Lamezia, operazione “Asta la vista”: pubblicate motivazioni Riesame su annullamento misure cautelari per Emanuela Vitalone

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Lamezia Terme - Sono state pubblicate nei giorni scorsi le motivazioni dell’ordinanza del 2 maggio 2019, divenuta definitiva per mancata impugnazione, con la quale il Tribunale del Riesame di Catanzaro (presidente Giuseppe Valea, estensore Gaia Sorrentino) in accoglimento dell’istanza di riesame e dell’atto di appello proposti dagli avvocati Leopoldo Marchese e Alessandra Marchese, ha ritenuto “insussistenti i gravi indizi di colpevolezza a carico dell’avvocato Emanuela Vitalone in ordine alle ipotesi di reato contestate di concorso in turbativa d’asta, abuso d’ufficio e rivelazione di segreto d’ufficio ed ha pertanto annullato integralmente l’ordinanza del Gip del Tribunale di Lamezia Terme, emessa l’1 aprile 2019 nell’ambito della operazione denominata “Asta la vista”, revocando conseguentemente tutte le misure cautelari nei suoi confronti applicate”.

“Il Tribunale – scrivono i legali - con motivazione ampia e articolata, ha preso in analitica considerazione le censure sollevate dai legali dell’avvocato Vitalone ed ha condiviso e valorizzato il puntuale apporto difensivo relativamente ad ogni singolo addebito mosso nei confronti dell’indagata alla luce anche della copiosa e decisiva documentazione acquisita su iniziativa di quest’ultima oltre che dei documentati chiarimenti  forniti dalla stessa nell’interrogatorio innanzi al Gip”.

Il Tribunale ha quindi concluso statuendo che “...con riferimento alle vicende che hanno visto protagonista l’avvocato Vitalone Emanuela, non si ritengono sussistenti elementi indiziari tali da integrare effettive intese o collusioni, in dispregio dell’andamento delle procedure nelle quali la stessa rivestiva incarichi istituzionali e con la consapevolezza di ledere gli interessi dei creditori, dovendo quindi escludersi la rilevanza penale delle suddette condotte. Non si ravvisano, del resto, elementi da cui desumere una effettiva agevolazione dei soggetti rappresentati dal Calidonna, né un interesse specifico e personale dell’indagata, in relazione alle suddette procedure”.

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