Lamezia: Operazione Disinnesco, sette arresti

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Lamezia Terme - L'hanno chiamata Operazione "Disinnesco" il blitz degli uomini della polizia di stato scattato alle prime luci dell'alba e che ha portato all'arresto di sette persone pregiudicate di Lamezia ritenute responsabili a vario titolo di fabbricazione, detenzione e porto in concorso di due ordigni esplosivi di micidiale potenza, sequestrati il 2 aprile e il 28 giugno di quest’anno, mentre venivano trasportati sul luogo dove dovevano essere collocati e di coltivazione di una piantagione del tipo canapa indiana, che veniva individuata e sequestrata nel mese di luglio. 

Le indagini di carattere tecnico, coordinate dalla Procura della Repubblica, hanno consentito di appurare che il capo del gruppo criminale, Roberto Greco, 55 anni, aveva intenzione d'eseguire una grave azione intimidatoria nei confronti di un pregiudicato di Lamezia Terme. Le indagini della polizia hanno consentito, inoltre, di interrompere per ben due volte tali intenti criminali sequestrando i due ordigni, definiti dagli Artificieri ad altissimo potenziale distruttivo, e arrestando le persone che erano state incaricate di collocarli nei pressi dell’ abitazione del pregiudicato.

AGGIORNAMENTO

Erano composte da circa sette chili di polvere da sparo e bulloni le due bombe sequestrate dagli agenti del commissariato di Lamezia Terme che hanno così ricostruito nel dettaglio le fasi di organizzazione ed esecuzione degli attentati e di costruzione delle bombe. Attraverso intercettazioni ambientali e telefoniche sono riusciti a seguire tutti gli spostamenti delle persone coinvolte nel progetto di realizzazione degli attentati.

Potenza micidiale, capacità di creare danni a cose e persone anche a centinaia di metri di distanza. Questi gli elementi emersi nel corso della conferenza stampa odierna. Alla base di tale ferocia, contrasti personali con Agostino Lo Gatto, reo di collaborare con le forze dell’ordine e per questo doveva essere eliminato, anzi, disintegrato assieme alla sua abitazione.  In un video proiettato in sala si ascolta l’intercettazione e la simulazione dei due ordigni realizzati dal reparto artificieri della polizia di stato di Vibo Valentia. Un lavoro di equipe che ha tolto dalla circolazione persone pericolose per l’intera comunità di Lamezia. Persone capaci di confezionare un nuovo ordigno ugualmente devastante e pericoloso, a distanza di meno di due mesi.

Procuratore Prestinenzi: “Operazione nasce da conoscenza territorio da parte degli uomini del commissariato”

Prestinenzi: “E’ stata un’operazione che nasce da una brillante intuizione del dottore Borelli, coadiuvato dall’ispettore Isabella e da tutte le forze operanti nel commissariato di Lamezia grazie anche ad una conoscenza approfondita del territorio. Il gruppo che oggi è stato smantellato ha anche delle commistioni  con clan della zona del crotonese. Un filone da approfondire e di cui non posso dire altro. Le indagini partono dal rinvenimento del primo ordigno in località San Teodoro, più precisamente in via Sila in un casolare abbandonato e da lì inizia l’attività intercettiva nell’automobile del Greco. Tutto nasce per un’azione criminale nei confronti di Lo Gatto Agostino che sentito dagli inquirenti ha fatto risalire i fatti ad un anno fa dove, durante l’operazione Medusa, lo stesso Lo Gatto veniva indicato come informatore delle forze dell’ordine. Abbiamo numerose conversazioni intercettate tra l’undici giugno e il 23 luglio che rilevano l’attività criminale del gruppo capeggiato da Greco”.

Questore Marino: “La gente di Lamezia deve riflettere su che razza di persone va in giro per la città”

Questore Guido Marino: “La città di Lamezia dovrebbe ringraziare gli uomini del commissariato di Lamezia. Non c’è nulla di enfatico.  Hanno effettuato attività preventiva e investigativa che ha permesso di ricostruire tutto quello che venuto fuori. Ecco che razza  di persone vanno in giro per la città: soggetti che pensano di risolvere i loro problemi personali arrecando possibili danni gravi come far saltare un palazzo o una strada coinvolgendo persone innocenti.  Questo gruppo non ha nulla da invidiare ad un gruppo mafioso. Anche se non c’è l’aggravante del 416 bis, infatti, ciò non sminuisce la pericolosità di queste persone e  deve far riflettere la parte sana di Lamezia  su che razza di persone va in giro per la città. Un’ultima cosa c’è da notare: ad aprile viene sequestrato un ordigno e, dopo due mesi, ne viene confezionato un altro. Questo deve far capire la pericolosità di certa gente che abbiamo arrestato”.

Primo Dirigente Ps Borelli: "Per Lamezia questo è momento felice ed è come un treno che difficilmente ripassa. Noi siamo qui"

“Voglio ringraziare la Procura, il sostituto procuratore Santo Melidona, il questore Guido Marino poliziotto di lunga data che ci ha seguito dettando i tempi giusti con i quali operare, un ringraziamento doveroso anche alla polizia scientifica di Lamezia e colgo l'occasione per ringraziare la dottoressa Cundari che il 28 giugno era assieme a me nel fermare questi pazzi. Perché gente che va in giro con sette chili di esplosivo e bulloni significa che si poteva far danni gravi a centinaia di metri di distanza. E la scelta del 28 non è casuale perché si sposava il figlio di Greco. Altra cosa da sottolineare è che Francesco Rocca che è stato arrestato è lo stesso che è stato fermato con tale Strangis a cui veniva trovato il codice d’onore della ‘ndrangheta, Inoltre, tra gli arrestati ci sono parenti di quel Giovanni che si è candidato alle scorse elezioni comunali prendendo anche più di 400 voti.  Quello che voglio aggiungere è che questo è un momento felice per Lamezia. Voglio dire alla parte sana di Lamezia che noi siamo qui e che questo periodo è come un treno che difficilmente passerà più se non si prende ora”.

Sindaco Speranza esprime compiacimento per l’operazione portata a termine dalla Polizia

“A nome dell'Amministrazione comunale e dell'intera città esprimo il nostro compiacimento e il più vivo apprezzamento per l'importante operazione di Polizia che in questi mesi ha portato prima al ritrovamento di una bomba e oggi all'individuazione e all'arresto di tutti i responsabili. Anche io sono convinto, così come hanno dichiarato in conferenza stampa il procuratore della Repubblica Prestinenzi, il questore Marino e il primo dirigente Ps Borelli, che questo è un momento importante per Lamezia. La magistratura e le forze di Polizia vanno sostenute rompendo ogni silenzio”.

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Arrestati

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Roberto Greco - 16.03.1958

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S. G. - 24.11.1985

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Cristian Greco - 26.11.1988

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Giovanni Roberto - 24.06.1979

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Angelo Anzalone - 15.03.1978

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Francesco Rocca - 09.11.1983

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Ionut Doru Pirciu - 25.08.1988

Operazione "Disinnesco - Video

 

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