio. Nella conferenza stampa convocata per illustrare i dettagli dell’operazione, Curcio, che ringrazia il gruppo lametino della Guardia di finanza “per un anno e mezzo quasi totalmente assorbito da questa attività d’indagine, che poggia su una capillare attività tecnica, da intercettazioni ambientali, quelle video e telefoniche”, denuncia la “sistematicità degli illeciti contestati e soprattutto l’accettazione, in alcuni versi anche passiva, di questo sistema da parte della generalità. Questo meccanismo illecito era piuttosto diffuso e altrettanto conosciuto ai più. Ciononostante, veniva passivamente accettato. Per cui era paradossalmente quasi diventata la regola”. 

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Una mole di lavoro enorme portata avanti in sinergia, nonostante le note problematiche con cui la giustizia si trova a dover fare i conti quotidianamente. Dice infatti Curcio: “Gli uffici giudiziari di Lamezia, per il contesto in cui ci muoviamo, meritano sicuramente una attenzione particolare da parte del ministero della Giustizia e del Consiglio superiore della magistratura, che ha dimostrato nel caso di specie una sensibilità non indifferente. Gli organici vanno rivisti. Bisogna garantire una giustizia rapida ed efficiente in una città, in un circondario, più in generale in una terra di Calabria, che ha una grande sete di giustizia”. 

A scendere nello specifico dell’operazione è il sostituto procuratore della Repubblica, Giulia Scavello: “Le indagini sono in un certo senso ancora in corso, perché è un sistema che si compone di svariati livelli.  È stato particolarmente complesso e faticoso, perché l’attività tecnica di intercettazione ambientale e telefonica, anche nei luoghi di lavoro e negli uffici giudiziari, è astata capillare e combinata con attività di intercettazione telefonica e con sevizi di osservazione, controllo e pedinamento anche di tipo non convenzionale, cioè pedinamenti con macchine prese a noleggio per non farsi individuare. Nessun aspetto - continua Scavello - è stato lasciato insondato.

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E chiaramente ha dato i suoi buoni frutti, disvelando un vero e proprio sistema illecito di condizionamento del sistema delle aste giudiziarie, tra cui il Tribunale di Lamezia. I soggetti individuati sono riconducibili a un unico nucleo affettivo che, attraverso un’agenzia di affari e servizi, riusciva a contattare vari professionisti delegati e debitori esecutati e a interporsi condizionando i risultati delle vendite, a volte anche attraverso minacce pesanti”.

Il comandante del gruppo della Guardia di finanza di Lamezia, tenente colonnello Clemente Crisci, spiega che “il deus ex machina è un soggetto che gestisce un’agenzia di assicurazione e servizi che sarebbe intestata alla figlia. Per tramite di questa agenzia, sarebbe intervenuto su numerose aste giudiziarie di un decennio nel Tribunale lametino, alterando in gran parte i risultati. Chi voleva partecipare a queste aste, si doveva rivolgere alla sua agenzia. Questo soggetto avrebbe ottenuto informazioni preziose, con ribassi fino all’80 per cento o, addirittura facendo andare deserte le aste per far crollare i prezzi. Il sistema criminale vede coinvolti funzionari della giustizia, cancellieri e avvocati. In seguito agli accertamenti patrimoniali, abbiamo sequestrato due bar, l’agenzia assicurativa, diverse unità immobiliari andate all’asta e illeciti profitti, frutto di presunto riciclaggio”.

Ma le operazioni non sono terminate. “Ci sono 84 militari della Guardia di finanza dislocati nelle province di Catanzaro e Reggio Calabria. È un’attività particolarmente articolata, in quanto si tratta di ordinanze di carattere personale e contestuale misura patrimoniale” sottolinea infine il capitano Matteo Boarelli, comandante del nucleo operativo del gruppo della Guardia di finanza di Lamezia.

Giuseppe Maviglia

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